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Le pause per le partite delle nazionali alimentano sempre polemiche fra club e federazioni, in particolare per un presunto aumentato rischio infortuni. Infortuni che poi rischiano di impattare sulla stagione delle squadre di club. La più recente di queste polemiche sta avvenendo in Francia, tra il Paris Saint-Germain e la Federazione francese. Il motivo: l'infortunio contratto da Dembelècontro l'Ucraina, in una partita per le qualificazioni al Mondiale 2026.
I galletti di Deschamps hanno ottenuto una facile vittoria per 2-0 in casa dell'Ucraina. A segnare ci hanno pensato Mbappè e Olise. In Francia, però, la partita è al centro di polemiche e dibattiti a causa dell'infortunio della stella del PSG. Dembelè è entrato in campo ad inizio secondo tempo per poi uscire all'81° minuto lamentando dolori alla coscia destra. Si era da poco ripreso da un problema simile, ma alla gamba sinistra. Ora, molto, probabilmente dovrà abbandonare il ritiro della nazionale per sottoporsi a visite mediche e controlli.
Secondo i media francesi, in particolare RMC Sport, la dirigenza del club parigino è furiosa con la Nazionale. Il club infatti non voleva che il loro giocatore scendesse in campo e, pare, avesse avvisato lo staff medico di Deschamps della stanchezza e del rischio di nuovi infortuni. Dembelè è un giocatore di importanza fondamentale per i parigini: nella scorsa stagione, con 8 gol e 6 assist, è stato uno degli eroi della vittoria della Champions League.
Il suo contributo è stato notevole anche in Ligue 1 con ben 21 reti e 15 assist. Ad oggi, inoltre, è uno dei favoriti per la vittoria del Pallone d'Oro. E per Luis Enrique perderlo, anche solo per qualche partita, potrebbe essere un problema serio visto il complesso calendario che attende i campioni d'Europa: Lens, Auxerre e soprattutto il Marsiglia di De Zerbi sono i prossimi avversari in campionato, mentre in Europa il PSG se la dovrà vedere con Atalanta e Barcellona.
Sull'episodio e sulla polemica è intervenuto, in conferenza stampa, il tecnico della Francia, Deschamps, che ha giustificato la convocazione: «Il giocatore era in forma, altrimenti non lo avrei convocato. Inoltre, è l'altra coscia. Anche se non ha sentito nulla di grave, è perché era in buone condizioni. Purtroppo per lui è successo, può accadere a chiunque. Ma da quello che pensava e dalla situazione medica, non c'era la minima preoccupazione per un infortunio».
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