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calcio italiano

Michelangelo Rampulla: “A porte chiuse non è calcio, durante la quarantena i portieri possono migliorarsi”

Michelangelo racconta...

Tutti i temi di attualità nelle parole di Rampulla, il portiere-goleador

Domenico La Marca

"Ai microfoni di Radio Musica Television è intervenuto l’ex portiere della Juventus, Michelangelo Rampulla, il quale, durante il programma “Taca La Marca”, si è soffermato sulla situazione d’emergenza del calcio italiano e non solo. Ecco quanto emerso:

"La ripresa del calcio giocato: "Sono sempre per la salvaguardia della salute. Quando saremo pronti e non ci saranno rischi allora si potrà ritornare a giocare. Chi comanda vuole rientrare per altri motivi, ma a porte chiuse non è calcio".

"Decurtazioni degli stipendi: "Sono dell'opinione che chi guadagna di più deve dare una mano. Mi sembra impossibile ed inumano decurtare lo stipendio di chi gioca nelle categorie minori. I calciatori hanno una prospettiva di carriera che va fino ai 34/35 anni e dopo devono reinventarsi un lavoro. La Serie A dovrebbe aiutare, anche se il sostegno dovrebbe provenire anche da altri settori.”

"La preparazione dei portieri durante la quarantena: "Sicuramente non è facile, ma un portiere per fare buoni interventi non ha bisogno per forza di tuffarsi. Personalmente ero un estremo difensore più di posizione e quindi avevo un buon controllo della palla, quelli come me sono più facilitati nell'allenamento in tali condizioni. Credo che per certi versi questo contesto possa favorire il migliorare determinate abilità.”

"Semifinale in Coppa Uefa contro il Psg - “La ricordo benissimo quella doppia sfida, all’andata perdevamo per uno a zero, grazie alla rete di Weah che dimostrò tutto il suo grande valore, poi nella ripresa riuscimmo a ribaltare il risultato con la doppietta di Roberto Baggio. Al ritorno al Parco dei Principi vincemmo per uno a zero, poi quella stagione si concluse con il successo in finale contro il Borussia Dortmund.”

"Baggio, il rapporto con la Juve: “Credo che Roberto sia un bene per tutta Italia e quindi è giusto non associarlo a nessuna maglia di club. Ha fatto grandi cose alla Juve, Fiorentina, Bologna, Brescia e soprattutto in Nazionale. Non so perchè i bianconeri nel ’95 lo cedettero, forse il  progetto dirigenziale era quello di vendere un campione per farne arrivare altri, come poi è successo anche in altre occasioni.”

"Esordio in Serie A: “Ero alla Cremonese ed ho un ricordo dolce amaro. Fu bellissimo perchè giocavamo a San Siro con l’Inter. Eravamo sull’uno a uno, poi l’arbitro concesse un rigore inesistente, che permise ai nerazzurri di vincere, per proteste fui espulso”.

"Opportunità di lasciare la Juventus: “Durante la mia carriera ho avuto diverse offerte. Dopo il primo anno in bianconero mi richiesero Cagliari e Torino, ma io ho sempre rifiutato. A fine carriera ho avuto la possibilità di andare a Siena ma non mi andava, volevo chiudere il mio percorso calcistico con la maglia della Juventus”.

"Il divertimento in allenamento: “Con Roberto Baggio mi divertivo ad ogni fine allenamento, visto che mi sfidava con punizioni e rigori. Un aneddoto con lui riguarda gli inizi carriera, quando giocavo a Cesena e lui a Vicenza, eravamo sull’uno a zero per noi ed era entrato da poco, quando fu decretato al club veneto un calcio di rigore. Vedendolo arrivare sul dischetto a soli 17 anni pensai di poterlo neutralizzare facilmente invece mi spiazzò. Nella mia esperienza in bianconero poi ho avuto il piacere di confrontarmi con tanti campioni come Del Piero, Vialli e Trezeguet.”

"Lippi: “Il mio rapporto con Lippi è ottimo. Sono stato giocatore per 6 anni e per altrettanti sono stato preparatore dei portieri nel suo staff, sono contento di farne parte. L’esperienza in Cina è importantissima significa stare in campo e fuori sempre insieme e questa è una bella lezione di vita”.

"Azmoun - “Con la Cina l’abbiamo affrontato per ben due volte, una per le qualificazioni ai mondiali di Russia 2018 e soprattutto l’altra in occasione della sfida che ci è costata l’eliminazione dalla Coppa d’Asia, in cui è stato letteralmente decisivo. Sembra davvero un ottimo calciatore e sarei curioso di vederlo con la maglia del Napoli, in generale in Asia ci sono tanti calciatori che meriterebbero maggiore considerazione.”

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