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“Il sinistro al Milan, contro una squadra che avrebbe vinto la Champions, è ancora oggi un’emozione di quelle speciali: il primo gol in A a una grande squadra, davanti al nostro pubblico. Un gol alla Ilicic? Forse, anche se per lui che è mancino sarebbe stato più facile: Josip è il top”. A ricordarlo è stato Andrea Soncin, ex attaccante di Ascoli, Atalanta, Avellino e Lanciano tra le altre, nel corso di una videochat con calcioatalanta.it.
“Bergamo è una grande piazza, l’Atalanta una grande società – confida l’attuale tecnico dell’Under 17 del Venezia –. Per me giocare in nerazzurro è stato come trovarmi in mezzo alle figurine di quelli più bravi. Fu una stagione supportata da una grande tifoseria e vincemmo il campionato con Stefano Colantuono che conoscevo già. Promossi con 4 giornate d’anticipo, quindi la festa si protrasse per molto tempo”.
Soncin svela l’origine dei suoi due soprannomi e il rapporto coi compagni d’attacco all’Atalanta: “Il Cobra è un soprannome datomi da Serse Cosmi quando ero al Perugia. ‘Sua Maestà’, invece, a Lanciano per il titolo di capocannoniere in C1. I compagni di reparto? A Ventola piaceva attaccare lo spazio proprio come me, senza trequartista c’era Zampagna che faceva più reparto da solo catalizzando il gioco d’attacco. Ricordo anche il dispiacere che diedi da ex all’Atalanta: segnai il 2-1 ad Ascoli al 120esimo in Coppa Italia eliminandola. A fine partita andai a salutare i tifosi della Dea, un momento emozionante”.
Poi una battuta sul futuro: “Il vivaio atalantino è un punto di riferimento per tutto il settore in Italia. Respirare l’aria di Zingonia di nuovo sarebbe motivo d’orgoglio, anche perché ho indossato quella maglia”. Chissà se il prossimo morso del Cobra sarà da quelle parti…
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