Arsenal-Manchester City: Arteta e Guardiola, ci eravamo tanto amati. Mikel per tre anni è stato vice-allenatore di Pep ai Citizens
Arsenal contro Manchester City. Arteta contro Guardiola. Non è solo una partita, ma una sfida tra due filosofie, tra due menti brillanti, tra l'allievo e il suo maestro. Il teatro di questa battaglia sarà la 24ª giornata di Premier League, con i Citizens, attualmente quarti, che devono rincorrere i Gunners, secondi, che inseguono un sogno che manca dal lontano 2004. Se gli ultimi anni hanno visto l'Arsenal provare a sgretolare il dominio del City, senza mai riuscire a strappargli il titolo, questa stagione racconta una storia diversa. Guardiola ha affrontato difficoltà inaspettate, mentre Arteta ha saputo guidare i suoi uomini con fermezza e ambizione, tenendo il passo del Liverpool e mostrando maturità anche in Champions League. Ma questa partita va oltre la classifica. Questa è la storia di un legame profondo, di un rapporto fatto di stima, tensioni, sfide e rispetto, ma soprattutto di amicizia.
Arteta e Guardiola: da amici a rivali
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Mikel Arteta e Pep Guardiola condividono molto più di una semplice nazionalità. Sono entrambi figli di un calcio raffinato, plasmati dall'arte del possesso, della strategia e della visione di gioco. Se Guardiolaha ereditato la saggezza di Johan Cruyff nel leggendario Barcellona, Arteta ha trovato nel suo maestro una fonte di ispirazione inesauribile. Dal 2016 al 2019, l'ex centrocampista basco è stato il braccio destro di Pep al Manchester City, vivendo al suo fianco 201 partite e imparando ogni sfumatura di un calcio vincente. Poi, il grande salto: la chiamata dell'Arsenal, la voglia di costruire qualcosa di proprio, di diventare protagonista. E così, da collaboratore fidato, Arteta è diventato un avversario temibile. Nelle tredici sfide dirette tra i due allenatori, Guardiola ha mantenuto il predominio con otto vittorie, ma Arteta ha saputo imporsi in tre occasioni, mostrando una crescita evidente.
Un legame profondo
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Nonostante il rispetto reciproco, la tensione tra i due non è mancata. L’ultimo incrocio tra Arsenal e City è stato segnato da scintille in campo e fuori: il duro faccia a faccia tra Gabriel e Haaland, le provocazioni e il botta e risposta tra il gigante norvegese e Arteta a fine partita. "Sii umile", tuonò il tecnico basco nei confronti dell’attaccante del City, al termine del 2-2 dell'andata.
E poi, le dichiarazioni dello stesso Arteta che non son piaciute a Guardiola, poichè ritenute dall'ex Barcellona troppo ambigue: "Conosco bene il City". Nessun riferimento all'indagine giudiziaria in cui sono coinvolti i Citizens, nessuna crepa tra i due, come avrebbe voluto buona parte dei media, l'allenatore dell'Arsenal mise subito le cose in chiaro: "Voglio bene a Pep, lo ammiro da quando avevo 10 anni. Gli devo tanto, e lo considero un amico. Se qualcuno vuole minare il nostro rapporto, non dipende da me. Il nostro legame è profondo, e lui lo sa bene. Non ho mai visto nessuno lavorare così duramente come lui. Se il City è arrivato dove è oggi, è grazie a quella mentalità vincente. E noi dobbiamo imparare da loro".
Passaggio di consegne?
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"Augurerò sempre il meglio a Pep, ma quando entriamo in campo, sa che siamo avversari e io voglio vincere". La Premier League ci regalerà uno scontro carico di emozioni, Arsenal-Manchester City metterà in palio qualcosa in più dei tre punti: la sensazione, guardando i risultati attuali, è che il vento stia cambiando, tra Guardiola e Arteta potrebbe essere arrivato il momento di un vero e proprio passaggio di consegne. Parola al campo.