Parla Sergio Conceiçao, dai momenti felici vissuti con la Lazio, il ricordo di Sven-Goran Eriksson e il trasferimento del figlio Francisco alla Juventus
Intervenuto all'evento di proclamazione dell' European Golden Boy e dell' European Golden Girl , tenutosi a Roma, Sergio Conceiçao ha ripercorso i momenti felici vissuti da calciatore nella Capitale, si è soffermato sul mestiere dell'allenatore e sulla scelta del figlio di trasferirsi in Italia per vestire la maglia della Juventus.
Conceiçao: "Ho consigliato a Francisco di andare alla Juventus"
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Come suo padre prima di lui, che oltre alla maglia della Lazio ha indossato quelle di Inter e Parma, anche Francisco Conceiçao ha scelto di trasferirsi in Italia: "C'erano due-tre squadre grandissime dove poteva andare, io gli ho consigliato di venire in Italia a un grandissimo club mondiale come la Juventus. Le esperienze all'estero sono importanti. Sì cresce, anche se magari non giochi. Esci di casa, fai sacrifici, ti prepari da mangiare da solo. Francisco è stato all'Ajax un anno, non ha giocato tanto ma ha capito tante cose importante ed essenziali nel calcio e nella vita".
Il legame con Roma e la Lazio
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Uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. Al di là dei trofei vinti con la Lazio, il legame tra l'ex Porto Sergio Conceiçao, i tifosi biancocelesti e la città capitolina durerà in eterno: "Ho corso sotto l'Olimpico stamattina, ritornare a Roma è sempre sinonimo di felicità, ho ricordi bellissimi. Ho vinto tanto con una squadra fortissima e ogni volta che vengo mi tornano questi ricordi fantastici di quei due anni, poi sono tornato nel 2004 con Roberto Mancini allenatore. Ogni volta che vengo a Roma e in Italia mi vengono in mente bei ricordi. Eriksson era un signore, un uomo straordinario che doveva gestire uno spogliatoio del genere con campioni come Couto, Nesta, Salas, Nedved, Veron..."