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Napoli-Avellino, un derby da 0-0 che vale una esultanza alla Tardelli ai Mondiali: da parte dell’arbitro…!

La divisa bianca dell'arbitro e Napoli-Avellino in campo...

Napoli-Avellino 0-0 in Serie C nell'ottobre 2004: quando il derby campano diventa un sogno per un arbitro

Redazione DDD

Il derby campano fra Napoli e Avellino, raccontato dall'ottica e dal punto di vista dell'arbitro, Luca Marelli: "Stadio San Paolo di Napoli, 17 ottobre 2004. Mercoledì 13 ottobre ero in tribunale. Camminavo su e giù per il corridoio del quarto piano, quello delle udienze civili, col cellulare in mano. Speravo in una chiamata da Roma perché quella partita la volevo, la sognavo. Squilla. Numero privato, ci siamo. Sospirone. "Pronto?" "Ciao Luca, sono Fabio, prendi nota" "Dimmi" "Vai con Fabbri e Petrella" "Dove?" "Lo sai. In bocca al lupo!" Appendo. Esulto come Tardelli al Mondiale 1982, manca solo che corra tra le braccia degli avvocati che mi guardano come se fossi una specie di alieno".

Siamo solo all'inizio, il racconto prosegue: "Chiamo Fabbri, non ci crede. Chiamo Petrella: dopo avermi ascoltato tace, poi scoppia in una risata semiisterica.  Richiamo Fabbri in serata. "Senti, facciamo così: domani vado a farmi una lampada così usiamo la divisa bianca". A lui non lo chiedo nemmeno, tanto sapevo che sarebbe arrivato a Napoli abbronzato come al solito.  Arriviamo al Terminus nel primo pomeriggio. Cena al solito posto, "La Grigliata" di Casoria. Con noi, come spesso capitava, c'era il taxista di fiducia di (quasi) tutti gli arbitri, Tonino. Ci accompagna in albergo (il Terminus di Piazza Garibaldi) e mi chiede a che ora avrebbe dovuto passare a prenderci per raggiungere lo Stadio. La partita era in programma alle 15. "Boh, direi che alle 13 potrebbe andar bene, che dici?" Mi guarda di traverso e mi dice: "Ma giocano in posticipo serale? Ascolta, Luca, se partiamo alla 13 arriviamo per cena". "Ah" "Forse non hai ben presente il bordello che ci sarà domani. Passo a prendervi alle 11.30".

Cose da derby: "La mattina mi alzai alle 6.30, una mezz'oretta prima del solito. Uscii per comprare i quotidiani, poi colazione abbondante posticipata attorno alle 10, considerando che non avremmo pranzato. Alle 11.30, puntuale come sempre, arriva Tonino. Con le mozzarelle già confezionate...

 Arriviamo nella zona dello Stadio e già a mezzogiorno c'era un casino irreale: per arrivare all'ingresso dello stadio impiegammo quasi un'ora e mezza. Alla fine raggiungemmo gli spogliatoi alle 13.30, come sempre.  Entrammo sul terreno di gioco e non nascondo che avevo un tamburo nel petto: pulsazioni fuori controllo. Mancava un'ora e c'erano già almeno 30mila persone. I paganti saranno 62mila circa ma ho la sensazione che ci fosse anche qualcuno in più... Ci vestiamo, indossiamo la divisa bianca, secondo me la più bella ed elegante di sempre. L'ingresso in campo è uno di quei ricordi che porterò per sempre con me.  Un frastuono indescrivibile. Mi giro verso Lorenzo Fabbri, gli indico Petrella che sta guardando le tribune e sta camminando verso i distinti: più o meno non ci stava capendo niente. Lo chiamiamo e ridiamo. Alessandro è un ragazzo d'oro. Aveva questa particolarità di sembrare fuori luogo prima dell'inizio ma poi non sbagliava una valutazione".

Napoli-Avellino, è derby: la partita: "I primi minuti sono difficili, non tanto per la partita in sé ma per l'incredibile rumore degli spalti: facevo fatica io stesso a sentire il suono del fischietto.  La gara scorre via tranquilla, fischierò la fine senza nemmeno un ammonito. A fine campionato troverò le medesime squadre ma a campi invertiti, in un pomeriggio ancor più importante. Ma non troverò nessuno dei due allenatori: Ventura verrà sostituito da Reja, Cuccureddu lascerà la panchina ad Oddo. A fine gara mi aspettavo Borriello ed invece ci troviamo Mattei.  Mattei non si lasciava andare a sorrisi e convenevoli ma quel giorno si vedeva che era più sollevato che contento: per quanto ad inizio campionato, era normale avere un minimo di preoccupazione per una gara di Serie C con quella cornice. Otto mesi dopo la partita sarà molto differente. A campi invertiti ci saranno il Napoli, l'Avellino, io ed anche Petrella".

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