Dopo 16 anni, Reggiana e Sassuolo tornano ad incrociarsiin una sfida che porta con sé più di una semplice competizione calcistica. L'ultimo incontro risale ai trentaduesimi di finale di Coppa Italia nella stagione 2008-2009, quando i neroverdi si imposero 1-0 sulla compagine granata che, nella storia recente, non è mai riuscita a battere i modenesi nei tre confronti ufficiali disputati.
Rivalità o derby
Ospite in casa propria, torna il derby del Mapei: la Reggiana sfida il Sassuolo
Venerdì sera (calcio d'inizio fissato alle 20:30), le due squadre si ritroveranno sul campo del Mapei Stadium - Città del Tricolore, un impianto che rappresenta un simbolo del complesso rapporto tra i due club che incarnano filosofie diverse. La Reggiana, con la sua lunga storia e il forte legame con la città di Reggio Emilia, si identifica nei valori di tradizione e appartenenza; il Sassuolo, invece, è simbolo di un calcio moderno e aziendale, con una società ben gestita e finanziariamente solida.
Una rivalità recente e complessa
—Definire "derby" la sfida tra Reggiana e Sassuoloè forse eccessivo. La rivalità tra queste due squadre non ha radici profonde come il “derby del Secchia” contro il Modena o quello dell'Enza contro il Parma, che da decenni (anche qualcosina in più, ndr) infiammano i tifosi granata. La tensione con il Sassuolo è invece una storia recente, nata da un sentimento di insofferenza verso il trasferimento del club neroverde nel territorio reggiano e, soprattutto, dall'acquisto dello storico stadio della Reggiana da parte della famiglia Squinzi. Questo intreccio tra questioni sportive e vicende extracalcistiche ha alimentato un antagonismo che venerdì tornerà a farsi sentire.
Ospiti in casa propria
—Uno degli elementi chiave di questa rivalità è legato allo stadio. Negli anni '90 la Reggianaaveva lasciato il piccolo Stadio Mirabello per il più moderno "Giglio", inaugurato durante la stagione 1994- 1995 in un Reggiana e Juventus (1-2, 15 aprile 1995), simbolo della Regia e del suo progetto di crescita. Tuttavia, un primo fallimento del club nel 2005 ha segnato l'inizio di un lungo declino per la società granata, culminato nel 2018 nel secondo fallimento con conseguente perdita della denominazione Associazione Calcio Reggiana 1919, trasformata in Reggio Audace Football Club S.r.l.. Un periodo infernale che si è concluso nel 2020, con la promozione in Serie B a distanza di 21 anni dall'ultima volta e la riacquisizione del marchio AC Reggiana 1919.
Il Sassuolo, invece, è passato dal modesto Stadio Ricci al Braglia di Modena, per poi approdare nel 2013 all'impianto di Reggio Emilia, trasformandolo nella sua casa grazie al sostegno economico del patron Giorgio Squinzi. Da allora, la Reggiana si è ritrovata a giocare da “ospite” nel proprio ex stadio, una situazione che per molti tifosi granata è ancora oggi difficile da accettare; inoltre non ha aiutato l'ascesa dei neroverdi in Serie A e in Europa League che ha consolidato i neroverdi come una realtà stabile e ambiziosa del calcio italiano.
Reggiana-Sassuolo: due mondi a confronto
—Al di là delle questioni legate allo stadio, la rivalità tra Reggiana e Sassuolo rappresenta anche uno scontro tra due filosofie calcistiche. La Reggiana, con la sua lunga storia e il forte legame con la città di Reggio Emilia, si identifica nei valori di tradizione e appartenenza. Il Sassuolo, invece, è simbolo di un calcio moderno e aziendale, con una società ben gestita e finanziariamente solida, capace di investire con lungimiranza. Questo contrasto tra storia e innovazione, tra identità locale e un approccio più globale, è uno dei motivi che rendono la sfida di venerdì particolarmente affascinante.
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