ESCLUSIVA

Benoît Cauet: “Inter, in Champions sei la più attrezzata. Barcellona? Serve la gara perfetta”

Benoît Cauet
L’Inter elimina il Bayern e vola in semifinale di Champions: l’ex calciatore nerazzurro Benoit Cauet, in esclusiva ai nostri microfoni, elogia la Beneamata, soffermandosi anche sul Psg, altra potenziale finalista
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Arrivato in Italia nel 1997, Benoît Cauet fu voluto fortemente dal compianto Luigi Simoni all’Inter. Visse stagioni intense accanto a campioni del calibro di Ronaldo il Fenomeno, Zamorano e Simeone, contribuendo alla vittoria della Coppa UEFA nel 1998. Un guerriero del centrocampo, che ha lasciato il segno nel cuore dei tifosi nerazzurri.

Nel tempo ha mantenuto un'attenzione particolare per l'Inter (ha allenato i Giovanissimi Nazionali nella stagione 2012-2013 e gli Allievi Nazionali dal 2013 al 2016) e per l'Italia che possiamo considerare un po' la sua seconda casa, visto che in passato ha indossato anche le maglie di Torino e Como.

Benoît Cauet ai tempi dell’Inter

Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, l'ex calciatore francese ci ha raccontato le sue impressioni sulla corsa alla Champions League, sulla crescita del Paris Saint-Germain sotto la guida di Luis Enrique e sul talento ritrovato di Dembélé, soffermandosi anche sul percorso dell’Inter, reduce dal successo sul Bayern che è valso la semifinale, attesa da un finale di stagione che si preannuncia rovente, tra campionato, coppe e il sogno Triplete.

Chi è la favorita per la vittoria finale in Champions League?

"Ogni squadra arrivata fin qui ha un’identità di gioco importante. Che sia l’Arsenal, il Barcellona o il Paris Saint-Germain, parliamo di formazioni con grandi giocatori. Ma non è una novità: la Champions League è sempre stata così. Dire oggi chi sia la favorita è molto difficile. Se parliamo di equilibrio tra fase offensiva e difensiva, forse l’Inter è quella che ha maggiore predisposizione a fare bene in entrambe. Ma questo, alla fine, conta poco: sono le partite a decidere".

L’Inter affronterà il Barcellona. Che tipo di partita ti aspetti?

"Il Barcellona ha una velocità importante e rappresenta un avversario davvero complicato. L’Inter dovrà fare una partita perfetta".

Il Psg ha perso Mbappè, eppure è cresciuto tantissimo...

"È sicuramente una squadra che ha il futuro dalla sua parte, ma c’è ancora tanto lavoro da fare sotto certi aspetti. Ha rivoluzionato la rosa, ha imparato a soffrire, il che è fondamentale in queste competizioni. Ha dovuto faticare e non poco per guadagnarsi il passaggio del turno, questo perchè nella gara d'andata avrebbe potuto fare qualche gol in più, ma così non è stato".

Luis Enrique, allenatore del Psg

"Luis Enrique è stato criticato ma è il vero artefice della crescita del PSG. Credo che la sua forza sia stata quella di imporsi, anche contro le critiche. Il PSG è stato spesso attaccato come società, ma con lui c’è stato un cambio. Ha lasciato andare giocatori importanti e ha costruito un’identità chiara. È un grande allenatore, un catalizzatore di energie. Sa dove vuole arrivare. Ha dato una nuova dimensione al PSG. Inoltre, nel mercato invernale è arrivato un giocatore incredibile come Kvaratskhelia".

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E poi c'è Dembélé...

"Dopo 5-6 anni in cui tutti lo aspettavano, oggi Dembélé è forse il miglior attaccante in Europa, sia a livello statistico che di gioco. Sta facendo cose straordinarie".

Donnarumma Psg

E il portiere? Il PSG ha anche il miglior portiere d’Europa?

"Quando serve, Donnarumma si fa trovare pronto. Anche lui è stato molto criticato, ma nelle partite importanti spesso è decisivo. Ha grande esperienza. L’altra sera, per esempio, è stato difficile segnargli. La sua personalità ha fatto la differenza".

Ti ha sorpreso la vittoria dell’Inter contro il Bayern Monaco?

"Non è stata una sorpresa, ma una logica di squadra. Il Bayern è sicuramente una delle squadre più forti che c'è in Europa, ha dei giocatori incredibili, Kane, Sanè, Musiala, la sua assenza si è sentita, Olise. Kompany ha fatto bene in Inghilterra, sta facendo bene in Germania, ma è al suo primo anno e serve tempo per trovare la giusta quadratura. L'Inter ha mostrato grande organizzazione, nonostante alcune difficoltà, è riuscita a rimanere in partita e colpire nei momenti giusti. Ieri poteva vincere chiunque, ma l’Inter è stata brava a tenere duro nei momenti difficili. È una squadra che ha esperienza e una capacità incredibile di riaccendere la partita, tutti i giocatori sanno quello che devono fare, e lo fanno bene".

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Cos'ha l'Inter che non hanno le altre tre semifinaliste? 

"Credo sia la più equilibrata tra le quattro. Il Paris Saint-Germain ha una percussione molto importante, una velocità sicuramente maggiore, però in fase difensiva concede qualcosina. L'Arsenal ha un gioco collettivo molto improntato a quello spagnolo, è un'ottima squadra, riesce a gestire le situazioni complicate attraverso il possesso palla, ma non si può dire che abbia una qualità maggiore rispetto alle altre. Il Barcellona ha un reparto offensivo importante, come il Psg, ma il blocco difensivo alto può esporlo a qualche rischio se affronta una squadra che è brava ad attaccare la profondità. L’Inter da questo punto di vista è forse la più attrezzata perchè è una squadra equilibrata sia in fase offensiva che difensiva".

lautaro inter

Se esclusiamo Lautaro, quali sono i giocatori imprescindibili per l’Inter?

"Oltre a Lautaro Martínez, che è il capitano, il leader, tutti sono fondamentali. È un collettivo forte, e ognuno contribuisce alla crescita della squadra".

Ti aspettavi che Thuram rendesse così bene in Italia?

"Assolutamente sì. Thuram è sempre stato presente, ha segnato tanti gol e con Lautaro ha un’intesa molto importante. È diverso da Lautaro, ma per la squadra è altrettanto determinante".

Inter-Bayern Monaco

Secondo te l’Inter rischia di più in Champions o in campionato, visto che il Napoli è a soli tre punti?

"Rischia ovunque, ed è normale così. Il campionato italiano è difficile. C'è anche la Coppa Italia, dove il Milan ha una grande opportunità. E in Champions, due partite ti separano dalla finale: ogni competizione ha i suoi pericoli. Chi non ha giocato ieri, giocherà contro il Bologna. C’è la freschezza necessaria per conquistare altri tre punti. Ma ogni partita sarà determinante, anche quelle contro Roma, Lazio, Verona, che lotta per non retrocedere.È una squadra che gioca con il cuore. In ogni competizione serve concentrazione, determinazione, condizione fisica e mentale. E l’Inter ha tutto per provarci fino in fondo".