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Marciano Vink: “I genoani mi hanno amato per il gol nel derby, con me Mino Raiola imparava il mestiere”

Foto tratta dal profilo Instagram di Marciano Vink

I ricordi genovesi dell’ex centrocampista olandese al Grifone nella stagione 1993-94

Davide Capano

I tifosi del Genoa lo ricorderanno per un gol nel derby del 10 aprile 1994 contro la Sampdoria di Sven-Göran Eriksson in stile George Weah. Di chi si tratta? Marciano Vink, centrocampista olandese del Grifone nella stagione 1993-94, vincitore tra Ajax e PSV Eindhoven di due campionati olandesi, due coppe nazionali e tre supercoppe d’Olanda, oltre a una Coppa UEFA in finale a spese del Torino di Emiliano Mondonico. Oggi il quasi 50enne ha una scuola calcio ad Amsterdam (la RM Soccer Academy, ndr) e coltiva talenti, ma non dimentica l’esperienza genoana.

“Paese bellissimo, tifosi stupendi – racconta Vink ai colleghi di tuttomercatoweb.com. Io parlavo già italiano quando sono arrivato, facevo lezioni, volevo farmi trovare pronto. Per me fu un anno a due facce: all’inizio dovevo ambientarmi, non era facile. Eravamo cinque stranieri e all’epoca solo tre potevano essere schierati in campo. Nel mio ruolo c’era Ruotolo ed era facile per il mister cambiarmi per un italiano. Anche gli allenamenti erano diversi: ero abituato in Olanda a sedute intense, dal lunedì al sabato. In Italia l’approccio era più graduale. Dopo il gol nel derby è cambiato tanto, i tifosi hanno iniziato ad accettarmi. E anche il club ha visto quel che potevo fare”.

Nel corso dell’intervista, poi, parla anche dell’allora sconosciuto Mino Raiola: “Il mio procuratore era Rob Jansen ma Mino era l’interprete. Lui guardava, imparava il mestiere. Mi ha aiutato per le questioni burocratiche, a trovare casa. Mi ha dato una grossa mano”. Inoltre Vink, ritiratosi nel 2002, svela come mai l’esperienza a Genova sia durata solo un anno: “Volevo giocare le coppe europee, mentre il Genoa rischiava di andare in B. E poi la squadra aveva uno stile che non mi piaceva, si basava sui lanci lunghi di Signorini per Skuhravý. Di fatto noi centrocampisti eravamo scavalcati, correvamo a vuoto”. E pensare che appena arrivato in Liguria dichiarò a La Stampa: “In due o tre anni voglio arrivare al livello di Gullit e Rijkaard, insomma voglio vincere. Intanto con il Genoa lotteremo per arrivare in Coppa Uefa”.

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