Si susseguono i gesti di solidarietà, ma anche le proteste. Del resto era inevitabile dopo tutto quello che è accaduto nei giorni scorsi, la morte di George Floyd ha scosso non solo l'America ma tutto il mondo. Nelle ultime ore, attraverso un'intervista concessa al The Guardian, Andre Gray del Watford ha parlato del razzismo che regna purtroppo in tutto il mondo: "Non saprei nemmeno contare quante volte sono stato fermato in Inghilterra. Bloccato all'ingresso di un locale, seguito dalla security in un negozio, o anche per la strada. Sono nero e ho una bella macchina, ed ecco perché in un paese come l'Inghilterra, non posso che essere fra tre categorie di persone: un calciatore, un rapper o un narcotrafficante - ha raccontato l'attaccante inglese che si è tatuato in passato i volti di Martin Luther King, Nelson Mandela, Muhammad Ali, Bob Marley e Malcolm X - Sfortunatamente questi sono i fatti. Esistono forme di razzismo sistematiche e ben radicate in tutto il mondo. Non lo scopriamo certamente oggi, per me è frustrante che se ne parli solo ora. Questa storia va avanti da 400 anni, la morte di George Floyd non è arrivata per caso. E' il risultato di comportamenti ormai istituzionalizzati".
calcio estero
Andre Gray del Watford alza la voce: “Noi di colore siamo discriminati ovunque”
Dopo la morte di George Floyd l'attaccante del Watford si è unito alla protesta ed ha parlato del razzismo che regna anche in Inghilterra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

