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Milan spaccato? Non è vero, Ivan Gazidis: “Nessun accordo con Rangnick, totalmente uniti io, Boban e Maldini”

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 26: Ivan Gazidis attends the 'Uno Stadio Per Milano' Conference on September 26, 2019 in Milan, Italy. (Photo by Vincenzo Lombardo - Inter/Inter via Getty Images)

Importante intervista alla Gazzetta dello Sport del Ceo rossonero: smentiti tutti gli scenari

Redazione DDD

L'intervista di Gazidis

L'intervista di Gazidis

di Mattia Marinelli -

Non parla spesso, ma sa quando è necessario farlo. Ivan Gazidis rifiuta seccamente lo scenario del Milan spaccato, del Milan con due filosofie: “Ho lo stesso sogno dei tifosi del Milan, ma servono impegno, lavoro e pazienza. Due anime? Non è vero, non è vero, non è vero”. Gazidis sul fondo Elliott: “Non compriamo giocatori per rivenderli, se cederemo qualcuno sarà per investire in altri: Elliott non ha intenzione di prelevare valore dalla società. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima, perché comprerà un top club”. Ha mai contattato Rangnick?: “Sono nel calcio da 26 anni, interagisco con centinaia di persone. E’ normale. Ma nessuno ora nel Milan sta pensando a un nuovo allenatore. Pioli si è comportato in maniera esemplare, il suo lavoro è stato di altissimo livello, resta in pole position anche per il futuro”.

Intanto Rebic, bocciato da Firenze stavolta ci torna da re, a 20 anni non riuscì a lasciare il segno, da gennaio ha svoltato ispirato anche dal feeling con Ibra. Del resto, quanti intrecci al Franchi: Patrick ritrova il Diavolo, Ante diede assaggi del suo talento a Firenze. E poi il ritorno dell’amato Pioli. Per Rebic il 2020 è stato finora da protagonista. Per lui Firenze è particolare: i viola lo hanno portato per la prima volta in Italia nell’agosto 2013, prelevandolo dall’RNK Spalato.

Stefano Pioli torna a Firenze: “Serve concretezza, Zlatan ci spingerà. Le voci? Io penso al presente. Davide Astori è dentro di me, ho anche pensato che possa essere contento del mio arrivo al Milan. Sono uscito migliorato da quella tragedia, come persona e come tecnico”. La sfida con la Fiorentina è una gara speciale per l’allenatore rossonero: “La squadra ha in me un punto di riferimento. Il futuro? Penso a vincere le partite nel presente. Le valutazioni si faranno alla fine e saranno fatte in base ai risultati ottenuti. Nessun allenatore viene confermato a prescindere dai risultati”. Il trequartista turco Calhanoglu favorito su Bonaventura nel tridente, in difesa esordio da titolare per Gabbia accanto a Romagnoli. Pioli: “Dobbiamo vincere più partite possibili, poi vedremo dove arriveremo. L’obiettivo è raggiungere il massimo che possiamo. Dobbiamo continuare così”. Ecco intanto la prova del 9. C’è un Milan pre-Ibrahimovic e un altro post Ibrahimovic. La media punti in campionato è raddoppiata: 2,17 a partita contro 1,22. Pioli continua a goderselo Zlatan: “C’è stima reciproca, è un esempio di ambizione e di voglia di fare le cose alla perfezione”.

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