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Monza, resa anticipata: promossi, bocciati e l’incognita futuro

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Una stagione negativa: caos tecnico, scelte societarie discutibili e poche luci in un’annata chiusa con largo anticipo con la retrocessione in Serie B
Giorgio Abbratozzato
Giorgio Abbratozzato

Con una retrocessione ormai scritta da settimane, il Monza chiude una stagione amara, disordinata e priva di identità. I cambi in panchina non hanno portato i risultati sperati, e la società ha scelto la via del ridimensionamento già a gennaio. Tra errori evidenti e qualche timido segnale, ecco l’analisi di fine stagione biancorossa.

Allenatori in panna in un Monza mai competitivo

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Sia Nesta che Bocchetti in panchina non hanno mai davvero acceso la squadra. Mancanza di equilibrio tattico, rotazioni offensive continue, nessuna identità chiara: la stagione del Monza è stata una lunga ricerca della quadra, mai trovata. Entrambi gli allenatori si sono trovati spesso a dover gestire situazioni complicate, ma non sono riusciti a dare nemmeno un barlume di competitività alla squadra. voto

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Monza, una società senza visione a breve termine

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Se in campo il Monza ha faticato, fuori dal campo la società ha alzato bandiera bianca a metà stagione. Le cessioni di Maldini e Djuric nel mercato invernale hanno tolto alla squadra due riferimenti importanti, sia tecnici che emotivi. È stata una scelta di resa o di strategia a lungo termine? Forse Galliani e soci hanno già iniziato a programmare la Serie B, ma solo il tempo dirà se questa decisione sarà stata coraggiosa o disastrosa.il voto per questa stagione è 3

Chi ha provato a non mollare: Dani Mota e Keita Baldé

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Nel deserto offensivo del girone di ritorno, gli unici a provare a dare un minimo di scossa sono stati Dani Mota e Keita Baldé. Non hanno fatto miracoli, e le loro prestazioni non sono bastate a invertire la rotta, ma almeno hanno provato a tenere in vita la squadra con qualche iniziativa e sprazzo di qualità. In un contesto così povero di idee, il loro tentativo va riconosciuto, anche se il voto resta insufficiente. 5

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Bilancio amaro e prospettive incerte

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Il Monza ha pagato una mancanza di programmazione e una gestione tecnica confusa, con troppi cambi, poche certezze e una rosa che ha perso motivazioni e qualità nel momento più delicato. Ora, in Serie B, servirà ripartire con basi più solide, a partire da una guida tecnica credibile e una società disposta a credere davvero in un progetto.