Ci sono certi momenti che segnano una svolta definitiva nella carriera di alcuni calciatori che inseguono le ambizioni e la felicità, lasciandosi alle spalle pezzi importanti della propria storia. Lo sa beneAngel Di Maria, reduce dalle soddisfazioni della nuova avventura al Rosario Central, squadra con cui ha svolto tutta la trafila delle giovanili e che lo ha lanciato nel calcio che conta. Eppure, un pensiero va sempre al Benfica e all'amarezza di non aver potuto proseguire quel cammino sportivo, così come svela in una lunga intervista a Dsports.
LE DICHIARAZIONI
Rosario Central, Di Maria si racconta: “Il Benfica era tutto per me, ora sono felice”

La nuova avventura al Rosario Central e la gioia del ritorno
—La nuova giovinezza di Angel Di Maria al Rosario Central è tutta nei suoi occhi che brillano per aver esaudito il sogno del ritorno nella squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta, in quella che sente casa sia per sé che per tutta la famiglia. Prova a raccontare le sue emozioni in un'intervista a Dsports: "Dall'esterno non si riescono a percepire tanti pensieri, sensazioni, anche il tormento che alcune scelte portano. Io e la mia famiglia abbiamo trascorso due o tre mesi orribili durante la Copa America e volevo fortemente tornare al Rosario Central ma non era il momento, troppe polemiche e minacce. Mia figlia ha pianto, perché voleva tornare lì ma le abbiamo detto che non potevamo farlo. Le ho persino detto: "Figlia mia, se non ci riuscirò nei prossimi mesi o anni, vorrà dire che vado in pensione e torniamo a vivere a Rosario". Lei voleva vedermi giocare e alla fine, tutto si è sistemato e qui siamo davvero felici", conferma l'argentino.

Il Benfica e un ricordo che non svanisce per Di Maria
—Un passaggio importante anche quello che riguarda il passato al Benfica, con un momento di amarezza che non riesce proprio a dimenticare: "Il Benfica era tutto per me. Grazie a Dio ero in uno dei migliori club al mondo, mi ha aperto le porte dell'Europa quando non ero nessuno e avevo giocato solo 36 partite ufficiali da professionista al Rosario Central. Sono cresciuto poco a poco e hanno avuto pazienza e sono poi esploso al terzo anno. Lisbona è una città simile a Rosario, l'adattamento è stato molto buono e resterà sempre nel mio cuore", chiosa.
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