Le Pagelle
Lazio, i voti di una stagione tra alti e bassi: i top, i flop e il futuro

Con il settimo posto finale, la Laziochiude una stagione che ha alternato buone prestazioni a momenti di calo e incertezza. Alcuni giocatori hanno brillato per continuità e spirito, altri si sono persi per strada dopo un avvio promettente. Tra conferme e sorprese, ecco l’analisi di fine anno dei protagonisti biancocelesti.
Lazio, top e flop: ecco gli mvp dell'anno per la squadra biancoceleste
—Pedro – voto 8L’età avanza, ma lui continua a stupire. Pedro è stato ancora una volta un punto fermo della Lazio: sempre disponibile, sempre coinvolto, ha messo in campo tutta la sua passione e intelligenza calcistica, risultando spesso decisivo nei momenti più complicati. Uomo spogliatoio e simbolo di professionalità, si conferma uno dei giocatori più affidabili dell’intero campionato.

Rovella – voto 8È stata la sua stagione della consacrazione. Pulito, lucido, maturo: Rovella ha saputo prendersi le chiavi del centrocampo biancoceleste con personalità, fino a guadagnarsi anche la fiducia di Spalletti e diverse convocazioni in Nazionale. Visione di gioco e senso della posizione lo rendono un elemento da cui ripartire senza alcun dubbio.
Día e Castellanos – voto 7Non saranno due attaccanti dai mezzi fisici straordinari, né hanno un tiro devastante, ma tecnica e intelligenza li rendono una coppia più che interessante. Hanno combinato per 19 gol e 6 assist in stagione: numeri che non fanno gridare al miracolo, ma che raccontano di un apporto comunque positivo. Si può chiedere di più, certo, ma non si può dire che abbiano deluso.
Top o flop? L'analisi delle note stonate di un’annata a due facce
—Nuno Tavares – voto 5,5Ha iniziato la stagione con grande slancio, collezionando ben 8 assist, sfruttando al meglio la sua corsa e la sua potenza fisica. Ma nella seconda parte dell’anno si è spento. Il suo contributo offensivo è calato vistosamente, e con esso anche la sua incisività. Una stagione che lascia l’amaro in bocca, perché il potenziale resta evidente ma poco espresso.

Le seconde linee – voto 4Uno dei grandi limiti della stagione biancoceleste è stato il mancato apporto delle alternative offensive. Tra Tchaouna, Isaksen e Noslin nessuno è riuscito davvero a lasciare il segno, nonostante le aspettative fossero tutt’altro che basse. Il più convincente è stato Isaksen, ma anche nel suo caso il contributo è stato troppo intermittente per definirlo sufficiente. Una rotazione poco affidabile che ha pesato nei momenti in cui i titolari avevano bisogno di respiro o supporto.
Considerazioni sulla guida tecnica e bilancio finale
—Baroni – voto 6Non è ancora certo che sarà lui a guidare la Lazio anche nella prossima stagione, ma il lavoro di Marco Baroni si è visto eccome. La squadra, pur tra difficoltà, ha mostrato tratti di ottimo calcio e ha chiuso al settimo posto. Un risultato tutt’altro che banale. Trovare un tecnico che riesca subito a migliorare quanto fatto quest’anno non sarà facile. Il suo lavoro merita considerazione, potrebbe essere lui l'uomo giusto per migliorare questo posizionamento.

La Lazio ha vissuto un’annata meno esplosiva di quelle passate, ma comunque dignitosa. Ha costruito una base solida su cui lavorare e ha visto crescere alcuni elementi chiave. I margini per fare meglio ci sono, ma ripartire da ciò che ha funzionato potrebbe essere la chiave per alzare l’asticella nella prossima stagione.
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