ESCLUSIVA

Renzo Ulivieri: “Parma? Contento per Chivu. Bologna, Italiano scelta più che ottima”

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Parma-Bologna, in ESCLUSIVA ai nostri microfoni il doppio ex Renzo Ulivieri presenta il derby della via Emilia: quattro stagioni alla guida dei felsinei (1994-1998) e otto mesi sulla panchina crociata (2000-2001)
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Parma-Bologna: un derby emiliano ricco di emozioni, reso ancor più interessante dall'esordio di Cristian Chivu sulla panchina dei crociati. A presentare la sfida in esclusiva è il doppio ex Renzo Ulivieri, che vanta tre stagioni alla guida dei felsinei e un periodo di otto mesi sulla panchina parmense. Con il Bologna, Ulivieri ha ottenuto una storica doppia promozione dalla Serie C1 alla Serie A, culminata con un settimo posto in massima serie nel 1996-1997 e una semifinale di Coppa Italia. Al Parma, subentrato nel 2001 ad Arrigo Sacchi, ha condotto la squadra ai preliminari di Champions League.

Parma-Bologna è la sua partita: ha un aneddoto legato al derby emiliano?

"Mi ricordo un Parma-Bologna che finì 0-0, arrivai a casa e nel mio garage trovai uno striscione che alcuni tifosi del Bologna aveva messo lì per salutarmi. Era scritto in spagnolo: "Hasta siempre, comandante Renzo". Io ero allenatore del Parma in quel periodo e mi fece molto piacere. Sono stato bene a Bologna perché sono stato tanti anni, ma sono stato bene anche a Parma, una città bella e dolce".

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Qual è il ricordo più bello vissuto sulla panchina del Bologna?

"Col Bologna sicuramente la vittoria del campionato di Serie B (1995-1996), l'ultima partita in casa. Ricordo indelebile, tant'è che ho quella tuta lì di quel campionato e quando verrà il mio momento vorrò essere vestito con quella".

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E invece su quella del Parma?

Col Parma tante esperienze. Ho un ricordo però che mi ha regalato tanta soddisfazione. Io pensavo di essere un allenatore sfigato prima di arrivare a Parma, poichè non avevo mai rubato una partita (vincere le partite in maniera sporca, ndr). Andiamo a giocare a Vicenza, veniamo dominati, Buffon para letteralmente il mondo. La difesa lancia una palla lunga verso Di Vaio e Di Vaio fa gol. Lì ho rubato la partita per la prima volta, ma non l'avevo rubata io, avevo capito come si faceva a rubarla: bisogna avere grandi giocatori. Quando hai grandi giocatori, riesci anche a vincere certe partite, con un colpo riescono a risolverla".

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Il Parma ha esonerato Pecchia recentemente. Come vede la nomina di Chivu sulla panchina del Parma?

"A me è dispiaciuto molto l'esonero di Pecchia. Sono contento per Chivu, sono contento per Gagliardi, che è il suo secondo, perché è un buon inizio. Chivu ha fatto il corso con me, è uno che ne sa tanto, si porta dietro esperienze del campionato italiano e si porta dietro però le sue origini, che si rifanno al calcio olandese, quello di alto livello".

Fabio Pecchia, allenatore Parma.

Avendo allenato solo la Primavera dell'Inter, c'è il rischio di bruciarsi?

"No, no, non c'è il rischio di bruciarsi, è una persona che ha la schiena dritta. Se ha scelto di venire a Parma, lo ha fatto con cognizione di causa, dopo aver studiato attentamente la squadra. Non si espone a rischi inutili".

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Affidare la panchina del Bologna, dopo l'addio di Thiago Motta, è stata un'ottima scelta...

"Non ottima, più che ottima, perché Italiano ha fatto un gran lavoro fin da subito. Il Bologna ha cambiato tante cose rispetto allo scorso anno. Per esempio, l'anno scorso la Fiorentina di Italiano era la squadra che crossava di più. Il Bologna, invece, era la squadra che arrivava meno di tutti al cross. Ora vediamo che c'è equilibrio. Ripartenze lunghe che la Fiorentina prendeva qualche volta, ora non ce ne sono più, vuol dire che ha corretto tanto. Qualche ripartenza la prende, perché i casi sono due: o non porti uomini in avanti e allora giochi chiuso dietro, oppure se ne porti qualcuno in più rischi di prendere qualche ripartenza nello spazio".

Il Bologna può competere per un posto in Europa, anche qualcosa in più dell'Europa League e della Conference League?

"Mi sembra difficile, un pochino difficile. A chi me lo chiede a Bologna io dico di pensarci, però senza raccontarlo a nessuno".

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Mancano 13 giornate al termine del campionato, Chivu riuscirà a salvare oppure vede Empoli e Verona più in difficoltà rispetto ai crociati ? 

"Bisognerà vedere, questo è un anno incerto sia in alto che in basso. Se si pensa all'anno scorso, l'Udinese si è salvato all'ultimo a spese del Frosinone che non era mai stato terzultimo, eppure è retrocesso all'ultima giornata".