Juventus

Il paradosso dell’imbattuta

Thiago Motta, allenatore della Juventus
La Juventus non ha ancora perso una partita in campionato, ma è ben lontana dalla vetta della classifica
Salvatore Malfitano
Salvatore Malfitano Redattore 

Tutto e il contrario di tutto. È questa l'espressione che riassume la strana Juventus di Thiago Motta. Una squadra che si fonda sul paradosso, oscillando da un'estremità all'altra con facilità impressionante. È imbattuta, ma è a -9 dall'Atalanta capolista dopo sedici giornate di campionato. Ha sconfitto il Manchester City di Pep Guardiola per poi pareggiare all'ultimo secondo contro il Venezia. Ha investito 165 milioni di euro sul mercato - che aumenteranno quando saranno riscattati ufficialmente Nico Gonzalez, Conceiçao e Di Gregorio - ma le notizie migliori arrivano dai giovani che sta lanciando. Doveva avvenire la rivoluzione filosofica sotto la gestione di un nuovo allenatore e invece si rivede spesso quella Juve speculativa, che non perde mai ma non vince così spesso.

FT |⌛| Fischio finale.

— JuventusFC (@juventusfc) December 14, 2024

Nessuna giustificazione

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Non per tutte queste contraddizioni esiste una risposta soddisfacente. Il calcio non è matematico, non necessariamente presuppone un rapporto lineare e logico di causa ed effetto. Tuttavia, quando siamo giunti quasi a metà della qualche domanda in più è lecito porla. L'attenuante degli infortuni è indubbia, i bianconeri devono fare a meno di un numero ingente di calciatori, alcuni indisponibili a lungo. Nulla, comunque, che possa giustificare un rendimento del genere, che ha portato a quattro pareggi consecutivi in campionato, di cui tre contro squadre che lottano per non retrocedere.

Il paradosso dell’imbattuta- immagine 2

La Juventus e Vlahovic

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È francamente preoccupante anche Dusan Vlahovic. Ultimamente non se ne parla mai per buoni motivi. Se non è infortunato, si discute di quanto segni poco. Se segna, si parla del suo rapporto con i tifosi. Insomma, ogni settimana ce n'è sempre una. E intanto la Juve non ha neanche un calciatore che possa sostituirlo, considerando che Milik è ai box. Con queste premesse, la pareggite ha contagiato Thiago Motta, che non ha ancora compreso come venirne a capo. Le responsabilità ovviamente sono anche le sue. Da qualche parte si dovrà pur cominciare, per capire dove sono compiuti gli errori più gravi. Ma finché non arriverà quel momento, l'impressione è che bisognerà aspettare ancora un altro anno, prima di vedere la Juventus competitiva per lo scudetto.

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