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Aquile di Quartiere: 50 ragazzi di famiglie in difficoltà faranno calcio grazie ai giocatori del Palermo

Caritas e Palermo calcio insieme per la città

Il progetto prevede ora una prima fase di selezione dei ragazzi, affidata tramite la Caritas alle parrocchie aderenti all’iniziativa, e poi il coinvolgimento delle migliori scuole calcio del territorio, dislocate in tutto il territorio cittadino...

Redazione DDD

Era stato Mario Alberto Santana, capitano del Palermo, ad annunciare a nome di tutti i suoi compagni l’intenzione di mettere a disposizione delle emergenze sociali del territorio parte del premio stagionale offerto dal Palermo al raggiungimento della promozione in Serie C. Una promessa mantenuta, con il progetto “Aquile di quartiere”, realizzato in collaborazione con la Caritas diocesana di Palermo: oltre 50 ragazzi da famiglie in difficoltà in diversi quartieri della città, avranno la possibilità di frequentare scuole calcio di alto livello per realizzare il sogno di diventare calciatori professionisti. Proprio con l’aiuto della Caritas, sono state individuate alcune aree della città dove molte famiglie vivono in contesti sociali difficili e dove i ragazzi sono spesso costretti a mettere da parte le proprie aspirazioni e il proprio talento per mancanza di risorse e progettualità. Sacrifici che spesso finiscono per alimentare vere e proprie emergenze sociali a causa della dispersione scolastica, la scarsa alfabetizzazione e perfino – in casi estremi – anche un pericoloso avvicinamento alla microcriminalità. Una lotta che da sempre le parrocchie di quartiere combattono in prima linea. “Palermo e il Palermo sono una grande famiglia”, ha dichiarato Santana. “Per questo noi calciatori, che dai palermitani riceviamo sempre un grande affetto, abbiamo deciso di ricambiare come possiamo, cercando di celebrare la passione per i nostri colori e magari scoprire i campioni di domani. E se anche nessuno di questi ragazzi diventerà un calciatore, potremo comunque andare fieri di aver dato ad alcuni di loro l’opportunità di farcela, proprio come ce l’hanno tanti loro coetanei più fortunati. Una società giusta è quella che abbatte le barriere e che riesce a dare a tutti la stessa possibilità di realizzarsi. Nel nostro piccolo, vogliamo dare un contributo affinché sia così”.

“L’attenzione ai minori e alla loro inclusione sociale è una priorità di Caritas da anni”, ha dichiarato il vicedirettore della Caritas diocesana di Palermo Don Sergio Ciresi. “Il progetto ci permette, attraverso lo sport, di creare un’alleanza forte sul territorio che lavora in questa direzione mettendo al centro i bisogni dei bambini. In questo modo spingiamo gli adolescenti a mettersi alla prova con il gioco di squadra, nel rispetto delle regole e dei ruoli. L’obiettivo principale è il contrasto alla povertà minorile, fenomeno che ha assunto dimensioni preoccupanti: l’ultimo rapporto di Caritas Italiana segnala che la povertà assoluta in Italia colpisce il 12,5 per cento dei minori, il 40 per cento dei minori non fa attività sportiva, più della metà non legge un libro. I minorenni cresciuti in famiglie disagiate hanno una probabilità 5 volte maggiore dei coetanei di non raggiungere le competenze minime di apprendimento, precludendosi così possibilità importanti di crescita e formazione personale”.

 

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