Goleada tra le polemiche

Quando il Real Madrid segnò 10 gol al Rayo Vallecano, tra mille polemiche

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Tra fischi dalle tribune e polemiche sul campo, il Real Madrid nove anni fa rifilava dieci gol al Rayo Vallecano.
Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano

Real Madrid e Barcellona hanno controllato la scena calcistica europea sia in Spagna che nel continente nel decennio scorso. Basti pensare che soltanto in due occasioni La Liga non è stata vinta dai madrileni o dai catalani dal 2010 al 2020, ed entrambe le pause sono state riempite dall'Atletico Madrid. Lo strapotere delle due squadre, dal 2013, s'è però convertito in un vero e proprio dominio, nel momento in cui si sono formati due dei tridenti tra i più forti della storia.

Nella capitale spagnola a Cristiano Ronaldo e Benzema si aggiunse Gareth Bale, in grande ascesa a seguito delle ottime prestazioni con il Tottenham. A Barcellona, invece, allo straordinario binomio composto da Messi e Neymar si aggregò l'uruguaiano Luís Suarez. Queste incredibili batterie offensive hanno seminato il panico nel campionato spagnolo, mettendo a ferro e fuoco le difese. Una delle vittorie più sorprendenti ad opera del trio merengue s'è consumata in un freddo giorno del dicembre 2015.

Quel giorno, la squadra di Rafa Benítez ospitava il Rayo Vallecano e, in occasione del derby di Madrid di sabato sera, è gusto ripercorrere una delle più grandi manifestazioni di forza mai viste su un campo di calcio.

Pioggia di gol al Bernabeu, ma...

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Ogni sfida tra Real Madrid e Rayo Vallecano sembra già scritta, alla luce della grandissima superiorità tecnica che, da sempre, caratterizza i blancos. Il 20 dicembre 2015, però, successe qualcosa di incredibile: la formazione di Rafa Benítez s'impose per 10-2! Il Real mise così a referto la terza prestazione della sua storia nel campionato spagnolo con almeno dieci reti segnate.

È bene però ricordare che tale punteggio non deve ingannare. O almeno ai tifosi del Rayo Vallecano farebbe piacere venisse raccontata - anche - in questo modo. Quel giorno la strada al Real Madrid la spianò leggermente il direttore di gara Villanueva che, oltre ad assegnare un rigore discutibile ai padroni di casa, espulse in poco tempo Raúl Baena e Román Triguero, condannando i rojinblancos a continuare la sfida in nove uomini dopo mezz'ora di gioco. 

Infatti, prima di quel fischio, la partita sembrava più aperta del previsto; il Rayo reagì molto bene al primo gol firmato da Danilo, realizzando due reti prima del ripristino della parità siglato dal gallese Bale. Dunque, al venticinquesimo, il tabellino recitava un equilibrato 2-2. Di conseguenza gli altri 8 gol sono frutto di una significativa superiorità numerica oltre che tecnica. Tant'è che il Real Madrid, tra l'altro, non godeva neanche di uno straordinario momento di forma, difatti oltre a piovere gol, quel giorno, vennero giù anche pesanti contestazioni.

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La cronaca della partita

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Il Rayo, squadra dal cuore popolare con spiccata vocazione offensiva in quegli anni, come abbiamo scritto, si presenta con la giusta determinazione al Bernabeu. Il risultato lo sblocca subito Danilo, ma dopo pochissimo c'è la risposta degli ospiti con Antonio Amaya, che sugli sviluppi di calcio d'angolo batte Keylor Navas. Soltanto dopo due minuti, ancora con un duello aereo, Jozabed manda in visibilio i tifosi rayisti.

Al quattordicesimo minuto, però, la strada inizia ad essere in salita per il Rayo, che resta in dieci a seguito dell'espulsione di Román Triguero. Ne approfitta subito la formazione di Benítez che ristabilisce la parità con Mister 100 milioni, Gareth Bale. A mettere la parola fine sul match è l'assegnazione del rigore in favore dei padroni di casa, con conseguente espulsione, di Baena. Il penalty viene trasformato da Cristiano Ronaldo e, prima della fine del primo tempo, trova la seconda rete ancora l'ex Tottenham.

È nel secondo tempo, però, che si può cogliere a pieno l'essenza di quello che divenne un monologo madridista. In un quarto d'ora, infatti, si iscrive alla partita il francese Karim Benzema, trova l'ennesimo gol Ronaldo e Bale mette a segno il suo terzo, ma non ultimo, gol della giornata. La partita assume tratti grotteschi dal poker di Gareth, che con una combinazione fortunata spiazza, di nuovo, Yoel, estremo difensore del Rayo in quell'occasione. La doppietta di Benzema sigilla il risultato, pietrificandolo in un incredibile 10-2.

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Quel giorno c'era anche James

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Il terzetto di centrocampo scelto da Benítez era composto da Toni Kroos, Luka Modrić ed James Rodriguez, fresco acquisto del Real Madrid dopo il grande Mondiale da protagonista in Brasile. Molti, però, ricorderanno che l'esperienza del colombiano nella capitale non fu memorabile. Dopo l'esperienza nella capitale James cercò fortuna in Germania per poi ritornare alla base, ed intraprendere una serie di avventure in giro per il mondo che, calcisticamente, hanno poco da ricordare.

Contro il Rayo l'ex Monaco non iscrisse il suo nome al tabellino dei marcatori, ma disputò una partita sufficiente. Adesso il colombiano si ritrova dall'altra parte, da quella degli sfavoriti: qualora dovesse scendere in campo, la sua classe potrà sicuramente rivelarsi un'arma letale per la sua squadra. Resta comunque un dubbio sulla sua titolarità, dato che il tecnico Rojinblancos Pérez non gli sta concedendo parecchio spazio, nonostante delle buone prestazioni.

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La stagione del Real Madrid 2015/2016

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Sebbene a Madrid fosse presente un'impressionante batteria offensiva, quel Real non fu dominante in tutte le competizioni. La stagione 2015/2016 non fu infatti priva di delusioni: in campionato, infatti, la squadra di Benítez (e poi di Zidane) non riuscì a trionfare. Quell'anno fu il Barcellona a conquistare il trono di Spagna, grazie ad una costanza di rendimento ineguagliabile ed una qualità estrema. La squadra della capitale, nonostante lampi di classe come quello di cui abbiamo scritto, non riuscì a tenere lo stesso passo.

Il Real si riprese sotto la guida dell'ex calciatore francese, che condusse la squadra fino alla finale di Champions League contro i cugini dell'Atletico. La partita si tenne a Milano e la squadra di Simeone in più di un'occasione rischiò di togliersi una grandissima soddisfazione nel capoluogo lombardo. La dea della vittoria, però, decise di voltare le spalle a Griezmann e compagni ai calci di rigore, regalando l'undicesima coppa dalle grandi orecchie ancora al Real Madrid. Quel giorno, iniziò il grande ciclo di Zinedine Zidane, che riuscì a portare a casa tre Champions League di fila.

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