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Un altro giallo arbitrale in Argentina, in occasione del Torneo Clausura della Primera Division. Le scene arrivano dalla partita tra l'Instituto Atletico Central Cordoba e il Club Atletico Independiente. Anzi, più che dalla partita, arrivano dal suo fischio finale. Con il direttore di gara, Luis Lobo Medina, assoluto protagonista degli ultimi istanti del match.
A circa 20 secondi dalla fine del quarto ed ultimo minuto di recupero, l'Instituto si proietta in attacco e chiama in causa l'estremo difensore dell'Independiente, Rodrigo Rey. Ma l'arbitro vede il portiere degli ospiti prendere, con una mano, il pallone fuori dall'area di rigore. Così il direttore Luis Lobo Medina fischia calcio di punizione (più ammonizione al portiere del Rojo).
Nonostante il fischio del fallo ai limiti dell'area di rigore, alla fine l'arbitro decide di non far battere la punizione tra la contestazione di tifosi e giocatori della Gloria. Medina dichiara la fine del match, per 0 a 0, con i calciatori che hanno iniziato a chiedere spiegazioni.
Il direttore di gara avrebbe confermato ai giocatori dell'Instituto che in quel momento il VAR gli aveva comunicato che in realtà Rey avrebbe preso il pallone sulla linea e che quindi non fosse fallo. Una cosa che getta ulteriore benzina sul fuoco: perché l'episodio non rientrerebbe tra i casi in cui il VAR può intervenire, lasciando quindi la decisione di campo.
A rivelare questa confessione dell'arbitro Lobo Medina sono stati due giocatori dei padroni di casa, Gastón Lodico e il capitano Fernando Alarcón. Proprio quest'ultimo, ai microfoni nel post-partita, ha avanzato i suoi dubbi sull'episodio arbitrale: "Gli hanno detto dal VAR che non era fallo, che era sulla linea, e allora ha dato il triplice fischio. Gli ho detto che mi sembrava strano che intervenissero in quella giocata visto che aveva già fischiato e ammonito".
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