Sette gol per sognare in grande. Ieri l’Atalanta Under 23 ha schiacciato la Torres con un incredibile 7-1 nella gara d’andata del primo turno nazionale dei playoff di Serie C: un risultato senza precedenti nella storia della post season di Lega Pro, ma soprattutto la consacrazione di un progetto che parte da Zingonia, dall’Accademia Favini, con un’idea chiara di calcio e formazione.
Serie C
Atalanta U23, clamoroso 7-1 alla Torres: la Dea baby detta legge nei playoff

Atalanta U23: i gioielli di Zingonia

Dominic Vavassori (classe 2006) e Federico Cassa (classe 2007) hanno messo la firma su una doppia tripletta da stropicciarsi gli occhi. Entrambi in nerazzurro fin da ragazzini — il primo da quando aveva 12 anni, il secondo addirittura da quando ne aveva 10 — sono cresciuti a pane, pressing e identità atalantina. E ora, sul palcoscenico dei playoff, mostrano al calcio italiano cosa significa davvero “lavoro sul vivaio”.
Con loro anche Vanja Vlahovic (2004), altra gemma forgiata a Zingonia: in due stagioni ha fatto il salto di qualità, conquistando tre presenze e un assist in Serie A con Gasperini, oltre ad aver messo a segno 22 reti in C. Contro la Torres ha timbrato il cartellino anche lui, salendo a quota 3 nei playoff.
La gara di Caravaggio
—La gara di Caravaggio è un manifesto: dopo aver studiato la situazione per una ventina di minuti, i nerazzurri prendono il controllo totale. Vavassori sblocca con un destro a incrociare al 25’, poi raddoppia al 33’ e chiude il suo personale show al 41’. Nel mezzo, anche Vlahovic scrive il suo nome sul tabellino grazie a una perfetta azione orchestrata da De Nipoti.
Nel secondo tempo entra Cassa e si prende la scena: al 69’ trova subito il 5-0, poi si ripete con un inserimento su assist di Del Lungo e infine completa la sua tripletta nel recupero, fissando il risultato sul clamoroso 7-1.
Ora c’è il ritorno in casa della Torres, ma il discorso qualificazione è virtualmente chiuso. E mentre la Serie B resta un obiettivo da conquistare sul campo, l’Atalanta U23 ha già vinto la partita più importante: quella della credibilità, della programmazione, della crescita dei suoi giovani.
Zingonia non è un’utopia. È un modello. E funziona.
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