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Antonio Filippini: “Lazio, puoi puntare allo scudetto. Brescia? Le pazzie di Cellino…”

ROME - MARCH 12:  Antonio Filippini of Lazio celebrates a goal during their match against Inter Milan March 12, 2005 in Stadio Olimpico in Rome, Italy.  (Photo by New Press/Getty Images)

L’ex calciatore di Brescia e Lazio, Antonio Filippini, ha parlato di quanto accaduto tra Juventus e Napoli lo scorso 4 ottobre, spiegando come la squadra partenopea meriterebbe di perdere a tavolino.

Redazione DDD

Antonio Filippini ha commentato l’inizio della nuova stagione della squadra di Simone Inzaghi e delle possibilità che quest’ultima può avere rispetto allo scudetto, sogno cavalcato durante il corso della scorsa stagione. Per concludere l’ex Brescia, a seguito dell’esonero di Luigi Del Neri dalla panchina della squadra lombarda, ha dichiarato quali potrebbero essere gli effettivi problemi della società gestita da Cellino.

Antonio Filippini

Antonio Filippini

Come ha visto quanto accaduto tra Juventus e Napoli? “Ad inizio stagione - le parole di Filippini a FootballNews24 - tutti i presidenti delle diverse società sportive hanno firmato un documento in comune, trovandosi d’accordo sui diversi punti. Se hanno optato per determinate regole bisogna rispettarle: una squadra non può scegliere di cambiare rotta da un momento all’altro. Seguire quanto scelto è la cosa giusta per permettere al campionato di proseguire, altrimenti si creano diversi precedenti e diventa impossibile andare avanti”.

Sarebbe giusto dare la vittoria a tavolino alla Juventus? “Secondo me sì, le regole in quanto tali vanno rispettate, anche perché sono state stipulate con l’ausilio del comitato tecnico scientifico. Non voglio dare la colpa a nessuno, ma se per un motivo o per l’altro una partita non viene giocata è giusto dare il risultato a tavolino. Il Genoa potrebbe tranquillamente fare quanto fatto dal Napoli, ma così facendo non si andrebbe più avanti. E’ giusto rispettare le regole”.

Parlando invece della Lazio, squadra in cui ha militato, come ha visto le prime giornate della squadra di Inzaghi? “La Lazio ha iniziato in modo normale questo campionato affrontando squadre forti sin da subito, come ad esempio l’Inter. Ha avuto un calendario difficile rispetto alle altre squadre, hanno però una grande rosa e sono convinto che riusciranno a riprendere il cammino dello scorso anno. Possono lottare anche per lo scudetto? Penso proprio di sì, anche e soprattutto perché la Juventus qualcosina ha perso. Tutte le squadre in questo momento possono lottare per vincere, ci sono diverse favorite come ad esempio Inter, Atalanta e Napoli. Il campionato è molto più competitivo rispetto agli scorsi anni. E in Champions la a Lazio può dire la sua, ovviamente però la rosa biancoceleste, rispetto a quelle delle avversarie, non è adatta a gareggiare su più fronti, per cui credo possa passare il girone e poi uscire subito”.

Spostando l’attenzione verso Brescia, dove ha giocato più di 250 partite, come ha visto l’esonero di Del Neri? “Devo essere sincero, non mi aspettavo l’esonero, soprattutto dopo appena due giornate. Se è stato mandato via dopo così poco tempo significa che la società non ha mai realmente creduto in lui e quindi tanto valeva partire direttamente con un altro. Tutti conoscono Cellino e tutti conoscono anche le sue pazzie (se vogliamo chiamarle così), fanno parte della sua gestione. Mi dispiace per Del Neri, un allenatore ha sempre bisogno di tempo affinché le proprie idee vengano acquisite dalla squadra. Il Brescia può tornare in Serie A ma serve unità tra tutte le parti: calciatori, allenatore, società e la piazza. La rosa del Brescia è competitiva, basti pensare alla coppia d’attacco formata da Donnarumma e Torregrossa, nessuno in B può vantare di un reparto offensivo simile. Ci deve però essere unione. Diego Lopez è l’uomo giusto per proseguire la stagione? Penso di sì, ma credo che l’uomo giusto debba in realtà essere Cellino. Nel corso di un campionato ci possono essere periodi positivi e negativi, in quest’ultimi il Presidente dovrebbe avere più di pazienza. Il problema in questo momento è proprio lui, Cellino. La scorsa stagione ha cambiato tre o quattro allenatori e ad oggi ne ha già esonerato uno, che sia Diego Lopez il nuovo mister o un altro non cambia, ci vuole una gestione più tranquilla e lineare se si vuole raggiungere un determinato obiettivo”.

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