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Energia e gol

Gattuso, che inizio con l’Italia! Cinque gol e tanta energia: l’analisi

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
L'identità offensiva e l'energia positiva: la nuova Italia di Gattuso. Dopo le partite contro Estonia ed Israele, ecco il nuovo ciclo dell'ex allenatore di Milan e Napoli, dopo il periodo non felice di Spalletti
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Nelle prime due partite alla guida dell'Italia, il nuovo commissario tecnico Rino Gattuso ha impresso due cose. Innanzitutto quella che è più impattante sono i dieci gol in due partite. Cinque gol con l'Estonia e cinque gol nella rocambolesca trasferta ungherese contro l'Israele. Al di là dei quattro gol subiti e, magari, della fragilità, Gattuso ha diffuso energia positiva e fiducia. Questa, è la prima cosa.

E non solo emerge dalle reazioni pronte che l'Italia attua nell'immediatezza dei gol subiti nella partita di ieri sera, ma soprattutto con le tante parole raccolte dai giocatori nelle interviste post gara. Quelle di Kean, Bastonie Cambiaso, sono praticamente identiche: nello spogliatoio c'è armonia con il mister e con lo staff e costoro esprimono fiducia personale e tecnica nei riguardi dei giocatori. Le cosiddette vibes positive di queste prime due partite si evidenziano con il gioco offensivo proposto dall'allenatore calabrese. Analizziamo con attenzione.

Gattuso ed il cambio di rotta: due punte e tanta energia

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In netto contrasto con l'encefalogramma piatto di matrice Spallettiana, la grinta di Gattuso è stata percepita da subito dal gruppo azzurro. Tranne durante la partita contro la Francia in cui la nazionale dell'ex allenatore del Napoli scudettato aveva vinto per 3-1 giocando bene, la sua Italia non ha mai dato la sensazione della consapevolezza tecnica. Il leitmotiv della mancanza di talenti e del fatto che i bambini non giocano più per strada - cavalcata, ad onor di verità, anche da Gattuso - è stata spesso la giustificazione più inflazionata per le cattive prestazioni e la carenza di convocati (e convocabili) all'altezza.

Ciononostante, al netto degli oratori chiusi, Gattuso ha convocato sia Kean che Retegui - lasciando a casa Lucca del Napoli - e li ha messi insieme dal primo minuto dalla prima partita. Nella precedente gestione, i due attaccanti erano l'uno alternativo all'altro. Non hanno mai giocato insieme. L'intesa, però, sembra già fluida e consolidata. Questo buon dato è emerso soprattutto durante la gara contro l'Israele, avversario più forte rispetto all'Estonia.

Il meglio deve ancora venire

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La partenza è insomma positiva. Anche se, come abitudine italica, siamo tutti con la calcolatrice per capire come evitare lo spareggio atto all'accesso ai mondiali americani, i presupposti sono positivi. Non solo Gattuso non ha rinunciato alla tecnica dei giocatori italiani, schierandoli tutti insieme, ma soprattutto ha rigenerato un gruppo. L'identità e l'orgoglio per indossare la maglia della nazionale - ultimamente bistrattata - sono i primi principi indotti da Gattuso e dal suo staff, supportati insieme da due campioni: Buffon e Bonucci. Se questo è l'inizio, e magari il meglio deve ancora venire, forse siamo davanti ad una finalmente felice scelta da parte del presidente Gravina.