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Demba Ba e la lotta al razzismo: “Il movimento Black Lives Metter è più forte se stiamo tutti uniti”

LONDON, ENGLAND - APRIL 30: Demba Ba of Chelsea looks dejected after the UEFA Champions League semi-final second leg match between Chelsea and Club Atletico de Madrid at Stamford Bridge on April 30, 2014 in London, England.  (Photo by Jamie McDonald/Getty Images)

L'ex attaccante senegalese del Chelsea, ora al Başakşehir, chiede di condannare il comportamento riservato dalla Cina ai musulmani uiguri attraverso sanzioni economiche

Serena Calandra

L'ex attaccante del Chelsea,  Demba Ba, ha chiesto al calcio di condannare il trattamento riservato dalla Cina ai musulmani uiguri, qualunque sia il costo finanziario. "Il movimento Black Lives Matter è più forte quando le persone non di colore si fanno avanti"- ha affermato il giocatore in una intervista a BBC Sport - quando vedremo il resto del mondo difendere i musulmani?".

Più di un milione di uiguri risultano essere stati detenuti senza processo nei campi di prigionia sulla base della loro fede ed etnia. Il governo cinese ha separato i bambini uiguri dai loro genitori e, secondo quanto emerso, costretto le donne alla sterilizzazione. I filmati di prigionieri uiguri bendati che vengono condotti sui treni sono diventati virali mentre i documenti trapelati hanno dettagliato "disciplina e punizione" nei campi, includano la tortura per gli ex detenuti. La Cina, che inizialmente negava l'esistenza dei campi,  giustifica ciò  sostenendo la presenza degli stessi come un modo educativo simile a scuole di volontariato per la formazione contro l'estremismo.

"Devo cercare di organizzare qualcosa in modo che i giocatori di calcio possano stare insieme e, nel frattempo, parlare di questo argomento perché non molte persone ne sono a conoscenza"- ha dichiarato l'ex attaccante di West Ham, Newcastle e Chelsea Ba-"So che ci sono calciatori che vogliono lottare per la giustizia, siano essi musulmani, buddisti, cristiani, qualsiasi credo. Come sportivi, abbiamo un potere che non conosciamo nemmeno. Se ci riunissimo e ne parlassimo, le cose potrebbero cambiare. Se ci alziamo, le persone si alzano con noi".

La Premier League ha dato il via alle manifestazioni pubbliche di sostegno alla campagna mondiale per la giustizia razziale, avviata dalla morte di George Floyd sotto la custodia della polizia negli Stati Uniti a maggio. I giocatori di tutti i club si sono "inginocchiati" prima del calcio d'inizio, mentre i nomi dei giocatori sul retro delle maglie sono stati sostituiti dallo slogan Black Lives Matter dopo una richiesta collettiva alla Premier League.

Ba non è il primo calciatore a parlare pubblicamente per la causa uigura. Anche Mesut Ozil dell'Arsenal in merito a tale argomento a dicembre aveva pubblicato sui social media, per lo più sottolineando la persecuzione degli uiguri e chiedendo solidarietà ai compagni musulmani. Il suo club, che possiede uffici commerciali e ristoranti in Cina, ha rapidamente preso le distanze dai commenti di Ozil, affermando sul sito di social media cinese Weibo di essere "sempre apolitico".

La televisione di stato cinese ha ritirato la partita dell'Arsenal contro quella del Manchester City dai programmi il fine settimana successivo, mentre Ozil, il cui contratto di sponsorizzazione personale con il gigante dell'abbigliamento sportivo Adidas è scaduto, è stato rimosso da un videogioco di calcio distribuito nel paese.

La Cina è il territorio per i diritti televisivi all'estero più redditizio della Premier League con un accordo di tre stagioni concluso nel 2019 che ha guadagnato il massimo livello inglese di £ 564 milioni. Tuttavia, altre leghe sportive hanno visto quanto possano essere politicamente delicate le relazioni con la Cina.

A ottobre, un tweet di sette parole del manager degli Houston Rockets Daryl Morey - "Fight For Freedom. Stand With Hong Kong" - ha provocato perdite sostanziali per la NBA poiché gli sponsor e le emittenti cinesi hanno interrotto i rapporti. Nonostante ciò il commissario NBA, Adam Silver,  ha affermato di aver rifiutato le richieste di diversi partner cinesi che chiedevano il licenziamento di Morey.

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