Una giornata di sport si è trasformata in una vicenda surreale e drammatica nel campionato di Seconda Categoria. Domenica scorsa, il derby tra Rassina e Montemignaio, terminato con la vittoria dei padroni di casa per 1-0, è stato segnato da episodi gravissimi avvenuti al termine della gara. Dopo 90 minuti giocati ad alto ritmo , con tre espulsioni e otto sostituzioni, il mancato recupero ha fatto scattare una serie di eventi che hanno scioccato tifosi, giocatori e dirigenti presenti allo stadio.
l'episodio
Caos derby Rassina-Montemignaio: arbitro aggredisce giocatore e dirigente, poi si dimette
L'accaduto
—Secondo quanto riferito dell’ASD Montemignaio sui social, tutto è iniziato quando alcuni tesserati della società hanno chiesto spiegazioni all’arbitro Gabriel Kondi per la mancata concessione del tempo di recupero. La risposta del direttore di gara sarebbe stata inaspettata e violenta: due pugni sferrati a un dirigente e a un giocatore, che hanno reso necessario il ricorso alle cure mediche presso l’ospedale di Bibbiena. Presenti all’accaduto anche il Commissario AIA, che ricopre il ruolo di presidente della sezione del Valdarno, e le forze dell’ordine, intervenute su richiesta della società ospite.
LEGGI ANCHE
Le dimissioni e le accuse: "Dove sono correttezza e trasparenza?"
In seguito agli eventi, l’arbitro Kondi ha ammesso le proprie responsabilità e si è dimesso dall’Associazione Italiana Arbitri, ma non prima di aver redatto un referto che, secondo il Montemignaio, "non corrisponde alla realtà dei fatti". La società ha espresso il proprio sconcerto per le decisioni assunte dal Giudice Sportivo, che ha comminato pesanti sanzioni ai propri tesserati senza, a loro dire, tenere conto delle circostanze straordinarie di quel pomeriggio. “Come è possibile che si sia preso una decisione di tale portata senza verificare i fatti?”, si chiede il Montemignaio. “Parole come trasparenza, correttezza e lealtà sembrano essere state dimenticate”. La società ha inoltre annunciato una singolare forma di protesta: se scenderanno in campo domenica, i giocatori si segneranno il volto con un pennarello nero per simboleggiare il clima di ingiustizia vissuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA