Annamaria Baccaro si racconta

ESCLUSIVA, Annamaria Baccaro si racconta: “Domenica Sportiva, Festival Serie A, amo tutto del mio lavoro”

Annamaria Baccaro
Salernitana di nascita e per scelta, appassionata di calcio grazie alle influenze, aggiungerei positive, di papà Luigi. Annamaria Baccaro, classe 1996, si racconta in esclusiva ai microfoni di Derbyderbyderby.it. La sua promettente carriera da...
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Salernitana di nascita e per scelta, appassionata di calcio grazie alle influenze, aggiungerei positive, di papà Luigi. Annamaria Baccaro, classe 1996, si racconta in esclusiva ai microfoni di Derbyderbyderby.it. La sua promettente carriera da conduttrice inizia nel 2007: all’età di 11 anni frequenta corsi di recitazione presso l’Accademia d’Arte drammatica del Lazio diretta da Fabio D’Avino e Clemente Pernarella, dove si diplomerà nel 2013.

Un anno più tardi arriva l'esordio sul piccolo schermo con la conduzione del programma Next Tv, in onda tutti i week end su Rai Gulp fino al 2017. Una delle principali doti qualitative della giornalista campana è la sua straordinaria capacità di saper spaziare nel mondo dello spettacolo e infatti non è un caso se tra il 2016 e il 2017 interpreta anche il ruolo di attrice in alcune puntate delle serie televisive Rai: Come fai sbagli e Il paradiso delle signore 2.

Annamaria Baccaro

Il richiamo dello sport, in particolare del calcio, è troppo forte. Annalo ha sempre saputo, dal giorno in cui papà Luigi l'ha portata per la prima volta allo stadio. E così intraprende la strada del giornalismo dove nel corso della sua breve carriera ha già tagliato traguardi importanti: ospite alla Domenica Sportiva, di recente invitata al Festival della Serie A, con cui collabora da due anni. L'unico neo? La retrocessione della Salernitana che però le darà modo di seguire ancor più da vicino il campionato di Serie B, protagonista del format Zona B che a settembre ripartirà con la 3ª stagione.

Quando hai capito che quello del giornalista poteva essere il tuo lavoro?

"L'ho capito dopo l'università. Io mi sono laureata in psicologia e dopo la triennale mi sono resa conto che la conduzione poteva essere la mia strada, già a 16 anni infatti avevo condotto dei programmi per bambini. Il calcio poi è sempre stata una mia passione e nel tempo mi si sono presentate delle opportunità senza che io le cercassi, quindi ho interpretato questa cosa un po' come un segnale, un segno del destino. E quindi mi sono detta la conduzione mi piace, il calcio mi piace, perchè allora non unisco entrambi i punti? Mi sono informata sul percorso da seguire per diventare giornalista e dopo l'università ho iniziato ad unire quello che era già il mio lavoro al calcio".

Sei una professionista alla quale piace spaziare nel suo lavoro: attrice, conduttrice, giornalista. Definirti showgirl è sbagliato?

"Showgirl non mi si addice molto (ride, ndr) è più adatto a quelle ragazze che ballano, recitano; io sono rimasta molto settorializzata nella conduzione sportiva, poi magari posso allo stesso tempo raccontare il calcio attraverso i social, quindi calarmi in quelli che sono i nuovi mezzi di comunicazione, posso diventare opinionista all'occorrenza quando mi invitano. Insomma tutto quello che è il mondo della conduzione è racchiuso in quello che faccio; conduttrice sportiva è il connubio che racchiude tutto".

Il binomio social e giornalista: quali sono gli aspetti negativi, quali quelli positivi?

"Positivi sicuramente il fatto che può dare modo alle persone in gamba di farsi conoscere, ci sono meno barriere. Prima bisognava mandare un curriculum, sperare in un incontro fortunato. I social possono aiutare ad entrare in contatto col mondo del lavoro, una persona può trasformare il proprio profilo social, condividendo il materiale e i contenuti giusti, in una sorta di curriculum, una vetrina per cogliere e costruirsi delle opportunità. L'aspetto negativo, che è un po' il rovescio della medaglia, è la visibilità a persone che magari hanno meno talento, ma determinate caratteristiche social, di fare strada a discapito di persone che hanno fatto tanta gavetta, hanno studiato e lavorato".

Di recente sei stata ospite al Festival della Serie A: che esperienza è stata, che effetto fa condividere il palco con i giornalisti più importanti del nostro Paese?

"Essere stata chiamata è stato per me un grande piacere, avevo già avuto modo di lavorare con la Serie A lo scorso anno. A Lissone sulla piattaforma Tik Tok avevo condotto cinque puntate in cui ho raccontato le fasi salienti del campionato, la lotta scudetto, la lotta Champions, la lotta salvezza, analizzavamo un po' tutte le squadre del campionato grazie anche all'intervento di ospiti del settore, ex calciatori, creators, varie figure che ruotano intorno al mondo del calcio. Questa è stata un'opportunità che mi ha reso orgogliosa, soddisfatta e felice".

AnnaMaria Baccaro al Festival della Serie A

Quanto è importante, al di là dei discorsi prettamente calcistici, capire l'evoluzione del giornalismo, soffermarsi su quelle che sono le nuove modalità di comunicazione?

"Come tutte le cose anche i social hanno i loro pro e i loro contro, è un linguaggio che ha stravolto la comunicazione. Nel mio caso Tik Tok, che viene considerata una piattaforma di intrattenimento, contribuisce ad abbattere le barriere tra i tifosi e i club: il tifoso con un linguaggio molto più smart e meno istituzionale, si sente anche più vicino al proprio club e ai giocatori. Essendo il calcio lo sport dei tifosi, penso che non ci sia niente di più bello".

"Capire come una realtà che in Italia si è insediata da poco, la partnership tra la Lega Serie A e Tik Tokè nata soli due anni fa, è stato importante. Allo stesso tempo ho avuto modo di  conoscere anche il punto di vista di altri addetti ai lavori, creators, gestori delle pagine social del Napoli, del Parma, il parere della Lega Serie A, di Salvatore Di Mari (Head of Operations Tik Tok Italy and Southern Europe). È stato dunque uno spunto interessante soprattutto per chi ancora non è riuscito ancora a trovare il proprio tono of voice in questa forma".

Cosa ami di più del tuo lavoro, cosa apprezzi di meno?

"Amo tante cose del mio lavoro, sicuramente la possibilità di entrare in contatto con persone che per me in passato sono state degli idoli e lo sono tutt'ora . Mi piacciono gli stimoli che offre il mio lavoro, è dinamico, fatto di emozioni, di adrenalina, è un lavoro che emoziona chi ci segue e ti permette di ricevere emozioni. È un lavoro che mi dà tantissima carica, mi fa svegliare sempre di buon umore. Amo tutto del mio lavoro, anche il fatto che non sia un lavoro statico, è in divenire, nascono sempre nuove opportunità. Ho avuto qualche delusione, ma fa parte del gioco, fa parte della vita, ho sempre accolto positivamente le difficoltà che ho incontrato nel mio lavoro perchè ti mettono alla prova, ti aiutano a capire quanto tu sia disposto a rischiare, a metterti in gioco. Non riesco a trovare degli aspetti negativi del mio lavoro semplicemente perchè amo tutto del mio lavoro".

Quanto è stata determinante la tua famiglia nella predilezione allo sport, nell'avvicinamento a quello che oggi è diventato il tuo lavoro?

"La mia famiglia, dalla parte di papà, ha sempre gravitato nel mondo dello sport, anche se a livello amatoriale. Mio zio ha una palestra di pallavolo dove c'è tutta la mia famiglia, mio nonno era il presidente FIPAV a Salerno, ha lavorato sempre nell'ambito della pallavolo e in generale nello sport che è sempre stata una sua passione. Ho sempre respirato questa passione per lo sport in famiglia, papà è un appassionato di sport a 360°; ci ha provato con tutti, con il tennis, con la Formula 1, ma alla fine è riuscito a trasmettermi la passione per il calcio, mi ha portata allo stadio e da lì è stato amore a prima vista, mi sono emozionata così tanto da non voler più farne a meno. Da cosa nasce cosa, lavorando già nell'ambiente sono arrivate delle opportunità lavorative in ambito calcistico e da lì non mi sono più fermata per fortuna".

Annamaria Baccaro

Con la città di Salerno hai un legame affettivo-sportivo: qual è il ricordo più bello da tifosa?

"L'ultima promozione in Serie A della Salernitana, la prima era troppo piccola, e la salvezza nella stagione successiva è stato il momento più bello perchè credimi, qualsiasi persona che ho incontrato per lavoro si è sentito salernitano. Casertani, siciliani, milanesi.... È vero, non è il Leicester che ha vinto il campionato, ma sono stati mesi incredibili".

E da giornalista?

"Da giornalista, anche se ho iniziato da poco, ne ho tanti. Sicuramente ricordo la Domenica Sportiva, la chiamata della Lega Serie A, l'intervista a Fabio Capello. Questi per ridurre ad un numero, altrimenti potrei continuare fino a domani".

Scorrendo le fasi salienti della tua carriera, oltre a spaziare, ti piace anche tanto sperimentare: le ultime esperienze lavorative che cosa ti hanno dato?

"Quigioconews, programma che abbiamo fatto quest'anno, mi ha dato l'opportunità di confrontarmi con degli ex calciatori che si son dimostrati delle bravissime persone, ma del resto quando si raggiungono determinati obiettivi, ci deve essere un valore umano dietro. È stato bello essere riuscita a parlar di calcio con Luigi Di Biagio, Vincent Candela, Davide Moscardelli, conoscere aneddoti, oltre al lato professionale perchè è stato uno dei programmi in cui mi sono divertita di più. Mi aspettavo delle personalità un po' di più sulle loro perchè si sono costruite un nome nel mondo del calcio e invece si sono calate nella parte in maniera fantastica, sono stati una bellissima scoperta".

Annamaria Baccaro

"E poi c'è ZonaB, partito un po' come un gioco anche perchè il torneo cadetto sta diventando sempre di più un campionato di nicchia. Le persone mi identificavano spesso con questo campionato perchè l'ho sempre seguito, mi appassiona, è competitivo, regala sempre sorprese, ti dà l'opportunità di conoscere giovani calciatori che poi possono farsi spazio nel calcio dei grandi. È una bella sfida che continuerà con la 3ª stagione".

Tu lo seguirai un po' più da vicino?

"Eh sì (ride, ndr), vediamo quanto tempo ci resterà la Salernitana..."

Dalla Salernitana all'Italia: dove possono arrivare gli azzurri?

"Io ripongomassima fiducia in Luciano Spalletti, è un allenatore che merita quel posto per la sua bravura, per la sua capacità di far gruppo. Sono molto fiduciosa perchè penso che con lui alcuni giocatori potrebbero rinascere o addirittura esplodere. Incrociamo le dita, è chiaro che non partiamo con i favori del pronostico, tra le favorite vedo la Francia di Mbappè che ha dimostrato di essere un calciatore straordinario, è nel pieno della sua carriera, nella finale mondiale ha dimostrato di essere quel singolo che può trascinare la squadra. Nell'ultimo anno al Psg aveva perso un po' gli stimoli, non è una giustificazione, ma con la maglia della Nazionale può davvero dare il massimo e sappiamo bene qual è il massimo di Mbappè".

Annamaria Baccaro

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

"Continuare così, ho iniziato da pochissimo una nuova avventura col programma sugli Europei di Pengwin (Kickoff Europei), che va in onda tutti i giorni dalle 12:00 alle 13:30. Siamo una bella squadra, c'è anche Sandro Sabatini,Luca Toni, Ciro Ferrara, Emanuele Giaccherini. Vivremo insieme questo Europeo e già questa è una bella soddisfazione, una bella opportunità. L'anno prossimo si ripartirà dalla Serie B, quindi spero di continuare a coltivare questa nicchia a cui tengo tanto".

E poi riportare la Salernitana in Serie A

"Purtroppo io non posso farci nulla, però ci spero..."

tutte le notizie di