Nella vita di un calciatore ci possono essere eventi che cambiano la vita e lo sa bene Álvaro Benito. L'ex calciatore del Real Madrid, oggi commentatore sportivo e cantante del gruppo Pignoise ha raccontato nel documentario Cicatrices un evento che ha cambiato la sua vita.
Dichiarazioni
L’ex Real Álvaro Benito: “A Madrid ero un intruso poi il terribile incidente in auto”

Álvaro Benito: "Mi sono fratturato perone e crociato in un incidente. Al Real mi sentivo un intruso"
—Nel novembre del 1996, l'allora calciatore del Real Madrid ha subito un grave infortunio al ginocchio mentre giocava con l'Under 21 della Nazionale Spagnola. Di recente, nel documentario Cicatrices disponibile su Movistar+, Benito ha raccontato di un evento che ha cambiato la sua vita e la sua carriera agonistica in negativo. Le sue parole: "Nel 2000 ho avuto un incidente in auto perché mi sono addormentato... Mi sono fratturato sia il perone che il legamento crociato. Il dottor Alfonso del Corral, quando ha aperto l'articolazione per l'intervento, mi ha detto che il motivo per cui il ginocchio si bloccava era perché i resti delle operazioni passate si erano calcificati lì".
I gravi infortuni e l'incidente hanno fatto cadere l'allora centrocampista dei Blancos in una crisi esistenziale. "In quel momento ho cominciato ad essere un fastidio per tutti" ha detto Benito. "Ero al Real Madrid ed andavo a vedere le partite al Bernabéu... ma quando si festeggiava un titolo mi sentivo quasi un intruso. Ero felice per la vittoria, ma allo stesso tempo mi portavo dietro tutto quello che vedevo. In quei momenti, l'incomprensione era ad alti livelli. Anche in quella situazione, il Real è stato incredibilmente gentile, non mi ha messo da parte e questo lo apprezzerò sempre".
Valdano: "Il club ha trattato molto bene Álvaro"

Nel documentario è intervenuto anche Jorge Valdano, che negli anni 2000 era il direttore sportivo del Real Madrid. Parlando di Benito, l'ex calciatore argentino ha dichiarato: "Penso che il Real l'abbia trattato molto bene e gli ha rinnovato il contratto anche quando l'infortunio era irreversibile. Come direttore sportivo ho rinnovato io stesso quei contratti. In quel periodo, Álvaro stava attraversando un periodo di confusione perché era un calciatore, ma non faceva quella vita. Intanto stava emergendo il suo essere musicista e quello stile di vita".
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