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Juve ciclo finito, deve ringiovanirsi, Alessio Tacchinardi: “Il centrocampo è il tasto dolente…”

TURIN, ITALY - OCTOBER 03: Juventus players Adrien Rabiot and Aaron Ramsey during a training session at JTC on October 03, 2019 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Troppo lungo, secondo Alessio Tacchinardi, il rodaggio di Ramsey e Rabiot. Invece, nell'ottica del ringiovanimento, Arthur e Kulusevski sono ottimi profili secondo l'ex titolato centrocampista bianconero.

Domenico La Marca

Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Alessio Tacchinardi, ex calciatore della Juventus, il quale si è soffermato sulle vicende del campionato attuale e su tanti altri temi. Aspettative - “Quest'anno per la Juventus è stato particolare, è stato preso un allenatore per dominare e far divertire, le aspettative erano altissime, per questo nonostante la Juventus abbia vinto il campionato si sentono mugugni, non è stato espresso un grandissimo gioco. Covid o meno è  la squadra più forte e avrebbe vinto in ogni caso, dispiace per Inter e Lazio che hanno rallentato sul più bello, avremmo visto un campionato più combattuto. La Juventus l'ha voluto fortemente, altri meno. Le aspettative sono alte, normale arrivino critiche se sei alla Juventus". Equilibrio- “Il centrocampo è un tasto dolente: in attacco ci sono giocatori fantastici, la difesa è coperta malgrado l'assenza di un gladiatore come Chiellini, ma il centrocampo ha zoppicato, facendo fatica a livello offensivo ma anche in fase di non possesso e nel fare filtro, dipeso da un fattore importante, la Juventus ha preso due giocatori che dovevano essere determinanti nelle due fasi, Ramsey e Rabiot, ma obiettivamente hanno fatto troppa ed inaspettata fatica. Fa piacere intravedere ultimamente in Rabiot qualcosa di importante, l'ambientamento per lui è Ramsey è stato troppo lungo.”

Dybala- “È stato decisivo, il giocatore simbolo di questa stagione. Dybala ha vissuto un momento difficile ma poi è cresciuto soprattutto a livello mentale, dopo la scorsa stagione delicata, ha avuto la forza di imporsi, aiutato anche dalla vicinanza a Ronaldo, per come si allena, per la furia agonistica che ha di essere sempre il numero uno è stato determinante, ma Paulo Dybala è stato l'artefice principale dello scudetto". Conte - “È una persona particolare e molto difficile, vuole sempre vincere, per lui arrivare secondo significa fallire e questa è la sua forza. Ha fatto una stagione importante, c’è da mangiarsi le mani per le sconfitte contro Sassuolo e Bologna, dove si poteva avvicinare alla Juventus e mettere pressione. La mia idea che si era accorto poi nel mercato di riparazione che questa squadra è molto fisica e con poca gente imprevedibile in campo. Ha messo dentro Eriksen che doveva far fare il salto di qualità e anche Sanchez non ha reso, ultimamente ha ritrovato la condizione fisica e mentale ma è arrivato troppo tardi. Sia Ramsey che Eriksen sono giocatori provenienti da un campionato in cui si va a 200 all'ora ma entrambi hanno faticato ad inserirsi nelle nuove squadre. Il prossimo anno l'Inter avrà voglia di vincere e sarà pronta ai nastri di partenza per lo scudetto.”

Milik e Bernardeschi - “Scambio interessante ne possono giovare entrambe le squadre. Bernardeschi ha fatto bene alla Juve ma quest'anno  ha fatto fatica a trovare continuità, ha un po' rallentato la sua crescita, giocando esterno non è entrato moltissimo in zona gol. Il Napoli lavora molto con le catene di esterni, mentre la Juve non l'abbiamo vista giocare con queste catene in movimento. Al Napoli andrebbe bene perché ha gamba e attacca lo spazio. La Juve ha bisogno di un giocatore con le caratteristiche di Milik, che a me piace moltissimo, è stato sfortunato per gli infortuni, lui e Zapata, nomi accostati alla Juventus, possono fare tantissimo e possono servire perché sono due giocatori che hanno voglia di emergere. La Juve secondo me quest'anno deve fare un mercato particolare,  prendere gente che ha vinto poco, con fame, ambizione e voglia di trionfare e vincere scudetti. Milik e Zapata possiedono queste caratteristiche". Gosens - “Mi auguro che l'Atalanta non venda i suoi gioielli, non è più una provinciale ma una realtà fatta e finita.  La squadra è migliorata e cresciuta in personalità, se vendi i migliori  è difficile restare lì. Vanno fatti acquisti mirati per puntare a battagliare fino alla fine con la Juventus per lo scudetto e la zona Champions.”

Sfida Psg - “Una partita difficile, senza Mbappé si perde un giocatore pazzesco con un passo che non ha nessuno e in grado di spaccare le partite. A sensazione dico che l’Atalanta arriverà riposata. In fondo arriva chi ha più voglia e più passo, può succedere di tutto. Non per forza arrivano in fondo solo le squadre gloriose. Con il Villareal arrivammo alle semifinali contro l’Arsenal e poi vi fu il rigore fallito da un giocatore fantastico come Riquelme. In una partita secca tante cose possono cambiare. Sarebbe bello vedere Juve, Napoli e Atalanta più lontano possibile". Arthur e Kulusevski  - “I cicli iniziano e finiscono, indipendentemente dalla Champions questa squadra deve ringiovanirsi, Sarri è un allenatore che vuole gente di gamba, meno anarchica nel campo, gente con voglia di mangiare l'erba e correre. Arthur è tutto da scoprire, ha buonissime qualità mi auguro possa esplodere. Kulusevski lo seguo dalla primavera dell'Atalanta, sembrava avere 10 anni in più per lo stradominio fisico, vederlo adesso in Serie A talmente comodo nel campo, forte ed ambizioso, è un profilo da Juventus. Piuttosto magari di non vincere il prossimo anno la Juventus deve prendere quei 4-5 giocatori di 20-22 anni pronti ad esplodere. Questi due  profili sono molto interessanti, Kulusevski in primis secondo me diventerà un giocatore fortissimo.”

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