di Valerio Graziani -
calcio italiano
non solo la roma lo stadio delle aquile esce dal guscio
di Valerio Graziani – Lazio sempre al lavoro per lo stadio di proprietà, per i propri ricavi e per orgoglio di appartenenza, come fa notare il sito Laziofamily.it. Il presidente Lotito non gradisce che in città si parli solo dello stadio...
Lazio sempre al lavoro per lo stadio di proprietà, per i propri ricavi e per orgoglio di appartenenza, come fa notare il sito Laziofamily.it. Il presidente Lotito non gradisce che in città si parli solo dello stadio della Roma, come se in città ci fosse solo la Roma. il progetto dello Stadio Aquile, modificato rispetto a quello presentato in Campidoglio nel 2005 anche considerate le novità normative, vedi Legge Stadi del 2014, è ormai pronto.
La nuova casa della Lazio potrebbe nascere sui terreni presenti al km 6.2 della Via Tiberina, area di proprietà del presidente biancoceleste. Se ne parlerà in una conferenza a fine stagione, probabilmente a metà giugno, un vero e proprio evento dovrebbe tenersi a Formello, in una occasione data dalla presentazione di tutti i lavori di riqualificazioni effettuati nel quartier generale dei capitolini. Investimenti che porteranno Formello ad essere il centro d'attrazione per gran parte del settore giovanile, Primavera e Allievi in assoluto.
Lo Stadio delle Aquile viene pensato come un impianto tecnologicamente avanzato con il tifoso che di fatto sarà accompagnato in ogni zona della struttura, con porte pronte ad aprirsi grazie ad una sorta di riconoscimento multimediale. Per superare il problema del vincolo idrogeologico, nelle carte offerte ai mezzi di informazioni saranno presenti anche le vasche di compensazione, a carico della società che effettuerà l'investimento, enormi “contenitori” da utilizzare quando a Ponte Milvio il Tevere raggiungerà 12,5 metri, il livello d'attenzione che determinerebbe l'esondazione forzata propri sui terreni della Tiberina. Passando ai trasporti, per quanto concerne il ferro nell'area esiste già una linea attualmente inutilizzata perché sostituita da quella dell'alta velocità, binari per ripristinare i quali non servirebbe un esborso troppo significativo, anche questo a carico di Lotito. Infine, sfruttando la presenza dell'autostrada Roma-Firenze, si potrebbe realizzare uno svincolo ad uso esclusivo dello stadio.
Con tutti questi contenuti, la sindaca Raggi non potrà più parlare, si pensa in casa Lazio, solo dello stadio della Roma. Altra domanda: ma con tutte le difficoltà e i problemi che ci sono, ancor prima di posare la prima pietra, per lo stadio della Roma, come fa la città a imbarcarsi in un'altra avventura?
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