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L'ANALISI

Juventus, brusca frenata: terzo pari di fila, attacco in tilt e Tudor sotto esame

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Juventus, dopo Verona un'altra occasione mancata: un buon avvio non basta, la squadra si spegne e il gol di Cabal evita la sconfitta ma non i dubbi
Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 

Un pareggio che sa di occasione mancata. L’1-1 con l’Atalanta non è solo un rallentamento nella corsa della Juventus di Tudor, ma anche un campanello d’allarme che risuona forte all’Allianz Stadium. A salvare il tecnico dalla prima sconfitta stagionale non è stata una giocata dei tanti attaccanti di lusso, bensì la zampata del difensore Juan Cabal, più incisivo di chi dovrebbe portare il peso dei gol. Dopo il pari deludente con il Verona, i bianconeri si inceppano di nuovo e sprecano la chance di balzare in vetta, almeno per una notte. Sullo sfondo, restano più domande che risposte.

Un problema fisico o una crepa nella preparazione?

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La Juventus di Tudor parte forte, corre, pressa, ma si spegne presto. È un copione già visto nelle ultime tre uscite (Borussia, Verona, Atalanta). Ritmo alto per mezz’ora, poi calo improvviso e gestione assente. Tudor stesso lo ha ammesso: se la squadra non va a mille, emergono limiti evidenti. E allora il dubbio si insinua: c’è qualcosa che non funziona nella preparazione atletica? O è solo una questione mentale?

L’attacco che non decolla

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Openda, Vlahovic, David. Tre punte da copertina, ma nessun padrone dell’area di rigore. L’abbondanza, paradossalmente, diventa un boomerang. Il minutaggio si divide, la fiducia si spezzetta, la titolarità resta in discussione. Tudor continua a cambiare: sei partite, sedici tridenti diversi. Troppi per costruire automatismi. Il risultato è che il più convincente resta Vlahovic, guarda caso quello con il contratto in scadenza e con il futuro più incerto. David, invece, è ancora un oggetto misterioso.

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Il mercato di Comolli sotto processo

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Non bastano i nomi altisonanti a placare le perplessità. La campagna acquisti di Damien Comolli viene già messa in discussione: i nuovi non incidono, i vecchi reggono ancora la baracca. Contro l’Atalanta, l’unica novità dall’inizio è stata Openda, che però ha tradito le aspettative. Il resto lo hanno fatto errori individuali (vedi Kossounou) e la concretezza dei soliti noti.

Pareggite acuta e Juventus di Tudor sotto esame

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Dopo l’esaltazione del successo sull’Inter, la Juventus ha rallentato. Tre pareggi di fila, scintilla spenta, fragilità che riaffiorano. Non basta la qualità dei singoli, servono certezze collettive. Al momento la Juve di Tudor assomiglia a un’auto sportiva con il freno a mano tirato: bella da vedere, ma incapace di allungare.

Il gol di Cabal ha evitato il peggio, ma non ha cancellato la sensazione che la squadra si stia perdendo proprio nel momento decisivo. E mentre il Napoli corre, la Juventus ora rischia di guardarsi più alle spalle che davanti.