Era il 2 maggio 2007 quando il Milan di Carlo Ancelotti scrisse una delle pagine più indimenticabili della sua gloriosa storia. La semifinale di ritorno della Champions League contro il Manchester United non è solo una partita, ma un capolavoro tattico ed emotivo, che ancora oggi fa battere il cuore dei tifosi rossoneri.
Sinner come il Milan nel 2007
Sinner-Fritz come Milan-United 2007: la “partita perfetta” di Jannik
Dopo un combattuto 3-2 all'Old Trafford, il Milan avrebbe potuto accontentarsi di un gol per conquistare il biglietto per la finale di Atene. Ma quella sera, sotto una pioggia battente, i rossoneri andarono oltre ogni aspettativa, annichilendo i Red Devils con un secco 3-0. Kakà, Seedorf e Gilardino furono gli autori delle reti, ma fu il collettivo a brillare: un Milan impeccabile, orchestrato alla perfezione da Re Carlo Ancelotti, come lo avrebbero ribattezzato in seguito.
Il Diavolo in Terra americana
—17 anni dopo, il ricordo di quella notte epica rivive in modo inaspettato a Flushing Meadows. Sul cemento americano, Jannik Sinner, grande tifoso del Milan, ha emulato l'impresa del suo club del cuore, dominando la finale dello US Open contro Taylor Fritz. Curiosamente, l'americano è anche un fervente tifoso del Manchester United. Un intreccio di destini che aggiunge fascino e simbolismo a una vittoria già straordinaria.
Come il Milan nel 2007, Sinner aveva bisogno della "partita perfetta" per mettere a tacere le critiche post-Olimpiadi e le polemiche sorte intorno a lui (ogni riferimento a Kyrgios è puramente casuale, ndr). Due set vinti in meno di un'ora e mezza, poi il break decisivo nel 12° game del terzo set, che ha ricordato il gol in contropiede di Gilardino contro lo United, hanno sigillato la vittoria del giovane altoatesino. Un contropiede che Fritz non si aspettava: il tennista a stelle e strisce, avanti 5-3 nel corso dell'8° game, pregustava già un set che avrebbe potuto permettergli di riaprire l'incontro e invece ha dovuto inchinarsi di fronte a un campione destinato a lasciare un segno indelebile.
L’Italia in Vetta al Mondo
—Come accadde a Flavia Pennetta nel 2015 e al duo misto Errani-Vavassori qualche giorno prima, la bandiera italiana è tornata a sventolare sul pennone più alto di Flushing Meadows. Con questa vittoria, Sinner conquista il suo secondo Slam della carriera, bissando il trionfo agli Australian Open di inizio anno e portando a 16 i trofei vinti su 20 finali disputate. L’italiano si conferma dominatore della stagione, aumentando il suo vantaggio su Zverev nella classifica Atp, che ora dista 4105 punti.
Un Campione Umano
—Tra i numerosi campioni che l’Italia ha regalato al mondo, era dai tempi di Valentino Rossi che non si vedeva un talento capace di conquistare così tanti cuori. Carlos Alcaraz, sconfitto in semifinale, non ha mancato di complimentarsi, così come Boris Becker e Andre Agassi, quest’ultimo particolarmente legato a Sinner grazie al rapporto con il coach Darren Cahill.
Ma oltre alle straordinarie qualità tecniche, la cosa che balza subito agli occhi è l'umiltà di un Campione che si gode il momento di gloria, ma che guardandosi indietro sa che non è stato semplice e che non lo sarà in futuro perchè puoi anche vincere tutti i tornei del mondo ma se poi un giorno vengono a mancare gli affetti più cari, nulla sarà più come prima: "Dedico la vittoria a mia zia che non sta bene, auguro a tutti tanta salute".
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