Stasera, Venezia-Verona

Stasera Venezia-Verona, “l’altro derby”

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Venezia-Verona è "solo" un derby regionale, senza - per fortuna - sentimenti di inimicizia fra una tifoseria e l'altra. Le due squadre scenderanno in campo al Penzo, oggi pomeriggio alle 18.30, e sarà il match valido per la 22esima giornata.
Michele Bellame Redattore 

Se chiedete ai tifosi del Verona qual è il derby del Veneto, vi risponderanno: "Quello col Vicenza". Il match col Venezia, che andrà in scena oggi pomeriggio, non è particolarmente sentito: è solo un derby regionale. Nella partita di andata, giocata al Bentegodi, gli scaligeri hanno portato a casa l'intera posta in palio, vincendo col risultato di 2-1. L'Hellas Verona è ancora imbattuto nelle sette sfide di Serie A contro il Venezia (6 vittorie, 1 pareggio). Tra le squadre contro cui gli scaligeri non hanno mai perso nel massimo campionato, i lagunari sono quelli affrontati più spesso (sette volte).

Tra Serie A e Serie B, il Venezia ha vinto solo una delle ultime 15 sfide contro il Verona (3 pareggi, 11 sconfitte): il 3-2 del 21 settembre 2004, in Serie B. Nelle ultime 13 partite giocate al "Penzo" tra le due squadre, tra Serie A e Serie B, c’è stato un sostanziale equilibrio, con quattro vittorie per parte e cinque pareggi. L'ultimo successo degli scaligeri risale al 5 dicembre 2021, quando vinsero 4-3, diventando la prima squadra nella storia della Serie A a ribaltare un handicap di tre gol.

Il Venezia ha ottenuto cinque risultati utili nelle ultime sette partite di campionato (1 vittoria, 4 pareggi), dopo aver perso sette delle nove precedenti (1 vittoria, 1 pareggio). L’Hellas Verona, invece, non è riuscito a segnare nelle ultime tre gare di campionato; l'ultima volta che i gialloblù non segnarono per quattro partite consecutive in Serie A fu tra settembre e ottobre 2023. Oggi alle 18.30 al Penzo di Venezia, ci sarà un altro capitolo di questo derby regionale. Venezia-Verona è valida per la 22 giornata di serie A.

La storia, in breve, del tifo veronese

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I tifosi dell'Hellas Verona provengono principalmente dalla provincia di Verona, ma il loro seguito si estende anche ad altre province, regioni e persino all’estero. Secondo un sondaggio Demos & Pi del 2010, la squadra aveva il 5% di consensi nel nord-est italiano, nonostante nel 2010 fosse in Serie C. Nel 2023, un’indagine condotta da StageUp e Ipsos stimava il numero di tifosi dell'Hellas in Italia a circa 195.000, con una leggera flessione rispetto agli anni precedenti. I tifosi veronesi sono noti per le loro posizioni politiche dichiaratamente di destra e ultranazionaliste. Nonostante siano nati come apolitici, alcuni gruppi hanno mostrato simboli controversi, come croci celtiche e svastiche, che sono stati poi sostituiti da bandiere e stendardi più legati alla tradizione gialloblù e a immagini storiche, come quelle della Wehrmacht e della Repubblica di Venezia.

Il gruppo ultrà "Gioventù Scaligera", scioltosi dopo il furto del proprio striscione, prendeva il nome dalla Gioventù hitleriana e aveva come simbolo la statua di Cangrande della Scala. Il Verona Front, invece, era composto da membri del Fronte della Gioventù, tra cui Nicola Pasetto, noto come capo ultras e successivamente eletto deputato. Luca Castellini, storico capo ultrà, è diventato vice segretario nazionale di Forza Nuova nel 2022, e molti tifosi dell'Hellas sono associati a movimenti come CasaPound, Veneto Fronte Skinhead e Fortezza Europa.

La storia, in breve, del tifo veneziano

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I tifosi del Venezia sono principalmente residenti nella città, ma esistono numerosi gruppi anche fuori. Tra i più noti troviamo Brigate Lagunari, Banda Spericolata, NA 9, Giovani Puma, Teste Calde, e molti altri. Alcuni gruppi organizzati provengono anche dall'ex curva Sud. Questi gruppi sono ufficialmente apolitici, sebbene due scissioni negli Ultras Unione nel 1998 e 2000 abbiano portato alla formazione dei Vecchi Ultrà (di destra) e dei Rude Fans (antirazzisti).

La storia del tifo del Venezia è complessa e variegata. Negli anni '70 e '80 nacquero i primi gruppi ultras, come i Panthers e le Brigate Neroverdi, che si sciolsero nel giro di un decennio. Nel 1987, il club venne salvato dal fallimento da Maurizio Zamparini, che fondò il "VeneziaMestre", unendo il Venezia con il Mestre. Questa fusione portò a divisioni tra i tifosi, soprattutto per l'introduzione del colore arancione e per la scelta di giocare a Mestre. La Vecchia Guardia, pur continuando a seguire la squadra, rifiutò l'identità arancioneroverde.

Nel 1991, con la promozione in Serie B, il Venezia tornò allo stadio Penzo, e i tifosi rifiutarono il nome VeneziaMestre. La situazione continuò a essere tesa, con scontri anche violenti. Dopo vari scioglimenti e riorganizzazioni, nel 2011 nacque la Curva Sud VeneziaMestre (CSVM), che cercò di unire le varie anime della tifoseria, sebbene persistessero divergenze. La rifondazione del club nel 2015 non risolse completamente le polemiche identitarie, culminando in proteste durante la stagione 2017/18. Il 28 luglio 2018, alcuni tifosi lasciarono il CSVM per formare il gruppo Uno Nove Otto Sette, che però si sciolse nel 2020.