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Era con il Milan ad Atene, poi Leandro Grimi ha vinto il titolo argentino nella squadra del Principe Milito

Milito e Grimi nella stessa foto

Nel mercato invernale pre-Atene 2007 il Milan, oltre a Oddo e Ronaldo, compra Leandro Grimi… Ora il 35enne difensore veste la maglia dell’Huracán, dopo aver vinto il titolo con Diego Milito nel 2014 al Racing Avellaneda con la maglia numero 3

Davide Capano

“Maldini è il mio modello, magari un giorno potrei essere come lui. Sono un difensore laterale che va in attacco e se Dio vorrà potrei diventare il nuovo Maldini”. Si presenta così alla Malpensa, alle 7.15 di un freddo mattino di fine dicembre 2006, Leandro Grimi, difensore acquistato dal Milan in quel mercato invernale. L’argentino, pagato 2 milioni al Racing Avellaneda, firma un contratto di quattro anni e mezzo, ma il campo lo vede solo per scampoli di match.

Debutta in Coppa Italia l’11 gennaio 2007 contro l’Arezzo, nell’ultima vittoria del Milan contro una squadra di Maurizio Sarri. Poi tra aprile e maggio gioca 97 minuti complessivi tra Ascoli, Udinese e Reggina. Qual è la curiosità? Nel palmares di Grimi c’è una Champions League, che nessuno gli può negare. Non disputa nemmeno un minuto della trionfale marcia rossonera, chiusa con la vittoria di Atene sul Liverpool, ma è comunque parte della rosa e sale su un famoso pullman scoperto.

Nell’estate successiva va in prestito al Siena, per restarci però solo sei mesi prima del trasferimento in Portogallo allo Sporting Lisbona.

Il Diavolo, poi, riesce a fare una piccola plusvalenza: i lusitani lo riscattano per 2,5 milioni. Nella capitale portoghese Leandro Damián Marcelo vince coppa e supercoppa, poi due avventure in prestito con Genk e Godoy Cruz e il rientro al Racing Avellaneda, club dove trova Diego Milito. Una meteora milanista e “un principe diventato re” interista che insieme conquistano il titolo in Argentina nel 2014.

Nella stagione 18-19 s’accasa al Newell’s Old Boys. Da gennaio scorso è tornato all’Huracán, squadra dove è cresciuto e con cui ha debuttato nel calcio professionistico. Grimi non è diventato “il nuovo Maldini”, ma ai tifosi del Milan un mezzo sorriso lo strapperà sempre. Specie in questo periodo. Grazie a Dio.

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