00:08 min
IN CAMPO CON IL SIGNA 1914

Flachi, si ricomincia: “Mi alleno 4 volte la settimana – Giampaolo conosce bene la Samp…”

Redazione DDD

Francesco Flachi ha scontato il suo esilio dal mondo del calcio e, dodici anni dopo, scenderà nuovamente in campo con la maglia del Signa 1914: l’ex attaccante della Sampdoria racconta le sue sensazioni e i progetti per il futuro

Nuova vita per Francesco Flachi. Ecco come si sente il genietto ex blucerchiato: “Molto bene. Ormai il passato è passato, sono felice di aver avuto questa opportunità, che sa quasi di scommessa. Sarà bello poter riassaporare le sensazioni che solo il campo e lo spogliatoio possono darti. Sicuramente non sarà un’impresa facile, anche perché l’età avanza, ma ho voglia di rimettermi in gioco e di vedere come va a finire. Mi sto allenando quattro volte alla settimana, per cercare di essere pronto quando verrò chiamato in causa. Giorno dopo giorno ho cercato di reinventarmi e di mettermi in gioco. Ho cercato di intraprendere nuove strade, come per esempio la radio e la televisione, che mi permettessero comunque di restare vicino al calcio. Il lavoro da allenatore che ho fatto con i giovani mi è stato d’aiuto, anche se la squalifica non mi permetteva di andare in campo e seguire la squadra a 360 gradi".

Adesso sei pronto a ripartire col Signa 1914, squadra che milita nel campionato di eccellenza toscano: “In realtà - conferma Flachi a FootballNews24 -  è tutto partito dalla provocazione del presidente, con il quale sono molto amico da 30 anni. Il mio intento iniziale era quello di prendere il patentino a giugno, poiché vorrei iniziare il percorso da allenatore il prima possibile, e capire se sono bravo oppure no. Tuttavia, visto che in questi sei mesi sono libero, ho deciso di accettare la possibilità che mi era stata data, e cioè quella di rimettermi in gioco. Spero di riuscire a dare il mio contributo alla squadra, sia in campo che dentro lo spogliatoio e aiutare i ragazzi, in particolare quelli più giovani. È normale che si cerchi di apprendere il più possibile da tutti, poi credo che ognuno di noi debba metterci tanto del suo perché il calcio è in continua evoluzione. Non bisogna mai buttare via nulla di quello che si è appreso. Non credo che sarò l’allenatore del Signa, soprattutto perché, dopo averci giocato, sarebbe una situazione troppo particolare. Mi piacerebbe ripartire dai grandi, ma non chiudo porte a nessuno, né alla promozione o all’eccellenza, né tantomeno ai settori giovanili. Il sogno sarebbe quello di tornare il più velocemente possibile al livello professionistico, vediamo quali saranno le opportunità”.

Sei stato una vera e propria bandiera della Sampdoria, come giudichi la situazione attuale? Ti convince la scelta di Giampaolo? “Mi dispiace molto per Roberto D’Aversa, perché abbiamo giocato insieme ed è un amico. Purtroppo, quando le cose non vanno bene, a pagare è sempre l’allenatore. Mi dispiace perché avevo visto dei miglioramenti, dopo il derby la squadra sembrava aver acquisito più sicurezza e continuità. Non so cosa sia cambiato al ritorno dalle vacanze, fatto sta che hanno perso diverse partite facendosi rimontare da situazione di vantaggio. Questo ha spinto la Sampdoria a cambiare rotta, sperando che cambi qualcos’altro. Giampaolo conosce molto bene l’ambiente, per questo credo che sia una buona scelta. A Genova ha fatto sempre bene, avrà voglia di riscattarsi dopo le brutte esperienze con Milan e Torino, e ha la personalità per farlo. Come allenatore non si discute, ma tutto dipenderà da quanto la squadra assimilerà i suoi concetti di gioco. Se ci riescono, in breve tempo, la Sampdoria può riprendersi”.