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Marco Nappi: “Dobbiamo rassegnarci, il campionato è finito – Chiesa? La Fiorentina non ha bisogno di cederlo…”

FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 27: Alberto Di Chiara and Marco Nappi (R) former players ACF Fiorentina during the Serie A match between ACF Fiorentina and FC Torino at Stadio Artemio Franchi on February 27, 2017 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Marco Nappi e i suoi amici divenuti allenatori: Davide Nicola e Beppe Iachini...

Redazione DDD

Marco Nappi, ex attaccante, tra le  altre, di Genoa, Fiorentina e Atalanta, ha commentato la possibile ripresa dei  campionati italiani, soffermandosi inoltre sulla stagione delle sue ex squadre con FootballNews24. Come si vive l’emergenza Coronavirus?  “Le mie giornate sono come quelle di tutti gli italiani, chiuso in casa. Occupo il  tempo cercando di programmare il lavoro per quando tornerò in Cina ad  allenare la mia squadra, inoltre faccio molto esercizio fisico, dalla ginnastica agli  addominali, e guardo diversi film. Al momento sono a Roma con i miei genitori  perchè dovevo tornare in Cina, in seguito però hanno bloccato il traffico aereo.  Ho davvero tanta voglia di tornare alla normalità.” Emergenza che inevitabilmente si è riversata anche sul mondo del calcio.  Come termineranno i campionati?  “Il calcio deve finire in questo momento. Le persone devono stare a casa, devono  curarsi, soprattutto coloro che hanno a che fare con una società sportiva, come  giocatori, dottori, magazzinieri, dirigenti, segretari e tifosi. Tutta la ​Nazione​ deve  stare a casa, dobbiamo rassegnarci e dire basta, accettando l’idea che i campionati 2019/20 sono purtroppo stati sospesi per una pandemia. Chi vince lo  scudetto? Nessuno, chi retrocede? Nessuno, bisogna ricominciare quando ci  saranno le giuste condizioni e non ci sarà più pericolo per nessuno. Al momento,  con la volontà di tornare in campo, stiamo scherzando con il fuoco, c’è chi  propone di giocare le partite al sud, chi vuole giocare ogni tre giorni, chi a porte  chiuse e chi addirittura vorrebbe fare frequentemente tamponi ai calciatori: non  abbiamo i tamponi per la povera gente e gli abbiamo per le squadre di calcio?  Per favore, cerchiamo di essere consapevoli del fatto che questa non è una  semplice influenza o un gioco su internet, è una pandemia e ha fatto già  abbastanza morti.”

Le diverse polemiche tra i presidenti di Serie A? “I Presidenti di Serie A si preoccupano dei loro conti economici, cosa che potrebbe  anche risultare normale. Credo però che la salute non abbia nessun prezzo.”  Qual è il ricordo più bello di una intera carriera? “Il ricordo più bello sono i 23 anni complessivi che ho fatto, ho giocato più di 600  partite realizzando 128 goal, mi è difficile trovare un ricordo più bello, tutto quello  che ho fatto è stato bello. Alle spalle ho una carriera fatta di successi, due  retrocessioni, quattro campionati vinti, una finale di ​Coppa​ ​Uefa​ persa contro la  Juventus​, un ​Anglo​ ​Italiano​ vinto a ​Wembley​ e tantissimi altri momenti  straordinari. Per come sono andate le cose rifarei tutto, senza pretendere di più e  senza ottenere di meno". Nel corso della sua carriera compare, più di tutte, la maglia del Genoa. Come  si può valutare ad oggi la squadra di Davide Nicola?

“​Davide​ è un grande allenatore, mette molta passione in quello che fa. Quando è  arrivato a ​Genoa​ si è notato subito, è stato molto bravo a lavorare sulla fase  difensiva, che era il punto debole della squadra, riuscendo a sistemarla. Inoltre è  stato in grado di trasmetter ai giocatori grinta, la stessa che aveva lui quando  giocava. Sta facendo un ottimo lavoro". Al momento il Genoa è terzultimo a pari punti con il Lecce, crede che, nel caso  in cui il campionato dovesse terminare, riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?  “Assolutamente sì, per me il ​Genoa​ è salvo: se lo merita, così come lo meritano  anche ​Lecce​, ​Parma​ e ​Brescia​. Questa è una situazione strana, non si può  determinare ora, nel caso in cui non si continuasse, chi sarebbe potuto  retrocedere perchè nel calcio può succedere di tutto. Penso che sia giusto  ricominciare tutto da zero, senza vinti e vincitori, tornando a giocare questo sport  che amiamo più di ogni altra cosa, però solo quando staremo tutti bene questo  sarà possibile.”

Hai giocato anche a Firenze, sin qui l’operato del neo Presidente  Commisso?  “A Firenze ho fatto due anni bellissimi. ​Commisso​ al momento non ha fatto  vedere niente, lui ha una grandissima disponibilità economica e sono sicuro che  metterà a disposizione dell’allenatore, sperando che resti ​Iachini​, una squadra  competitiva, giovane e forte. Poi dovrà essere bravo ​Beppe​ (Iachini; ndr) a  mettere in atto la macchina, se hai una Ferrari la fai andare come una Ferrari,  ma se hai una Cinquecento fai fatica, perciò il lavoro di ​Commisso​ si deve ancora  vedere. C’è una buona base, sia economica che di stimoli, lo vedo davvero bene.”  La Fiorentina, per tornare a lottare per le prime posizioni, deve trattenere  Chiesa, oppure va ceduto per fare cassa?

“​Chiesa​ è un giocatore importante e, inevitabilmente, ci sono anche aspetti  finanziari. Credo però che la Fiorentina non abbia bisogno di vendere Chiesa  visto il potere economico impressionante di ​Commisso​. Questa squadra deve  ripartire da gente come ​Federico​ e dai giovani, poi ovviamente dipenderà anche  dalla volontà del calciatore, ​Bernardeschi​ è un esempio: poteva sia diventare  capitano della squadra toscana, sia essere un importantissimo giocatore, ​invece  ha deciso di andare alla Juventus​ nonostante giochi poco.”

E, invece, l’Atalanta di Gasperini? Si sarebbe mai aspettato dei  risultati simili? “L’​Atalanta​ sta facendo cose strepitose, ma non solo quest’anno, sono 2/3 anni  porta a casa grandi risultati. ​Gasperini​ ha creato un gruppo importante, con alle  spalle una società fantastica che mette sempre la miglior squadra possibile al  servizio dell’allenatore, senza dimenticare ovviamente il grande settore giovanile  che hanno. Possiedono tutti i requisiti per diventare una grande del calcio, sia  italiano che europeo: arrivare ai quarti di finale di ​Champions​ ​League​ non è da  tutti, per farlo bisogna avere una grande squadra. Speriamo che la competizione  la possano spostare a ottobre o novembre, altrimenti si chiuderà qui e tutti  parleranno della grandissima ​Atalanta​. In questo momento, però, ​Bergamo​ sta  vivendo un momento davvero brutto e delicato, anche i tifosi non vogliono che la  società torni in campo. Come ho detto prima la cosa più importante è la salute,  gli interessi lasciano il tempo che trovano.”

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