"di Simone Balocco -
calcio italiano
Aldo Serena ha vestito le maglie di Torino e Juventus ed è l’unico ad aver giocato i derby di Torino e Milano con quattro maglie. Bomber di razza, Serena ha segnato in due derby consecutivi, prima con il Torino e poi con la Juve. Detestato dai tifosi granata, al bomber spiace però non aver vinto nulla con il Torino.
di Simone Balocco – Il derby della Mole, 198° atto della sfida della città di San Giovanni, vede la Juventus campione d’Italia da due giornate e con la testa alla Champions, mentre Belotti e compagni continuano a lottare per un posto...
"Il derby della Mole, 198° atto della sfida della città di San Giovanni, vede la Juventus campione d'Italiada due giornate e con la testa alla Champions, mentre Belotti e compagni continuano a lottare per un posto in Europa League. Impresa difficile, ma nel calcio mai dire mai.
"All'andata il match si disputò il 15 dicembre scorso al “Grande Torino” e fu deciso da Cristiano Ronaldo, uno che ha un certo feeling col segnare durante una stracittadina (quattro reti al Manchester City, ventidue all'Atletico, otto al Rayo Vallecano, uno al Torino). Aldo Serena è un altro che sa cosa significa la parola “derby”: è l'unico giocatore ad aver disputato i derby di Milano e Torino con le maglie delle quattro squadre in questione (Inter, Milan, Torino, Juventus), nonché uno degli undici giocatori ad aver giocato con entrambe le torinesi.
"Aldo Serena è stato uno degli attaccanti più forti della Serie A nella seconda metà degli anni Ottanta. Detto “il bomber con la valigia” per le tante maglie cambiate in carriera, Serena ha vinto in carriera quattro scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa Intercontinentale, una classifica marcatori e due campionati di Serie B con le maglie di Como e Milan. In pratica, ha vinto almeno un trofeo tranne che con il Torino.
"Come è il rapporto di Serena con il derby della Mole? Ne ha giocati sei (due con il Torino, quattro con la Juventus), segnando due reti (una per parte) nel periodo tra il 1984 ed il 1987. Se con il Torino non ha vinto nulla, con la Juventus l'attaccante di Montebelluna ha vinto uno scudetto ed una Coppa Intercontinentale, segnando in riva al Po trenta reti in tre stagioni. Al Torino ebbe come allenatore Gigi Radice (che lo volle in granata dopo averlo avuto all'Inter nella stagione precedente), mentre nei due anni bianconeri fu agli ordini di Giovanni Trapattoni e Rino Marchesi.
"Con il Torino ha disputato 29 partite segnando nove reti, contribuendo a portare la squadra al secondo posto in campionato nella stagione 1984/1985, mentre con la Juventus21 reti in cinquantuno partite nei due campionati successivi. Serena in granata ed in bianconero ebbe la fortuna di giocare con gente molto talentuosa: Dossena, Zaccarelli, Ferri e Junior da un lato, Platini, Laudrup e gli ex campioni del Mondo Cabrini e Scirea dall'altro. Al Torino arrivò in prestito dall'Inter.
"Il primo gol nel derby, Serena lo segnò il 18 novembre 1984, alla nona giornata, con un bel colpo di testa su imbeccata di Junior. Il gol arrivò al minuto 89 e fu quello del definitivo 2-1 e lo segnò sotto la curva “Maratona”, feudo del tifo granata. Il Toro tornava a vincere la stracittadina dopo un anno. Era un Torino caparbio, ben messo in campo e con la consapevolezza dei suoi mezzi. Avrebbe anche vinto lo scudetto se non avesse perso punti durante il corso del torneo: il Verona di Bagnoli vinse con quattro punti di vantaggio sulla squadra torinese. Da allora (e fino a oggi) solo nella stagione 1991/1992 salì ancora sul podio del campionato, piazzandosi al terzo posto.
"Nell'estate 1985 le strade di Inter e Serena si divisero definitivamente: l'attaccante trevigiano finì alla Juventus nell'operazione che portò in nerazzurro Marco Tardelli. In poche settimane, Serena approdò sull'altra sponda del Po.
"E pensare che quella stagione per l'attaccante veneto iniziò...per caso. Serena il 21 giugno 1985 era a San Siro per assistere al concerto del suo idolo musicale, Bruce Springsteen. Prima di recarsi al “Meazza”, Serena ricevette una chiamata da Ernesto Pellegrini, il Presidente dell'Inter, che gli disse che aveva un'importante notizia da dargli, ma per Serena quella sera veniva prima il rock poi l'Inter. Dopo il concerto Serena incontrò subito Pellegrini e lui gli spiegò il motivo dell'incontro e gli disse la notizia: era diventato un giocatore della Juventus per una cifra intorno ai 4 miliardi di lire.
"Un nuovo capitolo nella storia calcistica del giocatore veneto, questa volta nella squadra più scudettata d'Italia e reduce dalla vittoria della Coppa dei Campioni nella tragica serata dell'”Heysel”. La Juventus aveva vinto tutte le coppe europee (prima squadra a riuscirci) e a dicembre tentò l'assalto alla Coppa Intercontinentale a Tokyo contro gli argentini dell'Argentinos Junior. Serena sarebbe stato uno dei protagonisti di quella stagione.
"Serena in bianconero fu decisivo proprio nella finale di Coppa Intercontinentale, segnando uno dei quattro rigori vincenti della Juventus. Chiuse la stagione con lo scudetto e con undici reti segnate, una in meno del top scorer Platini. Rimase a Torino anche l'anno successivo, stagione interlocutoria della squadra piemontese che si apprestava a salutare Platini e con Marchesi in panchina. La Juventus fu eliminata in Coppa dei Campioni dal Barcellona nei quarti di finale.
"Eppure Serena alla Juventus non godette di grandissima stima, soprattutto da parte di Gianni Agnelli che lo considerava “forte dalla cintola in su”, ponendo l'accento sul fatto che l'attaccante veneto era forte solo di testa e non con i piedi, l'opposto dei calciatori che piacevano all'Avvocato. Serena in bianconero però trovò una “famiglia” che lo mise sempre a suo agio e che lo aiutò nel superare l'odio dei tifosi granata nei suoi confronti dopo il clamoroso passaggio di sponda del Po nell'estate 1985. Sotto rete però fu decisivo: undici gol la prima stagione, dieci la seconda.
"Il derby del 13 ottobre 1985 fu il primo giocato da ex da Serena. Le due squadre arrivarono all'incontro con emozioni diverse: era la sesta giornata e la Juventus arrivava dopo un cinque-su-cinque in campionato, mentre il Torino contava già otto punti in meno in classifica. Al minuto 4 Serena, maglia numero 9 sulla schiena, portò in vantaggio la Juventus con un gol...di pancia che insaccò la punizione di Cabrini. La stagione precedente aveva segnato il gol vittoria sotto la “Maratona”, questa volta sotto la curva granata aveva segnato il gol del vantaggio degli odiati rivali cittadini.
"Alla fine la Juventus vinse e Serena fu bersagliato di insulti da parte dei suoi ex tifosi: non solo era un ex, ma era un ex che ha segnato contro. Il giocatore visse male i derby torinesi successivi, perché la piazza torinista non gli perdonò mai il cambio casacca tanto da esporre striscioni polemici e scritte poco lusinghiere sui muri della città. Cosa che invece non gli capitò con Inter e Milan. Nell'estate 1987 lasciò la città sabauda e tornò ancora all'Inter dove rimase per quattro stagioni: tornò ad Appiano Gentile perché alla guida della squadra c'era, da due stagioni, uno dei suoi mentori: Giovanni Trapattoni.
"In molte interviste, Serena ha sempre definito il derby di Torino un derby atipico rispetto a quello di Milano: se per Milan e Inter il derby è magico grazie al loro stadio e alla forza delle due squadre, il derby torinese vede il Torino lottare a mille per la partita che per lui vale tutta la stagione, mentre in casa bianconera la partita è importante, ma non è vissuta in maniera così spasmodica. Anche se l'attaccante classe 1960 non ha mai nascosto che quello di Torino è però un derby molto sanguigno e combattuto.
"Eppure il suo primo derby da ex vide Serena bersaglio delle critiche e degli insulti dei tifosi della “Maratona”, gli stessi supporter che l'anno prima lo avevano consacrato a idolo per aver deciso all'ultimo secondo il derby. E pensare che anni dopo Serena, che vinse gli scudetti con le tre grandi del calcio italiano, ci rimase male del fatto di non aver vinto lo scudetto con il Torino.
"Nonostante questo, il nome “Aldo Serena”, che i supporter granata lo vogliano o meno, rimarrà negli annali dei marcatori di tutti i tempi nel derby della Mole.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

