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di Mattia Marinelli – Dopo le parole del presidente FIGC Gravina, è iniziata la caccia ai precedenti in tema di episodi accostabili all’episodio della maglia di Acerbi. Tutte vicende, in ogni caso, in cui le punizioni non sono state...

Redazione Derby Derby Derby

di Mattia Marinelli -

Dopo le parole del presidente FIGC Gravina, è iniziata la caccia ai precedenti in tema di episodi accostabili all'episodio della maglia di Acerbi. Tutte vicende, in ogni caso, in cui le punizioni non sono state quelle che lo stesso Gravina e il sottosegretario Giorgetti hanno invocato fra ieri e domenica. Il primo caso riguarda proprio Gattuso. Nel luglio 2011 Rino all’Olimpico, dopo lo 0-0 con la Roma che aveva decretato la vittoria dello scudetto del Milan, andò sotto la Curva dei tifosi del Milan e intonò ripetutamente cori contro Leonardo. Fu deferito dalla Procura Federale e condannato, dopo patteggiamento, a 13mila euro di ammenda. Il secondo, riguarda Ambrosini. Nel 2007, durante il giro d’onore sul pullman scoperto per celebrare la vittoria della Champions League, espose un cartello con scritto “Lo scudetto mettilo nel c...”, rivolto ai tifosi dell’Inter. Deferito, fu condannato, dopo patteggiamento, a 8mila euro di ammenda.

Il terzo riguarda Materazzi. Nel gennaio 2010, dopo una vittoria nel derby, andò sotto la curva dell’Inter a fine gara indossando una maschera di Silvio Berlusconi: il Giudice Sportivo lo condannò a un’ammonizione. Il quarto caso riguarda Totti. Dopo una vittoria per 4-0 della Roma contro la Juventus, Totti a fine partita si rivolse a un giocatore della Juve mimando l’ormai famoso “zitti, 4, a casa”. L’episodio fu ripreso dalle TV ed ebbe risonanza enorme, quasi a diventare un’icona. Contro Totti non fu preso alcun provvedimento.

E' proprio in base a questo tipo di precedenti che è trapelato ieri stupore da Casa Milan per il fatto che due personalità importanti come il sottosegretario con delega allo sport Giorgetti e il presidente FIGC Gravina abbiano fatto una vera e propria campagna mediatica, influenzando di fatto gli organi preposti a decidere sulle eventuali sanzioni e non nel rispetto dei ruoli della giustizia sportiva. Anche perchè se ci fosse stata in questo senso una violazione commessa dal presidente federale, saranno proprio i suoi organi indipendenti di giustizia a doverla valutare e approfondire.

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