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Lo scandalo

Justice for Players contro la FIFA: 100.000 ex calciatori in attesa di risarcimenti

Giorgio Abbratozzato
Giorgio Abbratozzato
L'associazione calcistica rischia grosso con migliaia di ex-calciatori sono pronti a unirsi per chiedere ingenti risarcimenti nei loro confronti.
00:24 min

Un'ondata senza precedenti potrebbe travolgere la FIFA. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha definito illegittime le regole sui trasferimenti, un gruppo di ex calciatori si prepara a chiedere risarcimenti per miliardi di euro.

Il caso Diarra che ha cambiato tutto

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Come riporta in esclusiva The Guardian, tutto è partito dal ricorso dell’ex centrocampista francese Lassana Diarra, che nel 2016 si vide negare dalla FIFA il trasferimento al club belga Charleroi per via di una controversia legata a una presunta rescissione illegittima con il Lokomotiv Mosca. Venne multato per oltre 10 milioni di euro e lo squalificato per 15 mesi.

La questione finì davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, dopo che il calciatore ha deciso di presentare una controquerela, tutto è stato ribaltato: le norme sui trasferimenti imposte dalla FIFA violano la libera circolazione dei lavoratori e il diritto alla concorrenza.

La FIFA avrebbe stabilito dei criteri illeciti per i risarcimenti dovuti a chi decideva di rescindere un contratto. Le federazioni trattenevano i certificati internazionali di trasferimento e di effettuavano sanzioni sia ai giocatori che ai nuovi club ma senza alcun diritto  legale.

La nuova battaglia: 100.000 giocatori contro la FIFA

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A partire da quel verdetto, la fondazione olandese Justice for Players, che ha tra i membri anche Franco Baldini, ha deciso di avviare un’azione legale contro la FIFA e cinque federazioni europee (Francia, Germania, Olanda, Belgio e Danimarca). Il cuore della causa: dal 2002 in poi, secondo i legali, i giocatori avrebbero guadagnato l’8% in più in carriera senza le restrizioni ritenute illegali. Il numero dei potenziali aderenti? Circa 100.000 ex calciatori. Gli esperti di Compass Lexecon, che hanno stilato un'analisi economica indipendente, hanno calcolato questa stima.

A guidare la fondazione c'è Jean-Louis Dupont, avvocato noto per aver vinto il caso Bosman, che ha favorito la libertà di movimento dei calciatori svincolati. La causa verrà presentata presso un tribunale olandese e la FIFA e le cinque federazioni nazionali coinvolte hanno tempo fino a settembre per rispondere. Intanto, si alza un vento nuovo nel calcio europeo: il “post Bosman” potrebbe essere solo l’inizio.