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Islom Karimov è stato presidente dall’Uzbekistan dal 1991, anno di indipendenza del paese, fino alla sua morte avvenuta nel settembre del 2016. Continue violazioni dei diritti umani, censura ferrea, mancanza di prospettive per il futuro e proventi del gas naturale e petrolio che arricchivano pochi: queste sono state le caratteristiche dell’Uzbekistan per 25 lunghi anni, nei quali Karimov ha utilizzato la scusa della lotta all’estremismo islamico al fine di aumentare il proprio controllo e repressione sulla popolazione.
Islom Karimov morì nel 2016 come ricorda allasianfootball.com e al suo posto succedette Shavkat Mirziyoyev, il quale, a differenza del sanguinario dittatore, sta cercando di creare un nuovo Uzbekistan, con riforme economiche che possano favorire lo sviluppo, oltre a rafforzare i rapporti con gli stati esteri. La salita al potere di Shavkat Mirziyoyev è stata alquanto convulsa: nel 2016 infatti, oltre all’improvvisa morte di Islom Karimov, vi fu anche la fine dell’impero economico di sua figlia, Gulnara Karimova, una delle figure più controverse del paese: cantante pop, imprenditrice e proprietaria della squadra di cacio del Bunyodkor, poco prima della morte del padre era stata messa agli arresti domiciliari nella capitale, Taskhent. Al di là delle sue infinite stravaganze ed egocentrismo, nel suo periodo di massima gloria Gulnara Karimova possedeva quote in tutte le principale aziende uzbeke e le compagnie europee che volevano investire nel paese centro asiatico subivano enormi pressioni per sborsare mazzette alla figlia del dittatore che aveva accumulato così tanti capitali che acquistò persino la società di calcio del Bunyodkor, la quale ingaggiò due stelle brasiliane: in panchina Felipe Scolari ed in campo Rivaldo.
Rivaldo si era trasferito in Grecia, prima all’Olympiakos e successivamente, a causa di dispute con la dirigenza, ai rivali dell’AEK Atene. Nel 2008 per Rivaldo giunse l’offerta irrinunciabile, quella del Bunyodkor di Gulnara Karimova, che offrì al calciatore un contratto da 8 milioni di euro per due anni. “E’ stata una decisione molto difficile per me, ma quella era un’offerta molto importante per la mia carriera. – dichiarò allora Rivaldo che lasciò in fretta e furia Atene negli ultimi giorni di calciomercato – Le cose accadono così rapidamente, dovevo andare. Chiunque altro nella mia posizione avrebbe accettato". Il 2008 fu un anno di grande anno per il Bunyodkor che vinse il suo secondo campionato nella storia con Rivaldo che segnò 7 gol in 12 presenze nella seconda parte di stagione. Importantissimo quell’anno fu anche il cammino continentale del club uzbeko, che raggiunse le semifinali della AFC Champions League per poi essere eliminato dagli australiani dell’Adelaide United. Nonostante tutto, Rivaldo non prese parte alla manifestazione continentale, in quanto si trasferì in Uzbekistan troppo tardi per essere inserito nella lista Champions.
Nel 2009 il Bunyodkor dominò letteralmente il campionato, vincendo con 18 punti di vantaggio sui rivali del Pakhtakor e Rivaldo divenne il capocannoniere con 20 gol segnati. Il calciatore brasiliano decise di estendere il proprio contratto con il club uzbeko e dichiarò: “Voglio contribuire allo sviluppo del calcio in Uzbekistan, sono soddisfatto delle condizioni ed ho deciso di rimanere in questo magnifico paese per molti anni”. Rivaldo altri non faceva che legittimare il regime di Karimov e le stravaganze della figlia, mentre il resto del paese arrancava. Le cose precipitarono l’anno successivo: il Bunyodkor fu eliminato agli ottavi di finale della AFC Champions League perdendo per 3-0 contro i sauditi dell’Al-Hilal e il club decise anche di rescindere il contratto di Rivaldo a stagione in corso e mettendo dunque fine ai pagamenti del calciatore brasiliano. L’ex di Milan e Barcellona assieme ai propri avvocati, fece causa al Bunyodkor e si appellò direttamente a Gulnara Karimova per risolvere la questione, ma la figlia del dittatore, proprio nel 2010, si vide chiudere la Zeromax, la società che controllava il club, in quanto il proprio impero costruito sulla corruzione e le tangenti, iniziava a scricchiolare.
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