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"Sono un po' stufo." Così, in conferenza stampa alla viglia di Croazia-Francia, Kylian Mbappé ha denunciato l'ondata di odio manifestata nei confronti di Adrien Rabiot durante Paris Saint Germain-Marsiglia, Le Classique vinto 3-1 dalla squadra di Luis Enrique al Parco dei Principi domenica sera.
"Ho parlato con Adrien, è ancora ferito. Non è facile trovarsi in questo tipo di situazione", ha confidato alla stampa la stella del Real Madrid. Poi ha continuato: "Non capisco. Qui si va oltre l'episodio e il Psg. È stato come il caso di Bradley (Barcola, ndr) a Lione. Non capisco perché si debbano sempre mettere di mezzo le famiglie. È un'abitudine fastidiosa. Parlare della madre di qualcuno, del padre... È ridicolo, però lo vediamo sempre più spesso. Spero tuttavia che ciò che è successo scuota qualcosa, serva da esempio. Siamo tutti stufi: ci sono dei limiti che non devono essere oltrepassati".
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L'ex centrocampista del Paris Saint-Germain, poi della Juventus e ora in forza ai rivali del Marsiglia, ha vissuto un ritorno molto burrascoso al Parco dei Principi. Rabiot è stato accolto con fischi e insulti, prima di essere preso di mira da diversi striscioni offensivi srotolati dai tifosi parigini, fra cui tre lenzuoli che menzionavano la madre, manager fin dall'inizio della sua carriera, e suo padre, scomparso nel 2019.
Mbappè si è poi spostato sul rapporto coi calciatori croati, avversari domani sera a Spalato: "Subasic mi ha fatto da mentore quando ero al Monaco. Poi ovviamente c'è Modric, con cui gioco al Real, un calciatore leggendario. È un piacere stargli accanto ogni giorno: vi posso assicurare che ha ancora la stessa voglia di mettersi in mostra. È un grande onore essere suo compagno di squadra". Alla fatidica domanda sul Pallone d'Oro, ha risposto così (col sorriso, ndr): "Chiederò a Luka come vincerlo!".
"Ho ben chiaro cosa faccio bene e cosa sbaglio. Alcune cose le potevo spiegare, altre no. Non ho problemi con le critiche quando hanno a che fare con la ragione. Non avevo giocato bene contro l'Italia e la mia conferenza stampa non era stata ben accolta: ne prendo atto. Una carriera non è una linea retta: si può salire, scendere, ma poi bisogna sempre riconnettersi con ciò che ci rende felici. Se potessi tornare indietro? Forse me la giocherei diversamente".
"È fantastico essere di nuovo qui con il gruppo. Con la maggior parte dei compagni di squadra che sono qui, vado in vacanza: parliamo insieme tutto il tempo. Una situazione che potrebbe non essere chiara agli esterni, ma lo è sempre stata internamente", ha chiosato l'attaccante di Deschamps, atteso domani sera in campo nell'andata dei quarti di finale di Nations League.
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