Il Barcellona ritrova sé stesso nella notte di Madrid: Real umiliato al Bernabeu sotto i colpi di Yamal e Lewandowski.
Diverse partite vengono definite “Clasico” nel mondo del calcio, ma quello tra Real Madrid e Barcellona ha tutt’altro sapore. Per tanti anni, a partire dagli anni ’90, il match tra le due squadre più prestigiose della Spagna è stato una parata di stelle. E, se dall’addio di Messi il Barcellona ha vissuto momenti difficili, incassando prevalentemente sconfitte con sporadiche vittorie, quest’anno si è tornati a respirare quell’aria mistica grazie a tutti i campioni che animano il Santiago Bernabeu, da una parte e dall’altra.
Ci si aspettava fin dal primo minuto un match scoppiettante, ma il primo tempo è stato tutt’altro che esaltante. Riassumendolo, potremmo definirlo confuso: il Real Madrid ha sorpreso più di una volta il Barcellona con lanci lunghi atti a scavalcare la difesa Blaugrana. Il Barça, però, con attenzione e un po’ di fortuna, è sempre riuscito a far cadere la squadra di Ancelotti nella trappola del fuorigioco, e riuscendo a chiudere il secondo tempo sul risultato di 0-0. S’è registrato, tra l’altro, un interessante dato relativo agli off-sides del Real, caduto ben 8 volte nella trappola del Barcellona. Cosa che non accadeva da ben vent’anni, stagione 2003/2004.
Il secondo tempo, invece, si stende un tappeto rosso ai piedi del tridente del Barcellona. Il Real Madrid si scioglie come neve al sole sotto i colpi di Lewandowski, Yamal e Rapihna. Il polacco piazza una doppietta nel giro di pochissimi minuti, e poco prima dell’ottantesimo il baby-prodigio spagnolo piazza il colpo definitivo, esultando come Cristiano Ronaldo, mostrando tutta la sua personalità. Il campione d'Europa spagnolo, tra l'altro, era riuscito già a mettersi in mostra prima del match con il suo apparecchio ad-hoc color blaugrana. C'è spazio, nel finale, anche per Raphina, che corona il suo straordinario momento con un pallonetto che scavalca Lunin.
Tra presente e futuro
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Con Flick Lewandowski ha ritrovato una forma smagliante, e nel momento decisivo ha aperto le danze. Lui, il presente del Barcellona, e Yamal, sì presente ma sopratutto futuro, hanno permesso al Barcellona di ritrovare un gioco e dei risultati che da anni mancavano da quelle parti. E grazie soprattuto ai vari innesti promossi dalla Masía, questo Barcellona si porta addirittura a sei punti di distanza dal Madrid, secondo in campionato nonostante grandissimo favorito dopo il suo scoppiettante calciomercato.