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di Davide Capano -
Tavarnuzze, Impruneta, Firenze e via 2 giugno. Non sono luoghi nominati a caso, bensì i posti del cuore di Marco Baroni e Leonardo Semplici, allenatori di Frosinone e Spal. Già, perché i due sono grandi amici dagli anni Settanta. Ieri, però, a sorridere è stato il secondo che si è aggiudicato il Derby dell’Impruneta in una sfida delicatissima.
Gli emiliani, infatti, hanno espugnato il Benito Stirpe con il primo gol in Serie A di Francesco Vicari, tifoso della Lazio nonostante tre anni nelle giovanili della Roma. Per i ciociari, penultimi a 17 punti con nessuna vittoria casalinga (unica squadra nei top-5 campionati europei), la classifica continua a essere pesante.
C’è da dire che come i frusinati non vollero arrendersi ad Annibale durante la Seconda Guerra Punica, anche il Frosinone vorrà lottare sicuramente fino alla fine.
A proposito di Storia, ecco cosa raccontava il tecnico spallino nel 2017, quando sia lui che il collega portarono in A Spal e Benevento: “Io e Baroni siamo cresciuti nella stessa via. Da bambini giocavamo nello stesso parchetto, in quello che noi avevamo soprannominato ‘il campino’. I nostri genitori vivono ancora lì, a distanza di una cinquantina di metri. Capita, a volte, che il lunedì mattina ci ritroviamo entrambi lì, dove è cominciato tutto”.
Magari stamattina Marco&Leo si sono incontrati di nuovo per staccare un po’ la spina e scaricare la tensione. Perché entrambi sanno che la salvezza è un lungo rettilineo da percorrere in apnea da qui al 26 maggio. Qualcosa di duro come un Colle delle Finestre o un Monte Grappa. Al momento, decisamente più in salita, è la rincorsa di Baroni.
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