Rimonte, risultati scottanti e tante emozioni: i momenti più iconici della sfida tra Roma e Juventus.
Roma-Juventus è la sfida tra chi ha fatto della vittoria un dogma e chi, invece, ha trovato nella propria bandiera il suo moto d'orgoglio. I giallorossi, a differenza dei bianconeri, non hanno riempito la propria bacheca di trofei, ma hanno scolpito la propria grandezza nei cuori della gente, dove la passione brucia più di qualsiasi medaglia. Seppur è vero che in qualche isolata occasione questo match è valso per le sorti del campionato, giunto alle battute finali, i motivi per cui la sfida è sentitissimi è anche - se non soprattutto - perché ha sempre regalato emozioni particolarmente forti; tanto ai romanisti, quanto agli juventini.
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Le imprese della Roma nel segno di Totti
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Restando nell'arco temporale che va dal nuovo millennio ad oggi, sono diverse le sfide in cui la Roma ha strappato punti preziosissimi, nel segno del suo giocatore più rappresentativo Francesco Totti. Infatti, tra i momenti più iconici di questa sfida, la maggior parte - o almeno, quelli che ci sentiamo di riproporre - registra lo zampino dell'ex capitano giallorosso. Procedendo con ordine, indimenticabile è la gara dell'8 febbraio della stagione 2003/2004, quando la squadra di casa, guidata dalle giocate spettacolari del duo Totti-Cassano, sfodera una prestazione da urlo. I due attaccanti quella sera sventrarono la difesa bianconera: Fantantonio, peraltro, ha disputato una delle sue migliori partite con la maglia giallorossa, realizzando un irripetibile doppietta.
Il fantasista, però, non s'è fermato soltanto allo spettacolo offerto con i piedi, tant'è che s'è esibito in un gesto che ancora oggi non smette di essere riproposto sul web. La foto è quella che lo ritrae mentre con una mossa ai limiti della legalità spacca in due la bandierina del calcio d'angolo, beccandosi per questo l'ammonizione da parte del direttore di gara, Collina. In termini numerici, la sfida dell'Olimpico è il secondo miglior successo da parte dei calciatori della Roma contro i bianconeri, dopo l'epico 5-0 ottenuto nel lontano 1931.
Altri grandi partite sono ricordate principalmente per un finale dai tratti epici, e non tanto per il clamore del risultato pieno. Ne sono esempi la sfida di Torino risalente al 16 febbraio 2013, dove - ancora una volta - Totti rispose ad Alessandro Del Piero, prima dell'incornata decisiva del difensore giallorosso John Arne Riise, arrivata a tempo scaduto. Discorso analogo per la sfida disputata all'Olimpico il 16 febbraio 2013, in cui l'eterno capitano della Roma, a seguito di un calcio d'angolo, rilascia un destro potentissimo su cui neanche Buffon ha potuto opporre resistenza.
Le goleade della Juventus
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Nell'ultimo ventennio la Juventus, in diverse occasioni, ha imposto il proprio dominio come squadra più forte della Serie A proprio contro la Roma, che ha subito diverse brucianti sconfitte. Mantenendo la logica temporale il primo risultato particolarmente rotondo risale alla stagione sportiva 2008/2009, dove i bianconeri - nella capitale - servirono quattro gol ai giallorossi: in quell'occasione i marcatori furono Iaquinta, il difensore Mellberg e Pavel Nedved. Il campionato, alla fine, fu vinto dall'Inter ed i bianconeri arrivarono in seconda posizione, ma è negli anni successivi che i bianconeri hanno poste le basi per affermarsi con spaventosa continuità.
Nel 2012, anno solare, invece, la Juventus ha segnato ben 8 gol alla Roma, subendone soltanto uno. Ma la sfida da crepacuore è abbastanza recente: anno 2022, fredda serata di gennaio che viene riscaldata soltanto dalla prima rete di Tammy Abraham, che apre le marcature. La parità la ripristina Dybala, ma nel giro di poco tempo la Roma firma il secondo ed il terzo gol. Il doppio vantaggio gratifica i tifosi di casa, che assaporano il gusto della vittoria. Il boccone, però, va di traverso. La Juventus infatti compie un'impresa eroica, realizzando tre gol in soli dieci minuti grazie alle reti di Locatelli, Kulusevski e infine De Sciglio. L'espulsione di De Light concede spazio alla formazione di Mourinho, ma che non viene debitamente sfruttato.