Getafe-Real Madrid, ESCLUSIVA Tamaral: “Mayoral e Terrats, le armi azulonas”
Alvaro Rodriguez esulta dopo il gol decisivo contro l'Espanyol (Photo by Angel Martinez/Getty Images)
La giornalista Silvia Tamaral in esclusiva ha parlato della stracittadina, gli uomini di Ancelotti chiamati a vincere
Stefano Sorce
Nel cuore del sud di Madrid, dove le case si stringono attorno a un tempio calcistico dal carattere unico, il Coliseum si prepara ad accogliere Getafe-Real Madrid, una delle sfide più affascinanti della stagione, in programma mercoledì 23 aprile 2025. Questa non è solo una partita: è il racconto di una città operaia che sogna in grande, di una squadra che ha fatto della resilienza la sua bandiera, e di un pubblico che trasforma ogni match in una battaglia epica. Il Getafe, con la sua identità combattiva, affronta il gigante blanco in un duello che profuma di orgoglio e passione.
Mentre le luci si accendono e le tribune si riempiono, il derby si trasforma in una poesia scritta con il sudore, la tattica e la determinazione. È la sfida tra Davide e Golia, tra chi lotta per ogni punto e chi ambisce alla gloria eterna. Ma soprattutto, è la celebrazione di ciò che rende il calcio il gioco più bello del mondo: la capacità di far sognare, unire e ispirare.
Per raccontare al meglio l’attesa e l’atmosfera per questo Getafe-Real Madrid, abbiamo avuto la fortuna e il piacere di intervistare Silvia Tamaral, giornalista spagnola che segue da vicino il Getafe e collabora con due delle principali testate sportive iberiche: Marca e Mundo Deportivo. Con lei abbiamo analizzato il momento della squadra, i protagonisti più attesi e il significato profondo di questa sfida speciale.
Getafe-Real Madrid: Davide contro Golia
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Hola Silvia! Come arriva il Getafe a questa partita contro il Real Madrid, qual è lo stato di forma della squadra e che atmosfera si respira intorno al club?
"Il Getafe arriva da due sconfitte che hanno frenato la crescita in classifica e che lo avevano portato vicino alla zona europea. Il derby contro il RealMadrid è sempre speciale, molto motivante per tutti i giocatori e anche per i tifosi".
Attualmente la squadra si trova al dodicesimo posto con 39 punti, quali pensi siano gli obiettivi realistici del Getafe per questa parte finale della stagione?
"L’inizio di stagione è stato complicato a causa delle richieste di acquisti da parte dell’allenatore per poter salvare la categoria. Questo è il vero obiettivo: la salvezza. Dall’arrivo in prestito di Terrats, Bernat e Juanmi a gennaio, la squadra è migliorata e si è avvicinata molto alla salvezza. Guardare di nuovo all’Europa è un sogno, ma il Getafe deve pensare alla realtà".
Il derby Getafe-Real Madrid è sempre una partita speciale: cosa rappresenta davvero questo confronto per la squadra di Bordalas e come lo vivono squadra, tifosi e ambiente?
"È una data molto motivante, senza dubbio. Segnata in rosso sul calendario, rappresenta una grande vetrina per giocatori che di solito hanno meno attenzione mediatica. Per i tifosi è un momento per sentirsi importanti, essere nella stessa competizione del Re d’Europa e cercare di metterlo in difficoltà, rivivendo la leggenda di “Davide contro Golia”".
Le armi del Getafe a disposizione di Bordalas
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C’è un derby tra Getafe-Real Madrid che ricordi con particolare emozione o che ti abbia segnato per qualche motivo?
"Certo! Il più speciale è stato sicuramente il primo. Il Getafe era per la prima volta nella massima categoria, stagione 2004-2005, con Quique SánchezFlores in panchina. Il 15 marzo arrivava un Real Madrid appena eliminato dalla Juventus in Champions League. Lottava ancora per la Liga, ma il 2-1 (gol di Albiol e Riki) mise k.o. la squadra di Luxemburgo. Era una situazione simile a quella attuale, con stelle del calibro di Zidane, Raúl, Ronaldo, Figo, Owen. Una vera impresa per gli azulones".
Guardando la rosa attuale, quali giocatori ti hanno sorpreso positivamente in questa stagione? E c’è qualcuno che ti ha deluso?
"L’arrivo di Terrats nel mercato invernale è stato un plus, sia per il gioco che per la sua capacità di segnare. Uche è stata un’altra rivelazione, non tanto per la qualità tecnica quanto per la grinta e l’impegno. Coba è un giovane proveniente dal vivaio che ha ricevuto fiducia e il suo dribbling da esterno è un’arma in più. Per quanto riguarda le delusioni, forse non per rendimento ma per le poche opportunità date a giovani talentuosi come ÁlvaroRodríguez o Peter".
Un nome che mi incuriosisce è quello di Uche, un giocatore capace di ricoprire più ruoli. Che tipo di calciatore è davvero e quanto è prezioso per Bordalás avere un elemento così versatile?
"Uche è un soldato di Bordalás. Cioè, farà ciò che l’allenatore chiede, sempre con alta intensità, anche se questo gli è costato qualche espulsione. Un eccesso di aggressività nei duelli non ha giovato alla squadra. È alla sua prima stagione nella massima serie, ma nel tipo di lavoro richiesto da Bordalás si sta facendo valere. La sua pressione nella fase di costruzione avversaria si fa sentire quando manca".
Chi pensi possa essere il giocatore più pericoloso del Getafe in questa partita? Chi dovrebbe temere di più il Real Madrid?
"Forse il Real Madrid dovrebbe preoccuparsi più di trovare sé stesso, ma nel frattempo giocatori come il capitano Arambarri e Terrats stanno mostrando potenza e capacità d’inserimento. E ovviamente, un Borja Mayoral in forma può mettere in difficoltà la retroguardia blanca".
Alderete e Arambarri l'anima del Getafe
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Nella squadra ci sono due volti noti ai tifosi della Roma: Borja Mayoral e Carles Pérez. Qual è il loro ruolo attuale e perché pensi che non siano riusciti ad imporsi nel calcio italiano?
"Hanno ruoli diversi. Borja Mayoral è arrivato la scorsa stagione e il suo rendimento è stato ottimo, diventando il miglior marcatore spagnolo in un club che lottava per la salvezza e questo nonostante un infortunio nel finale. È molto amato dai tifosi e anche lui è felice di essere tornato vicino alla sua famiglia, e questo si riflette sul campo. Carles Perez invece è arrivato quest’anno e non riesce a trovare la fiducia di Bordalás, quindi non ha lo stesso impatto sulla tifoseria. Entrambi hanno provato l’esperienza alla Roma, ma il calcio ad alto livello richiede non solo qualità fisica ma anche mentale. Trovare il proprio spazio in un ecosistema diverso, e farlo da giovani, non è facile".
Vorrei parlare anche di due guerrieri della squadra: Alderete e Arambarri. Cosa rappresentano per il gruppo e che influenza hanno sulla mentalità della squadra?
"Sono due pilastri fondamentali nel sistema di Bordalás. Il primo regge la difesa ed è un leader per carattere. Arambarri è il capitano con la C maiuscola: cuore, sacrificio e qualità a centrocampo. E, come detto, sta mostrando anche un’ottima capacità realizzativa quando gli attaccanti faticano. Sono imprescindibili in un Getafe che ha meno risorse tecniche rispetto ad altre squadre, ma dove il lavoro non si negozia".
Passando brevemente al Real Madrid, come hai visto la squadra di Ancelotti nell’ultima vittoria contro l’Athletic Club?
"Il Real Madrid mostra segnali di stanchezza, sia fisica che mentale, e la vittoria nei minuti finali contro l’Athletic Bilbao è stata una boccata d’ossigeno e di fiducia in vista di ciò che sta per arrivare. Prima la trasferta a Getafe, poi la finale di Coppa del Re sabato. Il club blanco è obbligato a lottare su tutti i fronti per vincere titoli, e il secondo tempo al Bernabéu è stato una dimostrazione di sforzo e sacrificio, con la squadra che ha continuato a cercare il gol fino all’ultimo".
Il gol di Valverde è stato spettacolare, cosa hai pensato quando il pallone è finito in rete?
"Un golazo con la G maiuscola! Il Real Madrid lo meritava per come ha giocato nella ripresa, assediando la porta dell’Athletic. Ma col passare dei minuti aleggiava la sensazione che il pallone non sarebbe mai entrato. Il gol di Valverde è stata una liberazione totale per tifosi e giocatori, come si è visto nella festa al fischio finale".
E per concludere, qual è il tuo pronostico per questo Getafe-Real Madrid? Come pensi che finirà la partita e cosa ti aspetti in termini di intensità e strategia?
"In questi casi, sembra che chi ha più necessità entri in campo con maggiore voglia di vincere, e in questo momento è il Real Madrid il favorito. Tuttavia, Ancelotti farà qualche cambio nell’undici titolare per far riposare alcuni in vista della finale di Coppa del Re. Non dovrebbe sottovalutare il Getafe, e non credo lo farà, anche perché conosce bene Bordalás e le difficoltà che la sua squadra sa creare. Il Getafe è tosto, non lascia giocare e anche un punto gli farebbe molto comodo".