La Roma è chiamata a rialzarsi dopo il KO interno contro il Lilla. Nella terza giornata di Europa League, i giallorossi saranno nuovamente impegnati in casa contro i cechi del Viktoria Plzen, una partita importante per rilanciare le ambizioni europee in un torneo che la Lupa cerca di vincere dopo esserci andata ad un passo poco più di due anni fa. Riviviamo l'andamento della Roma nella storia della seconda competizione europea.
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La Roma e l’Europa League: l’andamento dei giallorossi nella seconda competizione europea


Roma in Europa League, così vicini così lontani: gli esordi nella competizione
—Come sappiamo, la competizione iniziò a chiamarsi Europa League dalla stagione 2009-10, in sostituzione della vecchia Coppa UEFA. Nell'anno del suo "debutto", la Romaentrò a farvi parte dopo aver eliminato ai play off Gent e Kosice. Entrambe le partite di ritorno vengono vinte per 7-1 con in entrambe i casi tripletta di Totti. Si tratta della vittoria in trasferta con il massimo scarto nella storia delle coppe europee. Nella fase ai gironi, la squadra di Claudio Ranieri, subentrato a Luciano Spalletti, pesca Basilea, CSKA Sofia e Fulham. Il torneo non inizia nel migliore dei modi, con i giallorossi che ottengono 4 punti nelle prime tre partite, ma con le tre vittorie di fila nella fase di ritorno chiudono il girone in testa alla classifica accedendo così alla fase finale.
Sulla strada per gli ottavi, la Roma trova i greci del Panathinaikos. Sulla carta i giallorossi sono dati per favoriti, ma contro ogni pronostico la squadra di Nikolaos Nioplias capovolge la situazione. Sia nella partita di andata che in quella di ritorno i Trifogli vincono con il punteggio di 3-2 eliminando così Totti e compagni dalla competizione. Se in quella stagione la Roma non riesce ad accedere agli ottavi due anni dopo va ancora peggio. Sotto la guida di Luis Enrique, i giallorossi vengono eliminati direttamente ai playoff dallo Slovan Bratislava dopo lo 0-1 all'andata e lo 0-0 all'Olimpico.

2015-2020, maledetti ottavi di finale
—Per rivedere la Roma in Europa League bisogna aspettare il 2015. O meglio, i giallorossi vi prendono parte a causa della "retrocessione" dalla Champions League. Guidati da Rudi Garcia, la Lupa pesca il Feyenoord nei sedicesimi di finale, una sfida segnata ancora prima dell'inizio dai disordini a Piazza di Spagna provocati dai sostenitori olandesi durante i quali vengono compiuti decine di arresti. Sul campo, la partita termina 1-1 con le reti di Gervinho e il pareggio di Kazim-Richards, mentre a Rotterdam i giallorossi espugnano il de Kuip vincendo 2-1, reti di Ljaiic e ancora di Gervinho.
Gli ottavi di finale vedono una sfida tutta italiana. Sul cammino della Roma si presenta la Fiorentina dell'ex Vincenzo Montella. Dopo l'1-1 del Franchi, reti di Ilicic e Keita, l'Aeroplanino decide di giocare un brutto scherzo ai suoi ex tifosi demolendo la Lupa con un secco 3-0 in una partita praticamente senza storia e con lo stadio che diventa una bolgia di fischi per Garcia e compagni. Due anni dopo, la Roma raggiunge nuovamente gli ottavi, questa volta con in panchina nuovamente da Luciano Spalletti.
Dopo aver concluso il girone al primo posto, i giallorossi pescano il forte Villarreal ai sedicesimi. Una partita che sulla carta pare combattuta ma gli uomini del tecnico toscano mettono al sicuro la qualificazione già all'andata con un roboante 4-0 alla Ceramica. Inutile la vittoria degli spagnoli per 1-0 al ritorno. La convincente qualificazione porta grande entusiasmo nelle fila della Roma che, di seguito, si trova di fronte il Lione. L'entusiasmo, però, viene spento già dopo la partita di andata al Parc Olympique dove i francesi vincono 4-2. A Roma i giallorossi vincono 2-1, non sufficiente per ribaltare il risultato e, dunque, il cammino europeo si interrompe nuovamente agli ottavi.

Come spesso succede, non c'è due senza tre, e sfortunatamente anche nel 2020 la Roma non riesce a qualificarsi tra le prime otto. Dopo aver chiuso il girone al secondo posto, dietro all'Istanbul Basakseir, nei sedicesimi la squadra di Paulo Fonseca affronta il Gent. L'avversario si dimostra molto più ostico del previsto tanto che alla vittoria di misura dei giallorossi all'andata (1-0) segue un sofferto pareggio per 1-1 in Belgio. Per la terza volta di fila, dunque, la Roma arriva agli ottavi di finale e, per la terza volta di fila, il tabù non viene sfatato.
A fermare il cammino della Lupa ci pensa questa volta il Siviglia in una partita, però, ad eliminazione diretta a causa della pandemia COVID 19 che aveva spinto la UEFA a cambiare il regolamento. Sul neutro del Schauinsland-Reisen-Arena, a Duisburg, gli andalusi vincono 2-0 con reti di Reguilon e En-Nesyri. Siviglia che alla fine trionferà nel torneo battendo l'Inter in finale 3-2.

2023: Roma ad 11 metri dalla gloria
—Nella stagione 2020-21, i giallorossi sono protagonisti di un cammino fruttuoso che li porta a superare agilmente la fase a gironi e a districarsi senza troppi intoppi nella successiva fase a eliminazione diretta, battendo prima il Braga ai sedicesimi (5-1 tra andata e ritorno), poi lo Šachtar agli ottavi (stesso punteggio), tornando ai quarti di finale della competizione dopo 22 anni. Qui la squadra di Fonseca riesce ad eliminare l'Ajax vincendo 2-1 ad Amsterdam e pareggiando 1-1 all'Olimpico e raggiungendo così la semifinale per la prima volta nella storia dell'Europa League.
Sul cammino per la finalissimi si presenta lo scoglio Manchester United, che aveva già eliminato i giallorossi dalle coppe europee nel 2007 e nel 2008. Ancora una volta, però, la Lupa deve arrendersi alla sua bestia nera. La goleada dell'Old Trafford (6-2 per i Red Devils) rende inutile la vittoria giallorossa all'Olimpico per 3-2 (non senza polemiche).

Con l'entusiasmo della conquista della Conference League nel 2022, l'anno dopo la Roma allenata da José Mourinho riesce nuovamente a raggiungere la semifinale della competizione dopo aver chiuso il girone al secondo posto ed aver eliminato nella fase finale Salisburgo, Real Sociedad e Feyenoord (battuta nella finale di Conference). Questa volta l'avversario è il Bayer Leverkusen. La sfida di andata, all'Olimpico, vede i giallorossi vincere 1-0 grazie alla rete di Bove, mentre in Germania la partita finisce 0-0. Risultato che consente alla Roma di qualificarsi per la finale. La seconda europea consecutiva.
L'ultimo atto vede la squadra dello Special One sfidare il forte Siviglia. Alla Puskas Arena di Budapest, i giallorossi si portano in vantaggio con Dybala al 35'. Nel secondo un autogol di Mancini riporta la situazione in parità. Nei minuti successivi la Roma va più volte vicino al vantaggio e lamenta un tocco di mano in area non visto sia dall'arbitro che dalla VAR. Dopo i 90' minuti e nei successivi tempi supplementari il risultato non cambia. Si va dunque ai calci di rigore, dove gli errori di Mancini e Ibanez si rivelano fatali, mentre Montiel realizza il rigore che porta in trionfo gli andalusi.

2024-2025: la rincorsa continua
—L'anno dopo la delusione di Budapest, la Roma torna per la terza volta di finale a disputare la semifinale dell'Europa League. Esattamente come la passata stagione i giallorossi, allenati dalla bandiera Daniele De Rossi, si ritrovano nuovamente il Bayer Leverkusen. Questa però sono i tedeschi a sorridere. Dopo lo 0-2 all'Olimpico per la squadra di Xabi Alonso, alla BayArena all'inizio la Roma riesce a recuperare lo svantaggio grazie al doppio rigore di Paredes, ma all'82 Mancini è ancora protagonista di uno sfortunato autogol mentre in pieno recupero Stanisic trova il pareggio chiudendo di fatto la qualificazione alla finale della competizione, poi vinta dall'Atalanta di Gasperini.
Le cose non vanno meglio l'anno successivo, poiché il cammino della Roma, guidata per la terza volta da Claudio Ranieri, viene eliminata agli ottavi di finale dall'Athletic Bilbao. Dopo la vittoria dell'andata per 2-1, gli spagnoli ribaltano il risultato al San Mames, vincendo 3-1 grazie alla doppietta di Nico Williams e alla rete di Berchiche.
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