ESCLUSIVA

Filippo Maniero: “Grato a Milan e Verona. Zanetti, che opportunità! Ma se girano Leao e Theo…”

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Verona-Milan, presentata in ESCLUSIVA dal doppio ex Filippo Maniero: una stagione con la maglia degli scaligeri e 6 mesi in rossonero
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Per chi ha avuto la fortuna di vivere il periodo d'oro del calcio italiano a cavallo tra gli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 Filippo Maniero è stato bomber di Venezia, Sampdoria, Parma, Verona, Torino, Milan. La sfida in programma a San Siro (calcio d'inizio ore 20:45) tra i rossoneri e gli scaligeri lo riguarda da vicino. Una stagione nella città shakespeariana, 6 mesi alla Scala del Calcio per l'attuale vice-allenatore del Cjarlins Muzane, club friulano che milita nel Girone C di Serie D.

Come stai mister, come sta andando questa nuova esperienza da allenatore?

"Bene, è un’esperienza positiva. Sto imparando cose nuove e ho avuto la fortuna che Zironelli mi abbia dato questa opportunità di fargli da secondo. Sto acquisendo conoscenze che ai miei tempi non esistevano".

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Partiamo dal passato, Verona è stata forse la prima vera opportunità della tua carriera

"Sì, Verona è stato uno dei passaggi chiave della mia carriera. Dopo quell’annata ho avuto l’opportunità di andare al Parma, che all’epoca era una grandissima squadra. Ho anche avuto la possibilità di giocare la Champions League. Quindi, sicuramente, Verona è una piazza e una società a cui sarò sempre grato per l’opportunità che mi ha dato".

Nel 1998 hai vissuto una breve esperienza al Milan. Cosa ricordi di quel periodo?

"A livello personale, credo che per qualsiasi giocatore arrivare a giocare nel Milan, nella Juventus o nell’Inter, che sono le tre grandi squadre italiane, sia un motivo di grande soddisfazione. Quando è arrivata la chiamata del Milan, quasi non ci credevo: è stato il coronamento di un sogno, perché da bambino ero tifoso del Milan. Immaginate l’emozione quando mi hanno contattato. Purtroppo, però, quella stagione si è rivelata una delle peggiori nella storia recente del Milan. In campionato abbiamo faticato e siamo arrivati a metà classifica. L’unico obiettivo che ci era rimasto era la finale di Coppa Italia, ma l’abbiamo persa contro la Lazio. Avremmo potuto chiudere la stagione con una nota positiva, ma alla fine è stata un’annata davvero difficile. Nonostante ciò, resta la soddisfazione di aver fatto parte di una società storica, e per questo ringrazierò sempre il Milan per l’opportunità".

Se dovessi sfogliare l’album dei ricordi e tornare a quell’annata al Milan, qual è il primo ricordo positivo che ti viene in mente?

"Sicuramente la mia prima partita. Sono entrato a venti minuti dalla fine contro il Piacenza. Ero arrivato il martedì di quella settimana e già la domenica ero in campo. Sono entrato sull’0-0 e ho segnato il gol decisivo. Era tutto perfetto: arrivare in settimana e segnare subito è un sogno per chiunque. L’inizio è stato bellissimo e positivo, ma purtroppo, a livello di squadra, non abbiamo vinto nulla, e questo resta un rammarico".

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Fu un'annata difficile come quella che il Milan sta vivendo attualmente

"Da fuori si possono avere tante opinioni, ma vedo una squadra che, quando tutti sono al 100% e danno il loro contributo, può competere contro chiunque, perché il talento non manca. Il problema è che quando alcuni giocatori non sono in giornata, ne risente tutta la squadra. La partita col Feyenoord ne è un esempio: l’errore di Maignan, la serata no di Leão e Theo Hernández… quando questi giocatori non girano, la squadra fa fatica. Il problema principale è la continuità nelle prestazioni. Se ci siano problemi interni nella squadra o nella società, non posso saperlo, ma da fuori questa è la mia impressione".

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Per il Verona può essere un'opportunità, considerando che il Milan avrà anche la testa alla gara di ritorno contro il Feyenoord?

"Può essere un’opportunità, ma da ex giocatore ti dico che in queste partite deve andare tutto per il verso giusto: il Milan deve essere in difficoltà e il Verona deve essere al massimo. Si devono incastrare tante cose per ottenere un risultato positivo. Quando giocavo in squadre in lotta per la salvezza, affrontare le grandi era sempre molto difficile. Sulla carta, il Milan è nettamente favorito, ma nel calcio può succedere di tutto".

Il Verona è storicamente un avversario ostico per il Milan.

"Sì, me lo ricordo bene. Quando giocavo a Verona, abbiamo battuto il Milan 3-1. In quella squadra rossonera c’erano giocatori come Baresi, Bggio, Savicevic e altri campioni. Sembrava una partita dall’esito scontato, invece abbiamo vinto. Per il Verona, per fare risultato, dovranno sommarsi tante condizioni favorevoli, ma non è impossibile. Tuttavia, il Milan resta favorito".

Paolo Zanetti, Hellas Verona

Come vedi la lotta per la salvezza?

"Guardando la classifica, Monza e Venezia sembrano le squadre più in difficoltà, sia per i punti che per la situazione generale. Secondo me, la lotta coinvolgerà cinque o sei squadre, dal Parma fino al Cagliari, compreso il Verona. Il Genoa sembra essersi leggermente tirato fuori, ma è ancora tutto aperto. Sarà una battaglia fino alla fine per evitare l’ultimo posto disponibile per la retrocessione".