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Gianluigi Buffon è un grande tifoso del Borussia Mönchengladbach, una delle più belle squadre degli anni Settanta. Buffon tifa per la squadra bianco-nero-verde perché la prendeva sempre al subbuteo e perché aveva un nome difficile da pronunciare e da scrivere. E ancora oggi segue le vicende dei “puledri” di Germania.

di Simone Balocco – Ogni vero appassionato di calcio ha un proprio tifo, sfegatato o meno che sia. Anche i calciatori tifano: alcuni tifano le grandi del nostro calcio, altri la squadra della propria città di nascita, altri...

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di Simone Balocco -

Ogni vero appassionato di calcio ha un proprio tifo, sfegatato o meno che sia. Anche i calciatori tifano: alcuni tifano le grandi del nostro calcio, altri la squadra della propria città di nascita, altri altre. Gianluigi Buffon non è da meno e il suo tifo è molto particolare. Il portiere carrarino non solo tifa per la squadra della sua città (la Carrarese), ma da sempre tifa per il Genoa. Ma la curiosità è che l'ex portiere della Nazionale ha un amore viscerale per ciò che è straniero. E basti pensare che uno dei suoi figli si chiama Thomas in onore dello storico portiere camerunense N'Kono, numero 1 dei Leoni indomabili nel loro primo Campionato del Mondo (Spagna 1982).

Quello che incuriosisce del portiere del PSG è che tifa per una squadra tedesca particolare. Non tanto per la squadra in sé, ma per il suo nome molto difficile da pronunciare e da scrivere per chi non è teutonico: il Borussia Mönchengladbach. Espressione dell'omonima città della Renania Settentrionale-Vestfalia, questo “Borussia” (da non confondersi con quello di Dortmund, anche lui dello stesso Lander), oggi è una squadra che lotta per un posto in Champions League, ma negli anni Settanta è stata tra le squadre più forti non solo di Germania, ma anche d'Europa ed affrontare i “puledri” nell'ex Bökelbergstadion non era per nulla facile.

Nato nel 1900, oggi conta cinque titoli nazionali ed è la squadra “delle prime volte”: è stata la prima squadra tedesca a vincere due Bundesliga consecutive; è stata la prima squadra tedesca a  vincere la Coppa Uefa, è stata la prima squadra tedesca a giocare in Coppa delle Coppe. Oggi il suo palmares conta due vittorie in Coppa Uefa (stagione 1974/1975 e 1978/1978 con vittoria contro Twente e Stella Rossa Belgrado) e due sconfitte in finale (1972/1973 e 1979/1980 contro Liverpool e Eintracht Francoforte), oltre ad una sconfitta in Coppa dei Campioni (nella stagione 1976/1977 ancora contro il Liverpool) ed in Coppa Intercontinentale nello stesso anno contro il Boca Juniors.

Il Borussia M'Gladbach ha dato al calcio tedesco sette campioni d'Europa e cinque campioni del Mondo nel biennio 1972-1974, oltre a vedere premiati per due volte Berti Vogts e Gunther Netzer con il titolo di miglior giocatore tedesco ed il danese Allan Simonsen con il Pallone d'oro 1977, con lo stesso Netzer giunto secondo nell'edizione 1972, quella dei tre tedeschi nei primi tre posti. Il Borussia allora era una squadra che praticava un gioco molto offensivo e che ha scritto una bella pagina di calcio europeo ed i suoi giocatoti più celebri sono stati, oltre a Vogts, all'alter ego di Beckenbauer (Netzer) e al finora unico danese a vincere il Pallone d'oro (Simonsen), anche Wolfgang Kleff, Jupp Heynckes, Ulrik le Fevre, Uli Stielike e Wilfried Hannes, mentre gli allenatori furono Hennes Weisweiler e Udo Lattek.

E cosa c'entra Gianluigi Buffon da Carrara con la squadra tedesca? Il più forte portiere della storia del nostro calcio è tifoso della squadra dai colori bianco-nero-verde perché da ragazzino, quando giocava a subbuteo, sceglieva sempre quella squadra un po' per il nome difficile da scrivere ed un po' perché era difficile da pronunciare. Dopo anni di vacche molto magre, il Borussia M'Gladbach nella stagione 2014/2015 si piazzò al terzo posto, strappando il pass per una qualificazione Champions che mancava da trentasette stagioni.

Buffon non ebbe mai la fortuna di giocare contro la “sua” squadra, se non che, nei sorteggi della fase a gironi della Champions League 2015/2016, dall'urna di Nyon le due squadre furono inserite nello stesso girone, il D, con Manchester City e Siviglia: bianconeri testa di serie, tedeschi in quarta fascia. Buffon fece il suo debutto il 3 novembre 2015 al “Borussia Park”: 1-1 il risultato finale.

A fine partita successe un fatto inatteso: il capitano bianconero si diresse sotto la curva ad applaudire i tifosi del Borussia e gli omaggiò dei suoi guanti in cambio di una loro sciarpa. I tifosi di casa non capirono il gesto e glieli mandarono indietro. Un gesto incomprensibile che stupì lo stesso Buffon. Peccato che quei tifosi non sapevano che Buffon fosse un grande tifoso dei “puledri”, cosa  risaputa. Per evitare imbarazzi eccessivi, subito dopo fu fatta pervenire al giocatore una sciarpa della squadra, con le scuse per il gesto ineducato dei tifosi.

E la sciarpa era una oggetto mitico: in mezzo, tra i colori storici della squadra, la scritta “A German team” (trad. Una squadra tedesca). La scritta era stata pensata dallo stesso Borussia per aiutare chi non sapeva scrivere correttamente il nome della squadra e aveva riscosso molto successo, soprattutto sui social. Lo scorso 28 gennaio, per i 41 anni di Buffon, il club bianco-nero-verde ha fatto pervenire al portiere una maglia retrò della squadra, con una dedica speciale. In una recente intervista, Buffon ha confermato che ancora oggi non riesce a pronunciare bene il nome del club, nonostante sia sempre al corrente dei risultati dei “Fohlen”.

Che possa chiudere la carriera in terra reno-vestfalica, così sicuramente da pronunciare correttamente e scrivere altrettanto il nome della sua squadra del cuore? I tifosi del Borussia Mönchengladbach, senza dubbio, apprezzeranno.

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