Il tifo

Fiamme, colori e Storia: le coreografie di Fenerbahçe e Galatasaray

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Un viaggio tra le coreografie più iconiche di Fenerbahçe e Galatasaray, dove il tifo diventa arte visiva, simbolo di identità e passione, capace di emozionare e intimidire avversari e tifosi
Silvia Cannas Simontacchi

Istanbul si divide: da un lato il Fenerbahçedi Mourinho, dall’altro il Galatasaraydi Osimhen. Le curve svelano le loro coreografie, tutto è pronto per il fischio d'inizio. L'aria è elettrica, la tensione palpabile, mentre migliaia di bandiere che sventolano all'unisono e cori assordanti che scuotono l'intero stadio. Coppa di Turchia, quarti di finale. Il Derby Intercontinentale è più di una partita: è una battaglia che si gioca su più fronti.

Ogni bandiera, ogni striscione, ogni movimento è pensato per caricare la squadra e incutere timore nell’avversario. Frutto di settimane di preparazione, centinaia di tifosi lavorano dietro le quinte per dare vita a scenografie che sono vere e proprie dichiarazioni di guerra, manifestazioni di identità e orgoglio.

Fenerbahçe- Galatasaray, la furia del Canarini Gialli

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Famosi comeSarı Kanaryalar ("canarini gialli") dai colori della squadra, i tifosi del Fenerbahçe sanno trasformare lo stadio Şükrü Saracoğlu in una vera e propria fortezza. Ogni coreografia è curata nei minimi dettagli ed è talmente preziosa che viene gelosamente custodita nei giorni precedenti al match, per evitare che venga sottratta da gruppi avversari.

Nel 2011, la curva rese omaggio a una leggenda del club con un’immensa immagine in 3D di Alex de Souza che dominava gli spalti, accompagnata dalla scrittaImmortal. Un tributo che fece il giro del mondo, consacrando il nome del capitano nella storia del Fenerbahçe.

Sette anni dopo, nel 2018, un’altra scenografia lasciò il segno in un derby infuocato contro il Galatasaray. Sugli spalti comparve un gigantesco striscione raffigurante un gladiatore con lo scudo marchiato dal logo del club, pronto a sfidare i rivali. Fuochi d’artificio e fumogeni completavano lo spettacolo: il messaggio era chiaro, Kadıköy è un campo di battaglia.

Nel 2022, l’intera tifoseria si unì in una spettacolare dimostrazione di orgoglio e appartenenza. Migliaia di bandiere gialloblù si alzarono tutte insieme, componendo l’immagine di un’aquila, simbolo di forza e supremazia. Una dichiarazione che lasciava pochi dubbi.

Welcome to Hell: la curva del Galatasaray

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Se c'è una tifoseria capace di rendere l'Ali Sami Yen – e oggi il RAMS Park – un inferno per gli avversari, è senza dubbio quella del Galatasaray. I suoi sostenitori sono noti come "Cim Bom Bom" e "L'inferno di Istanbul", e non è solo un modo di dire: per opera loro, in ogni Derby Intercontinentale il terreno di gioco viene avvolto da un muro di suoni, colori e fiamme.

Una delle coreografie più celebri risale al 2011, quando la curva mise in scena un'enorme rappresentazione del Diavolo in rosso e giallo, con la scritta minacciosa "Welcome to Hell". Ad accogliere gli avversari, un’atmosfera da girone dantesco tra torce, fumogeni e un boato assordante che faceva tremare lo stadio.

Nel 2013, in occasione di una sfida di Champions League contro la Juventus, gli ultras alzarono uno striscione mastodontico raffigurante il condottiero ottomano Sultan Mehmet II, con la frase "Conquistiamo ancora una volta". Un richiamo storico alla presa di Costantinopoli, che ha unito orgoglio nazionale e spirito guerriero in una delle scenografie più imponenti mai realizzate.

Un altro spettacolo memorabile si è verificò nel 2017, prima di un attesissimo Derby Intercontinentale. La curva srotolò un enorme striscione raffigurante un leone – simbolo del club – pronto a sbranare la preda, con un effetto visivo straordinario. La potenza dell'immagine e l’intensità dell’atmosfera resero la serata indimenticabile.