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60 gol all’attivo e 3 giocatori in doppia cifra: Milan, non accadeva dal 2012-13…!

MILAN, ITALY - JULY 18:  Ante Rebic of AC Milan is challenged by Lukasz Skorupski of Bologna FC during the Serie A match between AC Milan and Bologna FC at Stadio Giuseppe Meazza on July 18, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Numeri offensivi finalmente diversi: Il Milan non aveva tre giocatori in doppia cifra realizzativa da sette stagioni

Redazione DDD

di Max Bambara -

Ad una giornata dalla fine del campionato, col quinto posto ormai matematicamente irraggiungibile, ma con la partecipazione ai preliminari di Europa League in saccoccia, è possibile fare qualche bilancio sulla stagione rossonera. Tante cose possono essere dette e pesate. Se la squadra milanista dovesse battere il Cagliari nell’ultima gara di campionato, i punti conquistati sarebbero 66, appena 2 in meno rispetto alla scorsa stagione con Rino Gattuso. Questo aspetto deve far riflettere parecchio: Stefano Pioli ha conquistato 54 punti in 30 partite, imprimendo la sua fisionomia alla squadra nel girone di ritorno, in cui ha conquistato 38 punti in 18 partite. Si tratta di una media impressionante di oltre due punti a gara che in qualsiasi campionato porterebbe al conseguimento della posizione utile per disputare la Champions League. Vero è che le analisi su porzioni di stagioni sono sempre parziali ma il peso specifico rimane comunque significativo.

Appare pertanto evidente come il fallimento del progetto Giampaolo nelle prime 7 partite di campionato (un trapianto metodologico rifiutato dai giocatori, con annesse parecchie crisi di rigetto) sia stato il vero e proprio elemento negativo di questa stagione. Con Stefano Pioli in panchina, il Milan è tornato ai ritmi della stagione 2018-19, addirittura riuscendo a far meglio in riferimento alla qualità del gioco espressa, alla condizione atletica raggiunta e soprattutto alla media punti. Inoltre quest’anno, nel girone di ritorno, c’è qualcosa di molto diverso, di realmente nuovo, di aperta rottura rispetto al passato. Perché finalmente, dopo tanti anni, il Milan è tornato ad avere tre giocatori che sono andati in doppia cifra stagionale come gol fatti. Si tratta di Ibrahimovic (10 gol), di Rebic (11 gol) e di Calhanoglu (10 gol). Un fatto del genere non accadeva da molti anni, più precisamente dalla stagione 2012-13, l’ultima in cui il club rossonero si è qualificato per la Champions League.

In quell’annata, con Massimiliano Allegri allenatore, furono molto importanti i gol di Stephan El Shaarawy (19), di Mario Balotelli (12) e di Gianpaolo Pazzini (16) che aiutarono il Milan a centrare l’obiettivo del terzo posto, utile per accedere alla Champions League. Se poi andiamo indietro con la memoria ancora di qualche anno, possiamo notare come l’ultima stagione in cui il Milan è riuscito a vincere qualcosa (nel 2010-11) c’erano stati tre giocatori in doppia cifra come reti stagionali: Ibra con 21 reti, Pato con 16 e Robihno con 15. Avere almeno tre bocche da fuoco capaci di sostenere le necessità offensive della squadra, appare una necessità fondamentale per qualsiasi club, visto che è impossibile pensare ci sia sempre e solo un goleador nell’arco di una stagione. Da sette anni il Milan chiudeva la sua annata sportiva con un singolo giocatore in doppia cifra (Balotelli nel 2013-14, Menez nel 2014-15, Bacca nel 2015-16 e nel 2016-17 e Piatek nel 2018-19), con la sola eccezione di due giocatori nella stagione 2017-18 (Cutrone e Andrè Silva).

Il dato stagionale pertanto va accolto con estrema positività e va ascritto al merito dell’allenatore che è stato bravo a creare una intelaiatura di gioco utile a favorire tante occasioni da gol ed alla società che, durante la scorsa estate e durante il mercato di gennaio, ha dato impulsi nuovi alla rosa. Il Milan infatti non ha preso soltanto il “totem” Ibrahimovic, ma in precedenza era riuscito a portare a casa elementi come Bennacer, Theo Hernandez, Rebic e Leao che sono stati fondamentali al fine di alzare notevolmente il tasso tecnico ed i ritmi di calcio della squadra. A questo dato, se ne accompagna poi un altro molto prezioso: il Milan ha toccato, nella stagione in corso, il muro dei 60 gol realizzati in campionato. Non accadeva dalla stagione 2012-13, quando i gol fatti furono 67. Nelle stagioni precedenti il Milan si era sempre tenuto attorno ad una forchetta fra i 57 ed i 49 gol fatti in campionato, assolutamente troppo pochi per poter ambire ad un livello minimo di competitività per le zone alte della classifica.

I miglioramenti offensivi del Milan sono pertanto evidenti e sono cristallizzati nei numeri delle ultime partite successive alla ripresa del campionato, in cui la squadra rossonera è stata capace di segnare una media di 3 reti a gara. Serve adesso dare forte continuità a questa base che si è creata, facendo innesti mirati e funzionali al gioco praticato da questa squadra che è piacevole, corale e che ha una buona verticalità che, in Serie A, fa sempre la differenza in positivo.

 

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