Editoriale

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan - immagine 1
Una storia d'amore nel mezzo della tempesta rossonera
Federico Grimaldi
Federico Grimaldi

All’Olimpico va in scena una notte che sa di poesia e resa dei conti. La Romabatte il Milan per 3-1, alimenta l’ultima speranza di Champions League e saluta con un abbraccio collettivo Claudio Ranieri, alla sua 500ª panchina in carriera e ultima volta all’Olimpico. Emozione e orgoglio in campo e sugli spalti, dove il popolo giallorosso ha reso omaggio a un allenatore che ha restituito dignità e identità a una squadra in difficoltà. Dall’altra parte, il Milan affonda senza appello: la sconfitta sancisce la fine dei sogni europei e simboleggia il naufragio di una stagione sbagliata in tutto. A completare il disastro rossonero, l’espulsione nel primo tempo di Gimenez, a certificare nervi rotti e idee spente.

— AS Roma (@OfficialASRoma) May 18, 2025

Roma, 500 volte Ranieri

—  

Claudio Ranieri ha salutato la sua Roma nel modo più suo: con dignità, umiltà e un ultimo gesto d’amore. Per la terza volta seduto su quella panchina che sa di casa, ha raggiunto le 500 panchine in carriera e regalato al popolo giallorosso una speranza dove prima c’era solo buio. L’ha trovata stanca, smarrita, quasi rassegnata, e l’ha riportata a camminare a testa alta, fino a sfiorare l’impossibile: un posto in Champions League che, a una giornata dalla fine, resta ancora lì, tra le dita.

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan- immagine 2

L’Olimpico si è alzato in piedi per lui, non per il risultato, ma per il sentimento. Perché Ranieri non è solo un tecnico: è un custode di valori, un volto gentile nel calcio dell’arroganza. Ha ridato voce a una squadra in silenzio, e il pubblico lo ha ringraziato con il cuore in gola.E mentre lascia il campo con lo sguardo fiero e gli occhi lucidi, il coro di un popolo intero gli sussurra: eternamente grazie, Claudio.

Milan, l'atto finale di una stagione tragicomica

—  

C'è un filo sottile tra il dramma e la farsa, e il Milan di questa stagione ci ha camminato sopra con passo incerto, fino a precipitare. La sconfitta contro la Roma ha dato il colpo di grazia: noni in classifica, fuori da tutte le coppe, spogliati di ogni ambizione. Il progetto è crollato, come una casa costruita sulla sabbia, e il buio ha inghiottito anche gli ultimi sussulti d’orgoglio. Sérgio Conceição è arrivato con l’aura del condottiero, ma non ha trovato una nave da guidare: ha navigato in acque torbide, perso nel silenzio di uno spogliatoio che non ha mai risposto. Gli acquisti si sono rivelati illusioni, promesse spezzate dal peso delle aspettative.

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan- immagine 3

C’è stato solo qualche lampo: una Supercoppa conquistata quasi per caso, due derby vinti che sembravano preludi di rinascita. Ma anche lì, la luce è svanita in fretta. In Coppa Italia, ultima fiamma accesa, il Milan è scivolato sul passo silenzioso del Bologna, condannandosi all’oblio.In un anno dove serviva orgoglio, è mancata l’anima. Dove serviva coraggio, è arrivato il vuoto. E così, tra le righe di una stagione tragicomica, resta solo il rumore cupo di ciò che poteva essere.

Roma-Milan: Tra la gloria che riaccende il cuore e la crisi che non passa

—  

Roma e Milan, due realtà che si sfiorano ma procedono su strade profondamente diverse. La Roma, seppur con l’incertezza della Champions all’orizzonte, ha ritrovato la propria anima grazie a Ranieri, che ha saputo ricucire il cuore di una squadra in frantumi. La sua guida ha restituito dignità e determinazione a un gruppo che sembrava smarrito. Ora, anche se il traguardo europeo potrebbe scivolare via, ciò che Ranieri ha seminato è più di una semplice salvezza: è un’eredità che la Roma deve custodire. In un’ultima danza all’Olimpico contro il Torino, la squadra avrà l’opportunità di rendere omaggio al proprio condottiero, che, al di là di ogni risultato, ha ridato speranza e identità. La sua impronta, ora, non dovrà essere cancellata, ma continuata da chi sarà in grado di percorrere la stessa strada.

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan- immagine 4

Il Milan, invece, è intrappolato in un labirinto di incertezze. L'assenza di coppe europee, per la prima volta dal 2016, è una ferita aperta che segna il passo di una stagione che definire deludente sarebbe un eufemismo. Ogni luce, ogni sprazzo di speranza, è stato soffocato da un'incessante oscurità di prestazioni deludenti. È giunto il momento di un reset totale, di un nuovo inizio che vada oltre il semplice cambio di allenatore. La squadra, come il club stesso, deve fare i conti con se stessa, riflettendo su cosa preservare e su cosa gettare al vento. La confusione societaria e le scelte sbagliate hanno creato un terreno infertile, e solo con un radicale cambiamento, una visione nuova, il Milan potrà risorgere dalle proprie ceneri. Senza le coppe, forse, il silenzio forzato può essere il momento giusto per ritrovare la propria identità e sognare di nuovo.

L’addio di Ranieri, l’orgoglio della Roma e il tracollo del Milan- immagine 5