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di Davide Capano – Kakhaber Kaladze, ex difensore georgiano del Milan, oggi sindaco di Tbilisi, si è raccontato al quotidiano Avvenire. “Quello che sono oggi lo devo al vostro Paese e al Milan. Sa una cosa? Quella mentalità vincente che...

Valentina Alduini

di Davide Capano -

Kakhaber Kaladze, ex difensore georgiano del Milan, oggi sindaco di Tbilisi, si è raccontato al quotidiano Avvenire. “Quello che sono oggi lo devo al vostro Paese e al Milan. Sa una cosa? Quella mentalità vincente che avevamo da calciatori in rossonero, voglio trasbordarla in politica. È fondamentale”, ha spiegato. Non solo politica, quindi, ma ancora calcio e tanti ricordi.

A poche ore da Milan-Lazio di Coppa Italia, ecco alcuni stralci della lunga intervista:

Sul Milan:“Si tratta di una squadra che può migliorare molto. Non ci sono fenomeni. Gattuso sta facendo bene. Mi piace come lavora. Speriamo arrivi in Champions. Vinca la Coppa Italia. E guidi il Milan anche nella prossima stagione”.

Le storie sull’amico Gattuso, il passato e Maldini:“Una per ogni allenamento. Tutti i giorni c’erano scherzi e risse. Lo provocavo sempre. Eravamo più uniti che mai. Anche chi magari all’esterno poteva sembrare tranquillo, vedi Pirlo, in realtà non lo era. Eravamo grandi calciatori, amici e soprattutto uomini. C’era solo un problema…Come si vestivano i brasiliani. Inguardabili. O Filippo Inzaghi. Ricordo ancora un suo giubbino di pelle, mamma mia…. Paolo Maldini è una leggenda del calcio mondiale. Ora è nel posto giusto. Mi auguro costruisca un top team.

Sul paragone Piątek-Sheva e il Milan in cui ha giocato:“Direi di no. Il polacco sta facendo bene, ma ne ha di strada davanti a sé prima di poter essere paragonato a Sheva, uno dei più forti giocatori con cui abbia giocato insieme a Maldini, Nesta, Rivaldo, Inzaghi, Rui Costa. Ronaldinho. Per il mio Milan sottolineo un talento e un carattere eccezionali, senza quelli non vai da nessuna parte. Magari perdevamo qualche gara contro rappresentative meno blasonate. Ma vincevamo tutti i match decisivi, che contavano davvero”.

Sui ricordi più piacevoli con la maglia rossonera:“La gioia provata per la prima Champions a Manchester non si può esprimere a parole. Come la conquista della seconda Coppa dalle grandi orecchie. Io poi personalmente riservo un posto privilegiato alla rete decisiva siglata nel derby. E che soddisfazione vincere anche Intercontinentale e scudetto. I nostri tifosi possono davvero essere orgogliosi di noi. Peccato solo per la finale contro il Liverpool a Istanbul”.

Sul gol più importante realizzato in carriera:“Quello all’Inter. Sono entrato nella storia. Con i nerazzurri c’era più rivalità rispetto alla Juve. La stracittadina la prepari in un altro modo. Respiri un clima particolare”.

Per il primo cittadino Kaladze il derby di Milano è sempre nel cuore…

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